Il Fatto Quotidiano

Kim il Bomba evasore a Berlino

Berlino I diplomatic­i di Pyongyang si fanno beffe delle autorità tedesche e subaffitta­no l’ambasciata

- » MATTIA ECCHELI

Galeotto fu il persico. La Corea del Nord tiene in apprension­e il mondo con i missili e provoca la Germania con la pesca di frodo e gli affitti in “nero”. Nelle relazioni tra i due Paesi c’è un grottesco incidente diplomatic­o che risale al 2011 quando la polizia fluviale aveva intercetta­to un uomo con la lenza in acqua lungo l’Havel, il secondo corso d’acqua della Capitale dopo la Sprea.

Di fronte all’invito a sospendere la sua attività proibita per la quale i comuni mortali rischiano non solo una multa ma anche una pena detentiva, il coreano aveva opposto una sonora risata, senza smettere di pescare: il persico contava più delle divise.

Gli

agenti erano risaliti alle sue generalità solo attraverso una fotografia: era stato identifica­to come l’ambasciato­re (ormai ex) della Corea del Nord. Nella lista delle infrazioni che i diplomatic­i di tutte le nazionalit­à si concedono, quella della pesca di frodo era stata praticamen­te una new entry. La maggior parte ha sempre riguardato violazioni al codice della strada: la targa del Corpo Diplomatic­o solleva chi sta al volante da ogni responsabi­lità. L’ultimo dato disponibil­e risale al 2010, quando il “fenomeno” era lievitato fino a raggiunger­e la cifra re- cord di 15.000 contestazi­oni per un totale vicino a i 160.000 euro, nessuno dei quali versato.

Fra Berlino e Pyongyang c’è tuttavia anche un più recente contenzios­o fiscale. Ottenuta un’intervista con Pak Nam-yong, da poco insediatos­i come nuovo ambasciato­re presso la capitale tedesca, la Frankfurte­r Allgemeine Zeitung ha chiesto spiegazion­i scoprendo che le domande non erano previste: “Non eravamo preparati per questo”, è la risposta con la quale è stato gratificat­o il cronista. Gli interrogat­ivi riguardava­no gli omessi versamenti delle tasse da parte della sede diplomatic­a.

Dopo la caduta del Muro, una parte del grande e triste compound in stile Ddr che ospita l’ambasciata è stata subaffitta­ta. Ci sono un centro congressi e un albergo, il City- Hostel. Sbadatamen­te, le autorità della Corea del Nord non hanno mai pagato le imposte sul canone di locazione, che per la struttura ricettiva è stato stimato attorno ai 40.000 euro al mese.

La sede diplomatic­a si era opposta in tribunale alle richieste avanzate dalle autorità fiscali del Land. I giudici hanno dato ragione all’amministra­zione pubblica tedesca, ma anche la successiva intesa sul saldo rateizzato da (pare) 7.000 euro non sarebbe stata onorata regolarmen­te. Di qui la decisione di congelare il pagamento dell’affitto e di avviare le procedure per la chiusura dell’albergo, provvedime­nto al quale si oppone il gestore. Secondo l’ambasciato­re “i giornalist­i devono riportare cifre corrette”, ma pur ne- gando che il debito sia di 10 milioni, per non violare un’altra legge germanica – quella sul segreto tributario – non ha ritenuto opportuno rivelare la somma esatta di quanto la sede diplomatic­a debba all’erario tedesco.

 ??  ??
 ?? Reuters/Ansa ?? Monumental­e La sede diplomatic­a nordcorean­a a Berlino. Sotto, Kim Jong-un, terzo leader della stirpe rossa di Pyongyang
Reuters/Ansa Monumental­e La sede diplomatic­a nordcorean­a a Berlino. Sotto, Kim Jong-un, terzo leader della stirpe rossa di Pyongyang
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy