I muscoli gentili di Lagioia: “Ora aspettiamo Mondadori”
Centosessantacinquemila
746 presenze alle 16 di lunedì, di cui 140.746 al Lingotto, 25.230 nelle iniziative in città. Tutti gli eventi, dentro e fuori la Fiera, sold out, compresa una lezione di tango alle sei del mattino nella notte tra sabato e domenica. Dall’alto di questi numeri – annunciati dal presidente della Fondazione per il Libro Massimo Bray – il Salone di Torino si è confermato un successo senza precedenti e Nicola Lagoia, il direttore, ha potuto mostrare i muscoli, ma con gentilezza. Menare sberle, ma sotto forma tenere carezze. Ha potuto permettersi di definire il Salone “il Godot del vivere insieme in maniera solidale, partecipata e profonda che l’Italia aspettava e che finalmente è arri- vato”, Torino “un laboratorio democratico di pace e convivenza civile di livello europeo. Gli aerei che ora stanno viaggiando da Caselle sono pieni di alcuni tra i più grandi scrittori del mondo che ci chiedono: diteci come avete fatto, spiegateci come fare”.
Fin qui Lagioia gentile. Poi il Lagioia muscoloso. Ammonisce che “nessun tavolo futuro potrà fare a meno degli editori che ci hanno sostenuto fin dall’inizio”. Quindi la stoccata a Mondadori: “Cari amici, vi aspettiamo a braccia aperte. Abbiamo bisogno di voi, ma aiutateci a buttare giù i muri. Come autore Einaudi, mi sono sentito mortificato che la mia casa editrice sia stata costretta a intavolare una trattativa estenuante per ottenere un piccolo stand nel Salone della sua città. Amici di Mondadori, lasciate che Einaudi sia restituita alla sua città”.
INFINE, COMEprevisto, l’annuncio dell’edizione 2018: “Che il Salone del Libro di Torino 2018, a cui stiamo già lavorando, sarà a maggio non l’abbiamo deciso noi né nessun altro tavolo istituzionale. Lo ha deciso il popolo che ha invaso la città in questi giorni. Dunque, arrivederci a Torino dal 10 al 14 maggio 2018”.
Ora si attendono le contromosse di Milano, che probabilmente non tarderanno. La querelle non è che all’inizio, ma fino al prossimo match Torino si gode una bella vittoria. Con un calore inusuale. In fondo il mare sulle sponde del Po lo hanno portato un barese e un salentino: Nicola Lagoia e Massimo Bray.