La maledizione del “nuovo”: da Craxi a Renzi e i 5stelle
L’Italia degli ultimi trent’anni
IL “NUOVO” ormai non è che un contenitore stanco, che vuol dire tutto e non vuol dire niente: Marco Damilano, nel suo ultimo libro, che si chiama appunto, Processo al Nuovo, mette in luce questo estremo paradosso. E per farlo ripercorre la più recente storia italiana. Dagli anni Ottanta a oggi. Da Bettino Craxi a Matteo Renzi, passando per Silvio Berlusconi, Mario Monti e Beppe Grillo. Tutti in modi diversi “nuovi”, tutti “smarriti” rispetto al loro progetto iniziale. Con un ex Rottamatore che si presenta come “l’argine della tenuta democratica del Paese”, e un Movimento che “si sta trasformando sempre più in un partito”. Il vice direttore dell’Espresso racconta questo momento di confine, di passaggio, di incertezza con gli strumenti dello storico della politica e la curiosità del giornalista, sempre pronto a catturare sul suo taccuino momenti da ricordare e da raccontare. Ne esce fuori un saggio che è anche una traccia per una storia d’Italia in forma di reportage. Che partendo dalla parabola del Nuovo invoca “gli uomini della transizione, gli eroi della ritirata, personaggi alla frontiera tra il vecchio e il nuovo, destinati all’incomprensione e non spaventati dall’impopolarità, disposti a rinunciare a qualcosa di se stessi e della loro narrazione”.