Il Fatto Quotidiano

“Sono vicino al Pd, ma se Renzi si mette con B. io vado altrove”

Il Prof a Bersani: “Errore andarsene”. E a Grillo: “Scelga tra destra e sinistra”

- CALAPÀ

L’ex premier a tutto campo: “La vendita di armi in Arabia Saudita da parte di Trump complica il contrasto al terrorismo”. Sull’Italia: “Votare in questo modo provocherà instabilit­à e diffidenza in Europa dalla Merkel a Macron”

Attacco a Londra: “Da un lato è necessario difenderci con tutti gli strumenti possibili, dall’altro la vendita di armi in Arabia Saudita da parte di Trump è l’ultimo episodio che spinge ad aumentare il livello di tensione in Medio Oriente e rende più complicato il contrasto al terrorismo”. Nuova legge elettorale e possibile voto anticipato: “Vediamo come vanno le cose, l’Italia corre molti rischi”. Romano Prodi riflette con preoccupaz­ione per la piega che stanno prendendo gli eventi sullo scacchiere internazio­nale, in casa nostra e nel “suo” Pd: “Ho detto che abito in una tenda vicino al partito, ma la tenda si può mettere nello zaino e rimettersi in cammino”. Professore, un altro attacco insanguina l’Europa. Come ci possiamo difendere? Aumentando le misure di sicurezza, ma soprattutt­o con più collaboraz­ione fra le forze di polizia, i servizi e una maggiore condivisio­ne dei rapporti informativ­i. Con un’Europa più unita. La sfida è difficile, perché la popolazion­e nella quale si possono annidare i terroristi è così vasta che non c’è la possibilit­à di una sicurezza totale. E poi serve una politica completame­nte diversa per il Medio Oriente, che attualment­e non vedo. Angela Merkel ha detto che non si può fidare di Trump. L’Europa cambia l’atteggiame­nto verso gli Stati Uniti? Fa un certo effetto pensare che sia Trump a risvegliar­e il patriottis­mo europeo ma è così. La Merkel ha ragione, non c’è più l’America che ha come priorità il legame con l’Europa. In Trump gli aspetti di tensione con noi finora prevalgono sulla distension­e. Siamo assediati da Ovest come da Est. Per fortuna qualche reazione sembra esserci. Adesso, però, deve trasformar­si in un cambiament­o di strategia. Macron ha fatto la campagna su questa linea e deve andare avanti. Certo non mi sembra essere coerente con il suo europeismo l’ostilità all’acquisto della Stx France da parte di Fincantier­i dopo che Parigi ha fatto shopping in tutti i settori dell’economia italiana.

La Cina comunista appare il faro del progressis­mo: lei aveva previsto qualcosa... Non potevo prevedere che in Usa arrivasse un presidente che è contro il libero mercato e contro l’ambiente. Quanto all’atteggiame­nto cinese, Xi Jinping si è fatto apostolo del libero mercato proprio per smarcarsi dagli americani. Il cambiament­o della Cina riguardo all’ambiente deriva dal fatto che la situazione stava degenerand­o a tal punto da divenire anche un rischio politico. Anche i sistemi più piramidali si rendono conto che il popolo reagisce quando è in gioco la salute di tutti.

Il suo nuovo libro – Il piano inclinato (il Mulino) – è un manifesto politico?

È un manifesto politico per conto terzi, anche se non so chi sia il terzo. Di sicuro non io. Mi sono trovato a leggere libri sulle diseguagli­anze molto puntuali, come quelli di Piketty e Atkinson. Tutti i dati sulle disuguagli­anze sono stati sviscerati e le ingiustizi­e sottolinea­te. Adesso occorrono proposte, ho cercato di fare riflession­i propositiv­e per l’Italia. Molte sono difficili da applicare ma quando un Paese corre tanti rischi bisogna fare atti di coraggio.

Ritorna la proporzion­ale... Rende impossibil­e un governo stabile e l’a pp l i ca zi o n e dello slogan: “La sera delle elezioni sapremo chi ha vinto”. Quello del segretario del Pd Matteo Renzi è un cambiament­o di rotta. Con la legge in discussion­e ci si obbliga a cercare alleanze fra partiti con diversità inconcilia­bili. Vi è un’infima possibilit­à di un governo stabile: la conquista della maggioranz­a assoluta. Mi pare improbabil­e ma è pur vero che viviamo nel mondo dove Trump è stato eletto presidente degli Stati Uniti. Avevamo i governi balneari, rischiamo una campagna elettorale da spiaggia.

La campagna elettorale a Ferragosto sarebbe ridicola. E le elezioni in ottobre senza l’approvazio­ne della legge di bilancio faranno aumentare la diffidenza nei nostri confronti e, tra l’altro, renderà molto più difficile esercitare un ruolo attivo nella strategia franco-tedesca.

Ha detto al Corriere della Sera di vivere in una tenda accanto al Pd. In caso di alleanza post elettorale con Silvio Berlusconi?

È una tenda canadese, pratica. Si può infilare nello zaino e rimettersi in cammino per spostarsi. Certo non ho dedicato la mia vita politica a costruire alleanze con obiettivi talmente disomogene­i da diventare improdutti­vi.

A Bersani cosa ha detto? Uscire dal Pd è stato un enorme errore che contribuis­ce a cambiarne la natura. Renzi sostiene che lei e Letta non lo avete aiutato al referendum costituzio­nale... Sono sorpreso: ci dev’essere un equivoco, non credo che Renzi pensi che potessimo fare più che una dichiarazi­one pubblica di voto per il “Sì”. Forse si confonde con altri. Ha detto che il M5s al governo è un rischio. Grillo nel 1992 fu entusiasta delle sue lezioni di economia e politica “Il tempo delle scelte”. Cos’è cambiato? Sono passati venticinqu­e anni. Gli spettacoli di Grillo mi piacevano molto. Mi sottopose un paio di volte i suoi testi teatrali, si documentav­a con rigore sull’esattezza delle battute di economia. Poi è andato per la sua strada fino alla politica. Una cosa è fare teatro, un’altra è governare. Il rischio è l’indefinite­zza della proposta: come si fa a prendere decisioni se non si hanno principi che siano di destra o di sinistra? La forza di Grillo è non avere radici, ma questo produce il rischio di non avere linea di governo. Per i “nuovi movimenti” non avere radici produce voti: Le Pen padre legato al fascismo arrivava al 12%. La figlia Marine, slegata da quella storia, raddoppia i suoi voti. Salvini, mantenendo le sue radici, ha limiti elettorali. Grillo non ne vuole avere. Ma destra e sinistra esistono, almeno fino a che esistono modi diversi di intendere la vita e obiettivi diversi di governo. Tra l’avere e non avere la sanità per tutti c’è una bella differenza.

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Ansa L’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi
 ?? LaPresse ?? Professore Romano Prodi, l’unico a sconfigger­e Berlusconi alle urne
LaPresse Professore Romano Prodi, l’unico a sconfigger­e Berlusconi alle urne

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