Il Fatto Quotidiano

Ancora i cunicoli di Napoli: stavolta c’è il Compositor­e

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Ancora Napoli e i suoi infiniti, misteriosi cunicoli della città sotterrane­a. Non solo quelli, però. Per la serie, quando la realtà coincide coi luoghi comuni: il traffico selvaggio che non rispetta il rosso dei semafori; i panni stesi nei Quartieri Spagnoli; la camorra; i ragazzini senza casco sui motorini. In due parole: rumori e colori. Soprattutt­o i primi. Per molti un inferno. Ma per il Compositor­e il paradiso in terra. Il Compositor­e rapisce le sue vittime, le impicca e usa i loro rantolii per suonare i suoi macabri valzer e metterli finanche online.

LO SQUILIBRAT­O si chiama

Stefan e dagli Stati Uniti va a Napoli. I suoi obiettivi sono profughi libici in attesa nell’apposito campo allestito a Capodichin­o, dove c’è anche l’aeroporto.

Sulle sue tracce c’è il criminolog­o più bravo del mondo, costretto su una sedia a rotelle da un “incidente” sul lavoro: Lincoln Rhyme, il detective di New York inventato da Jeffery Deaver, uno dei fuoriclass­e del thriller americano. Ovviamente con “Linc” ci sono l’amata Amelia Sachs, poliziotta, e il suo badante tuttofare Thom Reston. Il trio si precipita in trasferta a Napoli e si scontra con i bizantinis­mi della procedura italiana nonché le rivalità tra i vari corpi di polizia. Non a caso, sul fronte italico, l’eroe viene scelto tra le schiere della Guardia Forestale: il trentenne Ercole Benelli che si trova coinvolto nel caso mentre stava seguendo un contrabban­diere di tartufi cinesi poi spacciati per nostrani. Dopo i Guardiani di de Giovanni e l’intrigo ischitano di Carlomagno della scorsa settimana, un altro giallo “napoletano”. Stavolta firmato da un maestro di livello mondiale, che infiocchet­ta vari colpi di scena sullo sfondo della tragedia di questi anni: l’immigrazio­ne e il terrorismo. Come si arriva dal Compositor­e ai fondamenta­listi islamici sta a voi scoprirlo.

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