Migranti, clima, commercio: grosso guaio G7 a Taormina
Trump non prende impegni su temi delicati, a parte il terrorismo. Tusk, presidente del Consiglio Ue: “Il meeting più difficile degli ultimi anni”
Spinti a farlo dallo choc per l’attentato di Manchester, i Sette Grandi hanno raggiunto, fin dalle prime battute del loro Vertice a Taormina, un’intesa sull’impegno a rafforzare la lotta al terrorismo. Ma il G7 prosegue alla ricerca di posizioni comuni sull’immigrazione – c’è una bozza d’intesa –, sugli scambi – le posizioni sono divergenti, con un asse tra Usa e Gran Bretagna – e sul clima: qui, il presidente Trump è isolato nel suo ‘No’ al rispetto degli accordi di Parigi.
Il documento sul terrorismo è forte, ma scontato. Sugli altri punti, le conclusioni saranno formule di compromesso, con il merito della concisione; poche paginette, forse solo sei, contro i consueti ‘lenzuoli’ dei Vertici analoghi. Fronte politico, si parla di Medio Oriente e di Siria, di Russia e Ucraina e pure di Corea del Nord.
SU QUESTE VOCI, non ci sarà, a Taormina, un cambio di passo della diplomazia dei Grandi. Ma va già bene che non esplodano, oggi, nel secondo e ultimo giorno, contrasti e tensioni. Nel loro bilaterale, Trump e la cancelliera tedesca Angela Merkel sono stati “molto franchi”(ieri, a Bruxelles, Trump e il presidente francese Emmanuel Macron si erano accontentati di essere “franchi”).
La dichiarazione sul terrorismo: espressa solidarietà alla Gran Bretagna – la premier Theresa May lascia per prima Taormina, per seguire gli sviluppi delle indagini sull’attentato di Manchester e per riprendere la campagna elettorale – i Sette “danno – nota il premier e presidente di turno del Vertice Paolo Gentiloni – “un segnale di impegno e d’unità”, condannando all’unisono “il terrorismo e l’estremismo violento” e sollecitando con forza “il sostegno dei giganti del web contro il proselitismo online”. Il testo recita: "Condanniamo nel modo più fermo possibile il terrorismo e tutte le sue manifestazioni … La lotta al terrore rimane una delle maggiori priorità del G7 … Siamo uniti nel volere rendere sicuri i nostri cittadini e preservare i loro valori e stili di vita”. C’è la volontà di contrastare “l’abuso di Internet da parte dei terroristi”: la Rete s’è dimostrata “un potente strumento per gli obiettivi terroristici”.
Il compromesso sull’immigrazione viene giudicato “buono” dalla presidenza di turno italiana. L’Unione europea insiste che l’app ro cc io “deve essere globale, non può essere nazionale o regionale”. Una bozza già circolata riconosce “l'approccio globale al problema a lungo periodo, con il coinvolgimento dei Paesi di origine e la responsabilità condivisa”.
Se ne discuterà oggi e gli sherpa continueranno a modificare, fino all’ultimo, i due paragrafi più controversi, alla ricerca d’un equilibrio tra sicurezza e solidarietà. Gli Usa vogliono mettere l’accento sulla sicurezza e frenano su piani d’accoglienza e di solidarietà ambiziosi.
I leader segnalano “la necessità per i migranti di avere un sostegno il più possibile vicino ai Paesi d'origine, così da permettere loro di farvi ritorno e di ricostruire le loro comunità”. Accanto a questa apertura, c’è l’affermazione dei diritti dei Paesi d’accoglienza a difendere i propri confini e la propria sicurezza. Oltre alle partnership per aiutare i migranti nei Paesi d'origine, c'è l'impegno “a proteggere i rifugiati e a salvaguardare i più vulnerabili, come donne a rischio, adolescenti, bambini e minori non accompagnati”. E c'è pure il diritto dei Paesi d’accoglienza ad “attuare i controlli alle frontiere e a fissare meccanismi di rimpatrio e riammissione”, come Trump sta facendo negli Usa. I leader vogliono anche “affrontare i problemi legati al crimine organizzato transnazionale, all'estremismo violento, al terrorismo e al commercio illegale”.
SCAMBI E CLIMA in alto mare. Dove i contrasti sono più forti e le conclusioni potrebbero essere più deboli è sulla libertà degli scambi, che gli Usa subordinano alla difesa dei posti di lavoro in patria, e sul rispetto degli impegni contro il riscaldamento globale, che Trump non intende mantene- re: “Voglio – dice – prendere la decisione giusta”, Come tutti: chi mai vuole prendere la decisione sbagliata? Il presidente si vanta di avere salvato, in questo suo viaggio, “milioni di posti di lavoro”; la stampa Usa ci stampiglia sopra un bel “Falso”.
C’è chi ipotizza che i Grandi mettano agli atti l’i so lamento di Washington sul clima, ma ciò non appare probabile. Sugli scambi, invece, c’è un asse post Brexit tra Trump e la May, che ritrovano la concordia, dopo gli screzi di giovedì a Bruxelles per le fughe di notizie sulle indagini di Manchester.
Modello Donald Altro che solidarietà, sull’accoglienza gli Usa mettono l’accento sulla sicurezza