Il Fatto Quotidiano

Legge elettorale, Rai e Coppi: il Renzusconi è già al governo

Sugli emendament­i, sul nuovo Dg Rai e sulla Consulta

- » MARCO PALOMBI

■Mossa di Forza Italia per arrivare al “tedesco”, un proporzion­ale pro-larghe intese. Referendum M5S. L’avvocato di B., Lotti e Verdini in pista per la Corte. Campo Dall’Orto se ne va

Quattro emendament­i quattro e le indiscrezi­oni a mezzo stampa diventano subito scenario operativo: ecco il Nazareno degli ex potenti, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, i quali provano ad approvare insieme una legge elettorale che sancisca la loro debolezza eternandol­a al potere, benedetti, addirittur­a, dai 5Stelle.

I QUATTRO emendament­i al testo base del nuovo sistema elettorale firmato dal capogruppo Pd, Ettore Rosato, sono firmati da Forza Italia e non saranno la versione definitiva della legge: ci penserà il relatore, il dem Emanuele Fiano, a ricomporli nell’alambicco parlamenta­re coi desiderata democratic­i (una proposta “nazarena” porta la firma pure del renziano Dario Parrini). La dire- zione di marcia, comunque, è segnata: il sistema proposto finora dal Pd ha, infatti, una venatura maggiorita­ria (cioè una distorsion­e a favore del partito di maggioranz­a) abbastanza marcata; Brunetta e soci – “in costante contatto col presidente Berlusconi”, si legge in una nota – correggono la rotta verso un proporzion­ale puro con soglia di sbarrament­o al 5% e assenza di coalizioni. Forza Italia, però, cancella anche i collegi uninominal­i chiesti dal Pd, creando un Porcellum depurato più che un modello simile a quello in uso in Germania. Comunque, ha assicurato Brunetta, se passa “si vota in autunno”, così Renzi è contento.

I dettagli tecnici (quanti collegi e di che tipo, come funziona il riparto dei seggi) potranno essere sistemati in seguito, visto che i punti centrali sono comuni: l’impianto proporzion­ale e il no alle coalizioni. È proprio su questo che il testo “Renzusconi”- parola del Fattoporta­ta ieri sul Corserada Massimo D’Alema - potrà convergere anche il M5S: “Voto subito, niente coalizioni elettorali, proporzion­ale rigoroso sulla totalità dei seggi della Camera e soglia di sbarrament­o al 5%”, spiegava ieri il blog di Grillo annunciand­o che sul sistema “tedesco” nel weekend saranno chiamati a pronunciar­si gli iscritti sulla piattaform­a Rousseau (lunedì è previsto l’incontro tra le delegazion­i Pd e 5Stelle).

Piace pure al M5S Gli iscritti voteranno online oggi e domani Il punto centrale è il no alle coalizioni

LA SOGLIA DEL 5% per accedere alla poltrona, va detto, preoccupa assai la seconda gamba della maggioranz­a, Alternativ­a popolare, il partito di Angelino Alfano: non a caso Ap ha presentato emendament­i per abbassarla (al 2% alla Camera e al 3% al Senato) e per reintrodur­re le coalizioni nella speranza che Berlusconi sia così gentile da proporne una nel nome del popolarism­o europeo. Tornare alle coalizioni è la proposta anche di Articolo 1-Mdp (più la fissa della re-introduzio­ne delle preferenze), che vorrebbe replicare il modello della concorrenz­a a sinistra che andava di moda ai tempi dell’Ulivo o dell’Unione (“competitio­n is competitio­n”, disse al proposito Romano Prodi).

Ora, a chiudere il cerchio della nuova concordia parlamenta­re Pd-Forza Italia, silenziosa­mente plaudente il M5S, manca solo Emanuele Fiano: sarà il relatore del Pd a dover proporre un testo finale che vada bene a tutti.

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LaPresse Nuovo patto Silvio Berlusconi è tornato “nazareno”

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