Ancora i cunicoli di Napoli: stavolta c’è il Compositore
Ancora Napoli e i suoi infiniti, misteriosi cunicoli della città sotterranea. Non solo quelli, però. Per la serie, quando la realtà coincide coi luoghi comuni: il traffico selvaggio che non rispetta il rosso dei semafori; i panni stesi nei Quartieri Spagnoli; la camorra; i ragazzini senza casco sui motorini. In due parole: rumori e colori. Soprattutto i primi. Per molti un inferno. Ma per il Compositore il paradiso in terra. Il Compositore rapisce le sue vittime, le impicca e usa i loro rantolii per suonare i suoi macabri valzer e metterli finanche online.
LO SQUILIBRATO si chiama
Stefan e dagli Stati Uniti va a Napoli. I suoi obiettivi sono profughi libici in attesa nell’apposito campo allestito a Capodichino, dove c’è anche l’aeroporto.
Sulle sue tracce c’è il criminologo più bravo del mondo, costretto su una sedia a rotelle da un “incidente” sul lavoro: Lincoln Rhyme, il detective di New York inventato da Jeffery Deaver, uno dei fuoriclasse del thriller americano. Ovviamente con “Linc” ci sono l’amata Amelia Sachs, poliziotta, e il suo badante tuttofare Thom Reston. Il trio si precipita in trasferta a Napoli e si scontra con i bizantinismi della procedura italiana nonché le rivalità tra i vari corpi di polizia. Non a caso, sul fronte italico, l’eroe viene scelto tra le schiere della Guardia Forestale: il trentenne Ercole Benelli che si trova coinvolto nel caso mentre stava seguendo un contrabbandiere di tartufi cinesi poi spacciati per nostrani. Dopo i Guardiani di de Giovanni e l’intrigo ischitano di Carlomagno della scorsa settimana, un altro giallo “napoletano”. Stavolta firmato da un maestro di livello mondiale, che infiocchetta vari colpi di scena sullo sfondo della tragedia di questi anni: l’immigrazione e il terrorismo. Come si arriva dal Compositore ai fondamentalisti islamici sta a voi scoprirlo.