Il Fatto Quotidiano

“Equiparare l’Islam a questo terrorismo è l’errore da evitare”

Mohsin Hamid L’autore anglo-pachistano del romanzo “Il fondamenta­lista riluttante”: “Ho paura per mia figlia”

- » FRANCESCO MUSOLINO

“La strage avvenuta a Manchester è una tragedia che ci lascia senza fiato. Ma non dobbiamo dimenticar­e che cosa accade in Pakistan e in molti altri Paesi in cui bambini, uomini, donne e intere famiglie sono uccise dall’odio degli integralis­ti. Eppure queste notizie non ci scuotono mai come dovrebbero, passano sempre in secondo piano. Ma è necessario comprender­e che sono tutte tragedie dettate dal medesimo odio e proprio da questa consapevol­ezza dobbiamo ripartire”. Lo scrittore Mohsin Hamid, classe ’71, è nato in Pakistan ma da lungo tempo vive a Londra, in Inghilterr­a ha ottenuto la doppia cittadinan­za e ha costruito una famiglia. Hamid ha raggiunto la notorietà nel 2007 con il suo secondo romanzo, Il fondamenta­lista riluttante, da cui nel 2012 è stato tratto un film di successo diretto da Mira Nair con Riz Ahmed. L’anno scorso ha scritto Come diventare ricchi sfondati nell’Asia emergente seguito da Le civiltà del disagio ed è recentemen­te tornato in libreria con Exit West già ampiamente celebrato dalla critica d’oltreocean­o e da numerosi colleghi scrittori (tutti i suoi titoli sono tradotti e pubblicati da Einaudi). “Non possiamo permettere ai terroristi – dice Hamid – di rubare le nostre vite, abbiamo l’obbligo di perseguire la felicità giorno dopo giorno”. Come ha reagito alla notizia della strage di Manchester? Con immenso dolore. Ma passato lo choc iniziale, quest’odio rischia di assuefarci rapidament­e e questo può essere molto pericoloso. Ciò che sconcer- ta è il fatto che l’attacco di un kamikaze sia totalmente imprevedib­ile. Chi è disposto ad uccidere se stesso pur di compiere una strage è inarrestab­ile, dobbiamo ammetterlo, e manda in frantumi i nostri valori e il dogma della vita. Crede che l’attacco di Manchester sia una risposta diretta alla lotta per la presa di Mosul ancora in atto? Quest’odio alimenta se stesso in un circolo vizioso. Ed è fon- damentale comprender­e che non si tratta di semplici gesti isolati, un attacco come quello di Manchester necessita di organizzaz­ione e risorse per essere messo in atto. Questa è una precisa esc ala tion dell ’ odi o, volta a seminare il panico e scatenare la nostra rabbia.

Come possiamo difenderci senza cadere in questa trappola? Questo è il dilemma. Un kamikaze è un uomo fortemente in- dottrinato e radicalizz­ato che ha totalmente smarrito il raziocinio. Ma, purtroppo, è solo uno strumento nelle mani altrui. Nei prossimi anni dobbiamo ripartire dalle scuole elementari, spiegare l’islam e i suoi precetti alle nuove generazion­i, le uniche che possono cambiare il corso delle cose. Dunque disinnesca­re l’odio sarà la sfida dei prossimi anni, non abbiamo scelta. Lei ha paura?

Certamente. Ogni giorno che porto mia figlia a scuola spero che non accada nulla di brutto. Anche sui social network al cordoglio si alterna una comprensib­ile rabbia. Lei cambierà il suo stile di vita? Nient’affatto. Dobbiamo vivere la nostra vita, non possiamo permetterg­li di rubarci tutto. Il nostro obbligo è quello di perseguire la felicità, giorno dopo giorno. Anche se qui a Londra il clima è molto teso, mi creda. Teme che la situazione possa rapidament­e degenerare? Potrebbe scoppiare presto una guerra di religione? Non credo sia un pericolo imminente, non sono ancora pronti per una offensiva globale. Le faccio un esempio: per ogni seguace del sedicente Califfato islamico che sogna di scatenare un jihad globale, ci sono migliaia di musulmani che vorrebbero solo poter vivere in pace la propria vita e la propria fede. Credo che questo sia un punto determinan­te, additare ogni singolo musulmano come un pericolo e una minaccia, non farà che alimentare questa rabbia che sta travolgend­o la nostra società a tutte le latitudini, da Manchester sino al lontano Pakistan.

L’odio alimenta se stesso in un circolo vizioso. Ogni giorno mi auguro che non accada nulla di brutto: il clima è parecchio teso

 ??  ?? Il film Una scena de “Il fondamenta­lista riluttante” del 2012, diretto da Mira Nair, con Riz Ahmed
Il film Una scena de “Il fondamenta­lista riluttante” del 2012, diretto da Mira Nair, con Riz Ahmed
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