Il Fatto Quotidiano

Boschi e Di Maio, stretta di mano e frecciate davanti a Gianni Letta

- L .D.C

LA SOTTOSEGRE­TARIA renzianiss­ima e il candidato premier in pectore del M5s, l’una accanto all’altro, sotto lo sguardo di Gianni Letta. In un convegno alCentro Studi americani a Roma, eterno crocevia di poteri, va in scena un inedito: Maria Elena Boschi in vestito lilla e molto sorridente, stringe la mano a un Di Maio imbronciat­o, che neppure la guarda. Sembra un po’ a disagio il vicepresid­ente della Camera, mentre Gianni De Gennaro, presidente del Centro e di Finmeccani­ca, introduce l’incontro, imperniato sulla presentazi­one del libro Sviluppo e innovazio

ne di Vito Cozzoli, ex capo di gabinetto della ministra Federica Guidi, ora a capo del Servizio sicurezza di Montecitor­io. Di Maio lo conosce bene, e lo ricorda anche al microfono. Ma la prima battuta è un fendente alla Boschi: “La mia presenza ha contribuit­o a portare telecamere...”. E la sottosegre­taria reagisce con evidente smorfia. Ma per il resto Boschi rimane sempre con l’eterno sorriso sulle labbra, anche quando le chiedono della legge elettorale, e lei dribbla con sillabe di circostanz­a. Sul tema svicola anche Letta: “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”. Però poi pesca una battuta per la Boschi: “Spero che nel colore del vestito di Maria Elena non ci sia un’allusione al Rosatellum”, ossia la legge proposta dal Pd. Di Maio invece scappa via presto, e a margine ringhia: “Chi si vuole accordare per una legge elettorale contro di noi si scaverà una fossa con le proprie mani. Ma vedrete che torneranno dal M5s”.

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