Campo Dall’Orto rottamato: il Cda Rai lo manda a casa
I consiglieri e la presidente di Viale Mazzini bocciano il suo piano news: “Incrinato il rapporto di fiducia”. Ora si aspettano solo le dimissioni
La Rai ha praticamente dimissionato Antonio Campo Dall’Orto. Ieri il suo piano informazione è stato bocciato dal Consiglio d’amministrazione di Viale Mazzini. Cinque contrari, compresa la presidente Monica Maggioni, due astenuti (Carlo Freccero e Marco Fortis), un solo favorevole (Guelfo Guelfi). Il tavolo si è aperto con una relazione depositata (e secretata) del collegio sindacale Rai sull’indagine Anac riguardo le assunzioni di Campo Dall’Orto. Il contenuto non è favorevole al dg: ci sono i profili per l’accusa di danno erariale. Subito dopo ha lasciato polemicamente l’incontro il consigliere Paolo Messa: “È venuto meno il rapporto di fiducia con il direttore generale”. Da Campo Dall’Orto invece nessuna parola ufficiale. La sua delusione è stata dettata alle agenzie da anonime “fonti di Viale Mazzini”: per il dg la bocciatura è esclusivamente politica ( lo stesso cda che ha bocciato il piano informazione ha subito dopo approvato i palinsesti del 2017). Particolarmente incomprensibile, per Campo Dall’Orto, il no al portale digitale che avrebbe affidato a Milena Gabanelli. La politica di cui la Rai sarebbe ostaggio però è la stessa che aveva deciso la sua ascesa. La breve parabola di Campo Dall’Orto in Rai nasce dal rapporto stretto con Matteo Renzi, coltivato a suon di Leopolde: è nominato nell’agosto 2015, con il toscano ancora solidamente di casa a Palazzo Chigi. Poi qualcosa si spezza: il segretario del Pd si aspettava una Rai (ancora) più militante a favore del Sì nei mesi che hanno preceduto il referendum costituzionale del 4 dicembre.
Le impronte digitali di Renzi sulla stroncatura di Campo Dall’Orto sono evidenti per tutte le opposizioni. Spiega Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza e deputato 5 Stelle: “Renzi ha nominato Campo Dall’Orto, il Pd ha votato in Parlamento la nuova riforma della governance Rai e lo stesso Pd ha scelto i consiglieri di amministrazione. Qualsiasi cosa sia successa nel servizio pubblico, il colpevole è Matteo Renzi”. Non resta che attendere l’ultima mossa dell’uomo che il rottamatore aveva voluto alla guida della tv di Stato: le dimissioni paiono inevitabili.
Nomine contestate
Il collegio sindacale deposita una relazione sull’indagine Anac: rischio danno erariale