Naxos pensa a Genova e teme l’Apocalisse
Oggi la manifestazione di protesta contro i leader mondiali con migliaia di attivisti, sbarrate scuole e attività commerciali
Sole, mare e cecchini. Taormina è di una bellezza spettrale: pulita come non mai, vuota e allo stesso tempo invasa da mezzi militari. Il dispositivo di sicurezza messo in campo è il più ingente di sempre. Aria, terra e mare vengono pattugliati costantemente. Per garantire la tranquillità assoluta ai sette capi di Stato, riuniti ieri a oggi sul mar Ionio, sono stati dispiegati diecimila tra agenti e militari.
Possono salire sulla collina dove sorge Taormina solo le delegazioni diplomatiche e i residenti. Alla cittadina si può arrivare solo se muniti di un pass rilasciato dall’organizzazione. Il dedalo di vicoli è stato mappato e controllato per mesi, i primi uomini delle forze dell’ordine sono arrivati a febbraio per iniziare i preparativi del vertice. Con l’avvicinarsi del G7 le libertà di accesso e movimento si sono ridotte in tutta Taormina. Da giovedì sera è stato vietato anche il traffico veicolare degli abitanti. Persino l’ospedale ha ridotto le proprie funzioni, solo ricoveri urgenti.
Per tutta la settimana i negozi sono rimasti chiusi e gli alberghi vuoti. Con l’arrivo delle delegazioni sono state occupate solo il 20-30% delle camere disponibili. Per oggi è prevista la giornata di riscatto dei commercianti. Si aspetta lo shopping delle first ladies e del first gentlemen, il marito della Merkel. I negozianti sperano di veder comparire alla loro porta Melania Trump o Brigitte Macron, solo loro passaggio porterebbe por- tare un ritorno d’immagine incalcolabile. E da domani si apre la stagione turistica, lanciata da una due giorni in cui le viste mozzafiato della città saranno state trasmesse da tutte le televisioni del mondo.
SI RESPIRA tutt’altra aria ai Giardini Naxos. Qui sono confinati i duemila giornalisti accreditati, ma soprattutto è qui che arriveranno i manifestanti che oggi pomeriggio contesteranno il G7.
Ed è proprio la paura di un possibile corteo violento che ha spinto il sindaco, Pancrazio Lo Turco, a emanare un’ordinanza per la chiusura di tutte le attività, comprese scuole e uffici. Passeggiando sul lungomare si notano diversi negozi e pizzerie sbarrati con pannelli di legno a protezione delle vetrine. Una gioielleria ha blindato tutti i suoi affacci su strada con lastre d’acciaio nero. “Ci fanno chiudere – racconta il titolare del ristorante Calypsos che si affaccia sul golfo – non ci potrà essere nessun auto parcheggiata. È tutto esasperato: sicurezza e paure. Non siamo mica a Genova nel 2001”. Ci sono i timori che gruppi di antagonisti e anarchici, provenienti anche dall’estero, possano infiltrarsi nel corteo.
Gli organizzatori della manifestazione, indetta per le 15, sono invece fiduciosi che tutto si svolgerà in maniera pacifica. Il percorso è lungo circa due chilometri e mezzo e si dovrebbe concludere davanti al municipio dopo un tratto sulla statale e un altro in riva al mare, sempre a diversi chilometri dalla zona rossa dove si svolge il vertice. Si attendono migliaia di attivisti provenienti da tutta Italia.
La richiesta degli organizzatori e respinta dal sindaco, era che venissero messe a disposizione le scuole per ospitare i manifestanti. Alcuni di questi sono approdati s u ll ’ isola siciliana già nei giorni scorsi, in particolare a Catania dove esiste una consolidata rete di NoBorders.
Sono loro che da anni lavorano nella rete informale dell’ac c oglienza dei migranti. In questi giorni però sono sollevati dal loro compito volontario. Il governo ha infatti deciso di deviare, fino alla conclusione del G7, in Calabria e Campania gli sbarchi dei migranti soccorsi in mare, almeno 3.000 nelle ultime 48 ore.