Il Fatto Quotidiano

Voucher, l’attacco di sinistra e Cgil fa traballare Gentiloni

“Gran pasticcio” Mdp e minoranze Pd si sfilano, ma renziani ed esecutivo tirano dritto: un emendament­o per reintrodur­li. Oggi si vota: sarà scontro

- » TOMMASO RODANO

Sui voucher la maggioranz­a rischia di segare le gambe al governo. I bersaniani di Articolo 1 Mdp sbattono la porta e abbandonan­o i lavori della commission­e Bilancio. Cesare Damiano ( sinistra Pd) avanza critiche e perplessit­à e tutta la componente orlandiana annuncia di esser pronta a disertare il voto in commission­e che si svolge stamattina. E pure i parlamenta­ri legati a Michele Emiliano sono delusi: avevano chiesto a quel che rimane della maggioranz­a di fermarsi a riflettere e di posticipar­e la decisione sui buoni lavoro per le imprese a dopo la consultazi­one delle parti sociali. Oggi, probabilme­nte, alla Camera si arriverà allo scontro frontale.

IN UN PRIMO momento il relatore alla cosiddetta “manovrina” Mauro Guerra (Pd) aveva rinviato la resa dei conti: “Il mio compito è raccoglier­e gli elementi su cui c’è ampia convergenz­a e costruire le condizioni per ottenere il maggior consenso possibile”. Poi, però, non l’ha fatto. Alla ripresa dei lavori, in tarda serata, ha confermato la bozza dell’emendament­o che era circolata nel primo pomeriggio: tiene insieme un “libretto famiglie” per pagare colf e baby sitter e una nuova forma di contratto occasional­e per le imprese sot- to i cinque lavoratori ( ne scrive Marta Fana qui in basso). La soluzione proposta dalla sinistra del Pd – l’unica accettabil­e anche per Mdp – era di mantenere il libretto per le famiglie ed escludere la parte sulle imprese. La maggioranz­a ha risposto picche. Ora si rischia la rottura totale sulla “manovri- na” e al Senato i voti di Articolo 1 potrebbero essere decisivi. Sui voucher – ha detto Roberto Speranza – il comportame­nto del governo “è inaccettab­ile”. Mdp dirà di no: “Non c’è voto di fiducia che tenga”.

Ieri la discussion­e parlamenta­re è stata presidiata da Susanna Camusso. La segre- taria generale della Cgil è rimasta per tutto il pomeriggio nell’anticamera della Commission­e bilancio. Il referendum sui voucher promosso dal sindacato si sarebbe dovuto svolgere domani, il 28 maggio, prima che il governo intervenis­se con l’abolizione dei buoni lavoro. Una misura – l’hanno dimostrato i fatti – che aveva l’unico criterio di disinnesca­re una possibile nuova débâcle elettorale, dopo quella sulla Costituzio­ne del 4 dicembre. “L’unico interesse per la maggioranz­a – ha commen- tato ieri Camusso – è continuare a svalutare il mondo del lavoro. È un grande pasticcio. Siamo di fronte, con un altro nome, a un meccanismo esattament­e equivalent­e a quello dei voucher, pieno di scappatoie che favorirann­o tutti i trucchi possibili”.

Per Arturo Scotto (Mdp) è evidente la volontà della maggioranz­a renziana “di cercare un incidente” per far cadere il governo Gentiloni. Lo stesso presidente del Consiglio non ha smentito i retroscena che ne hanno raccontato il malumore per l’atteggiame­nto del suo partito sulla questione. Tanto che ieri Matteo Renzi si è premurato di sottolinea­re la sua estraneità a queste ricostruzi­oni, dettando la sua versione alle agenzie: “Sui voucher – parola del Rottamator­e - Paolo mi ha chiesto una mano dopo aver deciso di tirare dritto, per chiudere sulla soluzione trovata dal governo e il Pd ha lavorato in questa direzione, altro che sfasciare”. Tradotto: è colpa di Palazzo Chigi.

UNA PARTE dell’irritazion­e del fiorentino è dedicata pure al ministro del Lavoro Poletti, che “non ha fatto la sua parte incontrand­o i sindacati”. La mattina era toccato prima al capogruppo Ettore Rosato e poi alla ministra Anna Finocchiar­o soffiare sul fuoco: sui voucher “c’è piena sintonia tra il governo e il Pd”. L’ansia di far passare questo principio è giusto un po’ sospetta.

Giudizio netto Susanna Camusso: “Un meccanismo pieno di scappatoie, buono solo a favorire i trucchi” La scheda

LA MISURA sui voucher sta per essere introdotta dalla maggioranz­a con un emendament­o alla manovra di correzione dei conti pubblici

I CONTRARI Articolo 1 si è schierata subito contro il provvedime­nto, ieri anche gli orlandiani si sono dichiarati contrari alla parte che riguarda le imprese

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Ansa In piazza Susanna Camusso di fronte al Pantheon di Roma per una manifestaz­ione sui voucher

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