Il Fatto Quotidiano

“Recalcati? La psicanalis­i al servizio di Renzi”

L’allievo di Lacan contro il collega: “Non possiamo avere etichette politiche”

- » FERRUCCIO SANSA

“No,

uno psicoanali­sta come Massimo Recalcati non può mettere il suo sapere al servizio di un partito politico. Non può utilizzare le tecniche della sua scienza per attrarre i giovani. E poi in una scuola intitolata a Pier Paolo Pasolini... è troppo!”. Parla Jacques-Alain Miller, uno dei più noti psicoanali­sti viventi. Alunno e curatore testamenta­rio del maestro Jacques Lacan. Miller è arrivato a Torino per partecipar­e al convegno nazionale della scuola lacaniana. Ma nei corridoi dell’università oltre che di psicoanali­si si parla di politica nostrana. È scoppiato il caso Recalcati: studioso italiano di Lacan chiamato da Matteo Renzi a lanciare la scuola di partito del Pd. La polemica apparentem­ente tutta italiana è approdata all’estero, a cominciare da Parigi. I giornali e i siti degli studiosi di Lacan ospitano articoli e dibattiti.

Professor Miller, lei non è stato molto tenero con il suo collega...

C’è qualcosa di Renzi che mi ricorda Alessandra, la zarina di Russia sposa di Nicola II, che per far guarire suo figlio malato di emofilia si affidò a Rasputin. Ma il segretario Pd ha migliori possibilit­à di suc- cesso: Rasputin era un grande seduttore oltre che un ladro. Mentre Recalcati non ruba. Lei ha scritto anche di peggio sul giornale “Lacan Quotidien” diffuso tra gli psicoanali­sti di mezzo mondo... Mi sono chiesto se Recalcati è Faust e Renzi il diavolo. No,

Renzi è un uomo politico di talento che prende il nuovo dal lato della psicoanali­si. La “canaglia”, detto con ironia, è Recalcati. Parliamo di uno degli psicoanali­sti più noti d’Italia...

Chi fa il nostro lavoro non deve avere etichette politiche addosso.

Chi difende Recalcati ricorda che anche voi siete scesi in campo alle ultime presidenzi­ali francesi. È vero? Certo. Abbiamo ritenuto che fosse un dovere sc hi e ra rs i contro la proposta del Front National in un momento in cui in Francia nessuno sollevava la questione dell’identità e del passato di questa forza politica. Ma se avesse vinto Marine Le Pen avrebbe significat­o l’isolamento della Francia in Europa, un disastro per l’economia. Il rischio di una dittatura. Noi abbiamo deciso di parlare per raccoglier­e un fronte repubblica­no. Senza un partito, senza un’etichetta.

Qual è invece la colpa di Recalcati?

Mettersi al servizio di un partito. Noi non abbiamo bisogno di politici, dobbiamo dare una vita nuova agli ideali democratic­i. E anche all’insegnamen­to di Lacan. Schierarsi in politica può creare invece un danno.

Lei ha usato la parola scandalo...

Sì, per noi è uno scandalo. Non possiamo accettarlo. Non possumus.

In Francia noi ci siamo schierati contro Le Pen, ma senza adesioni: per spirito repubblica­no

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A sinistra, Miller. Sopra, Recalcati , anche lui lacaniano ma renziano
“Scandalo” A sinistra, Miller. Sopra, Recalcati , anche lui lacaniano ma renziano
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