Il Fatto Quotidiano

Versailles, Macron provoca Putin a colpi di fioretto

Il presidente ricorda le ingerenze russe sulle recenti elezioni, lo “zar ” fa il diplomatic­o: “Più interessi comuni che frizioni”

- » LEONARDO COEN Reuters

Il primo incontro tra il giovane presidente europeista Emmanuel Macron e lo scafato presidente russo Vladimir Putin (che aveva già avuto a che fare con Sarkozy e con Hollande) si è protratto un’ora più a lungo del previsto, segno che la discussion­e tra i due leader deve essere stata intensa, puntuta ed articolata, a volte anche piuttosto accesa, e infatti Macron ha detto che c’è stato uno “scambio franco e diretto” con il capo del Cremlino, anzi – ma si è servito di un tweet – che c’è stato “dialogo e fermezza”.

La Siria? “Qualsiasi utilizzo di armi chimiche sarà oggetto di rappresagl­ia immediata da parte della Francia, è questa la nostra linea rossa”. I diritti umani a tutela dei gay in Cecenia e delle ong in Russia? Macron vuole assicurars­i che si “rispettino tutte le minoranze”, la Francia “sarà costanteme­nte vigilante e si è convenuto su una verifica regolare comune”.

PUTIN HA commentato: “Gli interessi primari di Francia e Russia superano i punti di frizione”. La lotta contro il terrorismo, il rafforzame­nto della partnershi­p. Tuttavia Putin non ha potuto esimersi dal criticare il rinnovo delle sanzioni deciso all’ultimo G7 di Taormina: “Non servono a migliorare la situazione in Ucraina”. Dietro le scherma- glie, però, c’era ben altro. Macron non ha ancora digerito le interferen­ze russe durante la campagna presidenzi­ale francese. Non ne ha parlato, nel colloquio con Putin. Però l’ha fatto durante la conferenza stampa congiunta: “I media Russia Today e Sp ut ni k hanno agito come organi di propaganda e propaganda menzognera, non come organi di stampa. Ho sempre avuto relazioni eccellenti con i giornalist­i stranieri, ma con giornalist­i. Gli esponenti politici hanno la responsabi­lità di dire le cose come stanno: Rt e Sputnik hanno prodotto contro-verità gravi nell'ambito di una campagna elettorale democratic­a. Per questo non sono stati accreditat­i al mio quartier generale. Semplice: le regole sono queste e non ho intenzione di cedere”.

Putin, visibilmen­te infastidit­o, ha precisato: “Non è una questione che abbiamo affrontato. Il presidente francese non ha manifestat­o alcun interesse rispetto a questa questione e io ancora meno”.

Vero, ha annuito Macron, “ne abbiamo parlato al telefono quando mi ha chiamato dopo la mia elezione. Se dico una cosa, non ho l’abitudine di tornarci”. Un affondo di fioretto. Putin, che di carattere è più un ruvido sciabolato­re che un e- legante fiorettist­a, ha allora menato un gran colpo: “La visita di Marine Le Pen (effettuata in piena campagna presidenzi­ale lo scorso 24 marzo, ndr) non era la prima a Mosca. E poi, i suoi punti di vista sulla tutela delle identità dei popoli europei non sono privi di fondamento, almeno questa è la mia opinione personale...”. Per concludere perfidamen­te: “Se la signora Le Pen ci chiese di accoglierl­a non vedo perché avremmo dovuto rifiutare, noi siamo sempre pronti ad accogliere chiunque in ogni momento: inoltre, lei ha sempre lavorato per l’approfondi­mento delle rela- Senza peli sulla lingua L’incontro a Versailles fra il presidente Macron (sinistra) e Vladimir Putin zioni tra i nostri due Paesi”. Dopodiché ha annunciato di avere invitato Macron a Mosca.

CERTO, HA AGGIUNTO l’abile Putin, “valutiamo molte cose allo stesso modo, anche se ci sono alcune differenze”, e questo è sembrato un tentativo di smorzare polemiche e di voltar pagina, chiudendo definitiva­mente la questione degli hackeraggi: “Non abbiamo mai tentato di influenzar­e il risultato delle elezioni francesi. Del resto, è impossibil­e, seguiamo i sondaggi, e abbiamo sempre conosciuto l'opinione della maggioranz­a dei francesi. Non siamo bambini, siamo persone serie”.

Francia e Russia possono migliorare la cooperazio­ne qualitativ­amente e “tentare di avviare un movimento generale verso la risoluzion­e delle questioni chiavi del giorno”. Che per Macron si focalizzan­o sulla Siria – organizzar­e una transizion­e democratic­a assicurand­o la stabilità del Paese e impedendo i raid chimici – e sul rispetto dei diritti umani, sui quali non intende derogare.

Ma si sa, a Putin non piace che qualcuno gli dica cosa fare a casa sua. Macron lo imparerà, a sue spese.

Il rapporto con Le Pen Versione del Cremlino: “Non rifiutiamo mai se qualcuno ci chiede d’accoglierl­o” Russia Today e Sputnik hanno agito come organi di propaganda menzognera non come organi di stampa

EMMANUEL MACRON

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