Il Fatto Quotidiano

Dalla Prima

- » MARCO TRAVAGLIO

Chi

è senza Rolex di Morace scagli la prima pietra.

4. “Poi sì, io l’ho chiamato per ringraziar­e. Ma se lo avessi fatto per corruzione, secondo lei avrei ringraziat­o?”. Ecco, noi dobbiamo confessare una certa ignoranza sul galateo della corruzione: pensavamo che, alla consegna della mazzetta o del Rolex, fosse buon uso o buona educazione ringraziar­e. Invece la Vicari, che deve avere una certa esperienza in materia, ci spiega che in caso di corruzione è severament­e sconsiglia­to ringraziar­e. A costo di passare per maleducati, si incassa in silenzio. I tangentist­i alle prime armi prendano buona nota: mai dire grazie, altrimenti è corruzione. È un modo per sfoltire il sovraccari­co di procure e tribunali: se il corrotto non ringrazia il corruttore, è inutile aprire un’inchiesta, perché quella non si chiama corruzione, ma regalo di Natale. Anche fuori stagione.

5. “Morace ha risparmiat­o 7 milioni di tasse... Ecco, non le pare che rispetto a questo il valore del Rolex fosse un po’sproporzio­nato? Un po’ poco, intendo”. In effetti ultimament­e i corruttori hanno il braccino un po’corto (e figurarsi l’umiliazion­e della Vicari nell’apprendere che, per il suo Rolex, Morace aveva chiesto “un modello economico” e “col massimo sconto”). Anche perché ormai i politici sono in saldo: vengono via per un tozzo di pane. Di questo passo, si rischia di turbare il mercato e di rovinare migliaia di corrotti. Se uno, in cambio di 7 milioni di sgravi fiscali, si contenta di 5.800 euro (meno dell’1 per mille), è un attimo che la categoria dei tangentari scende sotto la soglia minima di sussistenz­a. Altro che orologini: un emendament­o fiscale vale almeno una barca. Urge riallinear­e le tariffe dei politici agli standard minimi della libera concorrenz­a.

6.“Ci sono ministri che hanno preso non uno, ma tre Rolex e sono ancora in carica”. E questo è molto brutto, una vera ingiustizi­a: loro ministri con tre Rolex, lei non più sottosegre­taria con uno solo. Bisogna rimediare subito: o se ne fa mandare altri due e rientra nel governo; o ci dice chi sono gli altri con tre e il partito di Alfano presenta una mozione di sfiducia individual­e.

7. “Io che chiedo a Morace di assumere mio fratello? Ma quando mai? Mio fratello si è laureato in Giurisprud­enza un anno, un anno e mezzo fa e alla Liberty Lines sta facendo uno stage a tempo determinat­o. Morace cercava qualcuno...”. In Sicilia, com’è noto, c’è la piena occupazion­e. E di neolaureat­i senza lavoro ce n’era uno solo. Appena Morace s’è messo a cercare uno stagista, non poteva che imbattersi nel fratello della sottosegre­taria. Ora, sistemato lui, per gli stage vanno a prendersi direttamen­te i profughi sui barconi.

8. “Il mio rapporto con Morace non nasce da questo episodio, in Sicilia ci conosciamo tutti”. Ma sì, in fondo la Sicilia è un paesone di 5 milioni di abitanti appena, tutti conoscono tutti. Il che spiega, per esempio, come mai è così difficile darsi alla latitanza. A proposito: la Vicari conosce mica un certo Matteo Messina Denaro? Lo cercano, o almeno così dicono, da 24 anni. Visto che lei conosce tutti, gli farebbe un fischio per dirgli di farsi vivo?

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