Masotti rapinato in Kenya: “Sono stati i poliziotti, non ci tornerò”

“Irapinatori erano i poliziotti. In divisa. Hanno agito sotto gli occhi di decine di persone”. Accade in Kenya. A raccontare è Giovanni Masotti, 66 anni, volto noto della Rai dove ha lavorato tra l’a lt ro come corrispondente da Londra e Mosca.

La sua disavventura all’aeroporto di Mombasa rischia di provocare imbarazzo nei rapporti tra Italia e Kenya. “Il 9 maggio sono arrivato all’aeroporto. Dovevo imbarcarmi per l’Italia”, racconta Masotti. Al check-in si è trovato davanti una scena che già vista molte volte: “Gli agenti mi hanno chiesto dei soldi. Bastano pochi euro. Ma io ero stanco, infastidito, non mi andava di pagare. Così quei tizi mi hanno urlato: ‘Stop, come here!’. Vieni qui. Ed è cominciata una vera e propria rapina. Mi hanno aperto le valigie e si sono serviti come fossero al supermercato: il computer, il cellulare, un vecchio orologio d’oro Omega che mi aveva regalato mio padre. Mi hanno preso di tutto, perfino il profumo, il dentifricio sbiancante, i vestiti. Allora mi sono messo a urlare, ma gli altri viaggiatori non hanno mosso un dito. Forse erano troppo terrorizzati e temevano le reazioni della polizia”.

Masotti al rientro in Italia ha denunciato l’accaduto, ma, finora, dal ministero degli Esteri non sono arrivate notizie. Racconta Masotti: “Dopo la pensione avevo pensato di trasferirmi in Kenya, un Paese meraviglioso. Ma adesso forse lascerò perdere. È troppo insicuro: ci sono le riserve per ricchi, piene di guardie private, ma appena esci fuori rischi di essere rapinato”.

Una disavventura che mette in allarme i molti italiani d’Africa: ogni anno fino a 90 mila turisti partono dal nostro Paese alla volta del Kenya. Intorno a Malindi ormai vivono stabilmente 5 mila italiani. Una comunità dove sono fioriti locali, ristoranti e giornali. Masotti è direttore di una testata internet in Kenya. Ma adesso tutto è cambiato: “Dopo quello che è accaduto tornerò in Italia”.