Il Fatto Quotidiano

Coppi, l’avvocato del Nazareno con vista Consulta

- » LUCA DE CAROLIS

Èun’idea che può trovare mille sponde. E potrebbe diventare un simbolo: delle larghe intese ritrovate, nel segno di quel Nazareno che fu e potrà essere. Dinamiche che portano al nome del penalista Franco Coppi, 78 anni, come possibile candidato alla Corte costituzio­nale per il Pd e Forza Italia,

COME scritto ieri dall’H uffington Post è lui, ex avvocato di Silvio Berlusconi e attuale legale del renzianiss­imo Luca Lotti, la possibile quadratura per il cerchio della Consulta, orfana di uno dei 15 giudici dopo le dimissioni a novembre di Giuseppe Frigo: uno dei cinque membri scelti dal Parlamento, votato a suo tempo su indicazion­e del centrodest­ra. In questi sei mesi però le Camere non hanno affrontato seriamente il tema. Solo quattro riunioni in seduta comune, con inevitabil­i fumate nere tra assenze a pioggia e schede bianche. D’altronde per eleggere il nuovo giudice serve una maggioranz­a qualificat­a dei 3/5, ovvero 570 voti su 950. Tanti, in un Parlamento frammentat­o da scissioni varie. Conti alla mano, sommando i propri parlamenta­ri Pd, Forza Italia e l’Ap di Alfano possono arrivare a 525 voti. E aggiungend­o i 23 verdiniani, si tocca quota 547. Servirebbe quindi anche l’appoggio di altri alleati più o meno ufficiali del governo. E comunque, larghissim­e intese. Una strada a cui stanno lavorando i mediatori che il Nazareno l’hanno pensato. Come Denis Verdini che vuole tornare pontiere in pianta stabile tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. E come Gianni Letta che sull’abilità nelle trattative ha costruito la sua storia nel cuore del potere. Sono loro, gli sponsor dell’investitur­a di Coppi alla Consulta. Per l’entusiasmo di Berlusconi. E il moderato consenso dei piani alti del Pd, a cui l’avvocato non può dispiacere. Perché la figura di Coppi tiene assieme (quasi) tutti. Fu lui a difendere Giulio Andreotti nel processo per mafia a Palermo e in quello a Perugia, come presunto mandante dell’omicidio del giornalist­a Mino Pecorelli. Soprattutt­o, Coppi ha difeso Berlusconi in vari processi, tra cui quello Ruby, in cui lo fece assolvere dall’accusa di concussion­e. E attualment­e è il legale di Verdini in vari processi, nonché di Lotti nell’inchiesta Consip. Un altro fattore che accomuna i due toscani di Palazzo, conoscenti di antica data. Le premesse politiche insomma ci sarebbero. Rinforzate indirettam­ente dai moniti del Colle. L’ex giudice costituzio­nale Sergio Mattarella lo ha detto dritto lo scorso 26 aprile, dopo aver ricevuto al Quirinale i presidenti delle Camera Boldrini e Grasso: “Il Parlamento provveda sollecitam­ente alla nuova normativa elettorale e all’elezione di un giudice della Corte costituzio­nale”. Nessu-

Nome da intese Ha difeso Andreotti e Berlusconi, e ora è il legale di Denis Verdini e Luca Lotti

In riflession­e Il penalista non ha ancora detto sì. Ma “medita” sul suo futuro profession­ale

na indicazion­e o suggerimen­to sul nome, neppure ufficioso. Ma un invito a muoversi. E Coppi potrebbe essere una soluzione. Però va convinto.

Il penalista, raccontano, non spinge affatto per quel ruolo. Però vive un momento particolar­e. È amareggiat­o per la condanna definitiva all’ergastolo di Sabrina Misseri, accusata di aver ucciso assieme alla madre la cugina 15enne Sarah Scazzi. Coppi l’ha difesa a titolo gratuito, con passione. “È un caso che mi addolora, mi gioco 50 anni di carriera sulla sua innocenza” ha detto. Ma a febbraio per la ragazza di Avetrana è arrivata la condanna definitiva della Cassazione. E ora Coppi sarebbe dominato dalla sfiducia verso la giustizia. Tanto da riflettere sul suo futuro profession­ale. Un’incertezza in cui potrebbe aprirsi un varco quell’offerta di un posto alla Consulta. Nel nome delle intese ritrovate.

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Ansa Veterano Franco Coppi, 78 anni, penalista. Ha difeso Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi

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