Legge elettorale, Rai e Coppi: il Renzusconi è già al governo
Sugli emendamenti, sul nuovo Dg Rai e sulla Consulta
■Mossa di Forza Italia per arrivare al “tedesco”, un proporzionale pro-larghe intese. Referendum M5S. L’avvocato di B., Lotti e Verdini in pista per la Corte. Campo Dall’Orto se ne va
Quattro emendamenti quattro e le indiscrezioni a mezzo stampa diventano subito scenario operativo: ecco il Nazareno degli ex potenti, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, i quali provano ad approvare insieme una legge elettorale che sancisca la loro debolezza eternandola al potere, benedetti, addirittura, dai 5Stelle.
I QUATTRO emendamenti al testo base del nuovo sistema elettorale firmato dal capogruppo Pd, Ettore Rosato, sono firmati da Forza Italia e non saranno la versione definitiva della legge: ci penserà il relatore, il dem Emanuele Fiano, a ricomporli nell’alambicco parlamentare coi desiderata democratici (una proposta “nazarena” porta la firma pure del renziano Dario Parrini). La dire- zione di marcia, comunque, è segnata: il sistema proposto finora dal Pd ha, infatti, una venatura maggioritaria (cioè una distorsione a favore del partito di maggioranza) abbastanza marcata; Brunetta e soci – “in costante contatto col presidente Berlusconi”, si legge in una nota – correggono la rotta verso un proporzionale puro con soglia di sbarramento al 5% e assenza di coalizioni. Forza Italia, però, cancella anche i collegi uninominali chiesti dal Pd, creando un Porcellum depurato più che un modello simile a quello in uso in Germania. Comunque, ha assicurato Brunetta, se passa “si vota in autunno”, così Renzi è contento.
I dettagli tecnici (quanti collegi e di che tipo, come funziona il riparto dei seggi) potranno essere sistemati in seguito, visto che i punti centrali sono comuni: l’impianto proporzionale e il no alle coalizioni. È proprio su questo che il testo “Renzusconi”- parola del Fattoportata ieri sul Corserada Massimo D’Alema - potrà convergere anche il M5S: “Voto subito, niente coalizioni elettorali, proporzionale rigoroso sulla totalità dei seggi della Camera e soglia di sbarramento al 5%”, spiegava ieri il blog di Grillo annunciando che sul sistema “tedesco” nel weekend saranno chiamati a pronunciarsi gli iscritti sulla piattaforma Rousseau (lunedì è previsto l’incontro tra le delegazioni Pd e 5Stelle).
Piace pure al M5S Gli iscritti voteranno online oggi e domani Il punto centrale è il no alle coalizioni
LA SOGLIA DEL 5% per accedere alla poltrona, va detto, preoccupa assai la seconda gamba della maggioranza, Alternativa popolare, il partito di Angelino Alfano: non a caso Ap ha presentato emendamenti per abbassarla (al 2% alla Camera e al 3% al Senato) e per reintrodurre le coalizioni nella speranza che Berlusconi sia così gentile da proporne una nel nome del popolarismo europeo. Tornare alle coalizioni è la proposta anche di Articolo 1-Mdp (più la fissa della re-introduzione delle preferenze), che vorrebbe replicare il modello della concorrenza a sinistra che andava di moda ai tempi dell’Ulivo o dell’Unione (“competition is competition”, disse al proposito Romano Prodi).
Ora, a chiudere il cerchio della nuova concordia parlamentare Pd-Forza Italia, silenziosamente plaudente il M5S, manca solo Emanuele Fiano: sarà il relatore del Pd a dover proporre un testo finale che vada bene a tutti.