Chiusa la scuola di polizia È costata solo 20 milioni
Foresta Burgos (Sassari), in cinque anni organizzati poco più di dieci corsi
Quindici milioni di euro investiti, oltre un milione l’anno per bollette, manutenzione e personale. Sono i costi della Scuola di polizia a cavallo istituita nel 2009 a Foresta Burgos (Sassari) che dal primo gennaio del 2018 potrebbe non esistere più. C’è infatti una bozza predisposta dal ministero dell’Interno, ora sottoposta alle eventuali osservazioni dei sindacati, che prevede la chiusura della scuola inaugurata il 7 marzo del 2011 e che a distanza di anni si è dimostrata un investimento infruttuoso. Tanto da far intervenire il Viminale che ha optato per la sua chiusura per evitare ulteriori sprechi di denaro pubblico e lasciare in piedi una struttura che di fatto è stata poco utilizzata dalle forze di polizia.
PER QUESTA SCUOLA, c he sorge su 24 ettari di terreno in una delle zone naturalistiche della Sardegna, sono stati impiegati 15 milioni di euro dei Fondi strutturali europei Pon. Sin da subito è stata concessa dalla Regione a titolo gratuito per trent’anni al ministero dell’Interno. Nell’idea originaria, l’investimento serviva sia per coprire le esigenze interforze sul territorio, sia come sede per i corsi trimestrali di perfezionamento per gli appartenenti alla Forestale, alla Polizia e Guardia di Finanza con la qualifica di “cavaliere”. Il primo corso si è tenuto nell’anno 2010/2011. Ma già a partire dall’anno successivo, l’amministrazione ha trovato difficoltà nell’indivi- duare persone che potessero partecipare. Per questo dopo un primo momento, alla fine la scuola è stata aperta anche a chi aveva “gradi” diversi, ossia ispettori, sovrintendenti, agenti.
Con il passare degli anni, i partecipanti però sono stati sempre meno. Di fatto per due ragioni, di ordine temporale (durante i tre mesi di corso chi partecipava doveva abbandonare il proprio posto) e anche economico (ossia la diaria pagata dallo Stato). Le cose non sono andate meglio dopo la riforma di Renzi che ha accor- pato i forestali all’Arma dei carabinieri (che una scuola di formazione già ce l’hanno). Nell’ultimo corso, il 12simo, si contavano solo otto frequentanti.
TROPPO POCHI per tenere in piedi una struttura che costa circa un milione di euro l’anno ( tra soldi del ministero dell’Interno e quelli della Regione Sardegna) per la manutenzione, le bollette, il personale (da 45 impiegati a Foresta Burgos ora ne sono rimasti in 30) e spese per gli 11 cavalli. Che non sia stato un inizio glorioso per questo investimen- to, lo scrive anche il ministero dell’Interno nella nota inviata ai sindacati in cui si annunciava la chiusura della scuola: “Fin dall’istituzione – è scritto – si erano profilate difficoltà per l’arma dei carabinieri e la Finanza, ad inviare frequentatori ai corsi”. Adesso quindi con la cessazione dei corsi, la struttura, che ospita anche 150 posti letto, torna nelle mani della Regione.
MA C’È CHI in Sardegna è contrario. Come il consigliere regionale Daniele Secondo Cocco: “Si tratta di un ulteriore arretramento dello Stato rispetto alle gravissime emergenze sociali presenti nel nostro territorio. La scuola rappresentava per noi una grande opportunità di rilancio e sviluppo per territorio”. E c’è anche chi è pronto a denunciare gli sprechi: “Adesso – dichiara il segretario del sindacato Polizia nuova forza democratica, Filippo Bertolami – qualcuno dovrà pagare il conto. Alcuni dei dirigenti del Viminale corresponsabili di tanto danno erariale sono ancora in servizio. Stiamo mettendo in fila sprechi e abusi denunciati negli ultimi anni, per predisporre un esposto-denuncia destinato alla Procura di Roma, alla Corte dei conti e all’Anac”.
@PacelliValeria
Un fallimento
Dal 1° gennaio 2018 potrebbe non esistere più: mancano i partecipanti Le polemiche Proteste contro “l’arretramento dello Stato” e denunce per danno erariale