PARLA IL MINISTRO MA NIENTE DOMANDE
ILCASOMUSEI, la “figuraccia internazionale” per dirla con le parole del ministro dei Beni culturali, per il quotidiano Repubblica non è evidentemente un argomento importante né d’attualità. Tanto che nell’intervista di domenica scorsa a Dario Franceschini non è stata fatta mezza domanda sul tema. Si è preferito limitarsi ad altro, alla politica: dal proporzionale alle scissioni nel Partito democrati- co, al voto. Eppure per giorni i giornali hanno dedicato pagine e pagine a quella “figuraccia internazionale”: ossia la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato le nomine volute da Franceschini per i direttori dei Musei italiani di eccellenza. Per reazione, il ministro se l’è presa con la sentenza e Matteo Renzi pure (“Bisognava riformare i Tar”). Ma di questo non si parla durante l’intervista. Eppure anche sul resto le risposte di Franceschini non sono state frizzanti. Il voto? “Lo decide il presidente della Repubblica. Ma stiamo parlando di tre o quattro mesi di differenza tra l’autunno di quest’anno e febbraio 2018”. Niente di meno. La spaccatura nel Pd: “Le ferite della scissione sono troppo ravvicinate ma sono convinto che il Pd e la sinistra possono essere autosufficienti per portare a un governo di centrosinistra”. Autosufficienti, ha detto. Altro che patto bis del Nazareno!