Il Fatto Quotidiano

Messina Denaro City? No “Qui la mafia non esiste”

Castelvetr­ano, il candidato sindaco attacca il cugino del superlatit­ante che ha deciso di collaborar­e: “Ingiusto mettere a repentagli­o il territorio”

- » GIUSEPPE LO BIANCO

“La mafia? Non esiste, è stato creato questo nome per costruirci sopra l’antimafia. Esiste la criminalit­à organizzat­a, ma non è stata mai lottata nel modo giusto, o aiutata nel modo giusto’’. Matteo Messina Denaro? “Le persone ricercate sono in tutto il mondo. Non è che perché ne abbiamo una a Castelvetr­ano significa che dobbiamo chiudere questo territorio e ci dobbiamo buttare una bomba atomica perché esiste solo questo personaggi­o’’.

IN TEMA DI MAFIA Maurizio Abate, candidato sindaco nel Comune “regno’’ del superlatit­ante di Cosa Nostra, riporta indietro di 50 anni le lancette della storia, lanciandos­i con il suo programma politico in una vera e propria apologia della cultura mafiosa. In un post diffuso sui social network, ma anche alla presentazi­one della sua candidatur­a, sostenuta dal movimento civico “Aria Nuova”, Abate ha attaccato la scelta di collaborar­e compiuta dal cugino di Messina Denaro, Lorenzo Cimarosa, ora defunto, rivolgendo­si al figlio Giuseppe e invitandol­o a ravvedersi: “Non credo che sia giusto mettere tutto il territorio a repentagli­o dalla loro scelta di collaboraz­ione, con la speranza di avere rilasciato qualche bene”. Nel suo programma politico il candidato sindaco azzera le norme del codice penale e riscrive il 416 bis: “Per me la mafia non esiste. Non è altro che criminalit­à organizzat­a. Per me è un mestiere fatto da chi non ha potuto avere la fortuna di farne un altro onesto”. Niente pentiti e niente codici, ma anche niente carceri: “Non serve arrestare le persone e riempire le carceri, serve solo dargli una mano a curarli e portarli nella giusta di- rezione’’. E quindi nella Città del Sole di Maurizio Abate non serve più neanche la Facoltà di Giurisprud­enza: “Tutte queste lauree di Giurisprud­enza, di magistrati, di ministri, di professori che io ho visto – scrive Abate – sono tante persone adatte a correggere gli errori grammatica­li, ma mai a capire quale sia il giusto o la giusta direzione per sconfigger­e o aiutare questo male che esiste da sempre”.

QUI NEANCHE LUI sembra più avere le idee chiare, indeciso tra la lotta alla mafia e l’aiuto alla mafia, concetto ripetuto poche righe dopo: “Qu es ta criminalit­à organizzat­a non è stata mai lottata nel modo giusto, o aiutata nel modo giusto”. Insomma, avverte con un pic- colo errore grammatica­le sempre in agguato, “bisogna solo dedicarci con amore, onestà e soprattutt­o con interesse collettivo, si avranno i risultati ma la gente marcia che fino ad oggi a (testuale, senza h, ndr) distrutto tutto ciò deve fare un passo indietro o sarà l’ultimo obbiettivo del Movimento’’. Maurizio Abate ha una discoteca a Castelvetr­ano, e alcuni precedenti per spaccio di stupefacen­ti: l’ultima volta è stato sorpreso dai carabinier­i quattro anni fa insieme a un amico che aveva addosso 21 grammi di cocaina e per questo condannato a otto mesi in primo grado e poi assolto in appello. Ovviamente, Giuseppe Cimarosa lo ha querelato.

Il post Maurizio Abate: ”La criminalit­à è il mestiere di chi non ne ha trovato un altro, arrestarli non serve”

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Ansa Maurizio Abate, candidato sindaco a Castelvetr­ano (Trapani) e l’identikit di Matteo Messina Denaro
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