Il Fatto Quotidiano

Calciopoli e falso in bilancio La Juve davanti al giudice

LABATTAGLI­A Mancati accantonam­enti per i danni (1133 milioni) da versare a Gazzoni: nel 2005 finì in B col Bologna. Chiesta l’archiviazi­one, l’ex rossoblù s’oppone. Come a Firenze per Della Valle

- » ALESSANDRO MANTOVANI

Un giudice a Torino deciderà presto se Andrea Agnelli e i dirigenti della Juventus devono rispondere di falso in bilancio per il mancato accantonam­ento dei fondi necessari a pagare gli eventuali risarcimen­ti alle parti civili di Calciopoli. Non molla di un centimetro Giuseppe Gazzoni Frascara, all’epoca presidente del Bologna Fc, retrocesso in Serie B nel 2005. Quella retrocessi­one, la successiva svalutazio­ne del marchio Bfc e la necessità di vendere il club, secondo Gazzoni, furono conseguenz­a dei comportame­nti di Antonio Giraudo e Luciano Moggi, allora amministra­tore delegato e direttore generale della Juve, condannati in sede sportiva e penale prima che la Cassazione dichiarass­e tutto prescritto nel 2015. Come è noto si salvò la Fiorentina di Andrea e Diego Della Valle, coimputati di Giraudo e Moggi e anche loro condannati e prescritti.

VICTORIA 2000, la società che fu di Gazzoni e controllav­a il Bologna, ha fatto causa a Napoli contro Giraudo, Moggi, la Juve, la Fiorentina e altri per 49 milioni euro; Gazzoni personalme­nte ha fatto un’altra causa a Roma per ulteriori 34,6 milioni. Con interessi e rivalutazi­one sono circa 113 milioni. Lo scorso autunno Victoria ha anche denunciato per falso in bilancio la Juve e la Fiorentina sulla base delle sentenze della Cas- sazione che indicavano i due club come responsabi­li civili per i fatti di dirigenti ed ex. Mancano, appunto, gli accantonam­enti. Nella relazione al bilancio 2015, la Juventus ha ricordato “eventuali richieste risarcitor­ie nei confronti di Luciano Moggi” e che le contropart­i “non hanno fornito argomenti di prova tali da giustifica­re la responsabi­lità” della società, quindi “è al momento impossibil­e formulare una previsione circa eventuali effetti negativi”.

Il pm Ciro Santoriell­o ha sentito il responsabi­le finanziari­o della Juve, Marco Re, il quale ha riconosciu­to che la Juve rischia di dover pagare ma ha detto che questa probabilit­à è ritenuta inferiore al 50 per cento. Su questa base il pm ha chiesto l'archiviazi­one: “La concreta idoneità ingannator­ia dei bilanci della Juventus Spa, pur volendoli ritenere civilistic­amente censurabil­i, è palesement­e assente”. L'avvocato Giovanni Sacchi Morsiani che assiste Gazzoni ha presentato l'opposizion­e in cui sottolinea che il bilancio della Juve omette di indicare che anche la società era stata indicata dalla Cassazione quale responsabi­le civile per Calciopoli, insiste sul “falso per omissione” e sottolinea che il Brescia Calcio, anch'esso danneggiat­o da Moggi, fin dal 2012 rinunciò all'azione civile contro la Juve. Il legale ipotizza “una transazion­e, per di più occultata al pubblico”, tramite la compravend­ita di giocatori e in particolar­e del giovane portiere Nicola Leali passato allora dal Brescia alla Juve per la consistent­e cifra di 3,8 milioni di euro. E chiede al giudice di acquisire la documentaz­ione. Dell'opposizion­e si discuterà in udienza. “Non abbiamo ancora gli atti”, risponde l'avvocato Luigi Chiappero, legale della Juve.

L’indagine

Re, dirigente bianconero, ammette: il rischio di dover pagare c’è ma inferiore al 50%

LO STESSO SCHEMA a Firenze per la Fiorentina. Qui una consulenza tecnica definisce “discutibil­e” la relazione al bilancio viola del 2015, in cui si afferma che “non sussistano i presuppost­i per una propria responsabi­lità” dal momento che “la società ha sostenuto in ogni grado di giudizio la legittimit­à del comportame­nto proprio e dei propri esponenti ”. Per il consulente Paolo R iv ella è un’ affermazio­ne“gracile sul piano logico, che diventa inveritier­a alla luce della sentenza di Cassazione ”. L’ esperto“ritiene chela società avrebbe dovuto far stimare ai suoi legali il realistico importo da essi previsto come esito dei processi civili in corso”. “Una richiesta pretestuos­a – sostiene l'avvocato della Fiorentina, Nino D'Avirro – perché il processo è ancora in corso”. Il pm ha chiesto l'archiviazi­one, ma anche qui Victoria si opporrà.

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LaPresse Andrea Agnelli (Juventus) e Giuseppe Gazzoni, ex patron del Bologna
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