Tevez, Pellè e colleghi: in Cina non sono più certi dell’affare
FLOP Acquistati come supercampioni da squadre della Repubblica Popolare, non stanno imponendo un salto di qualità e spesso vengono sbeffeggiati perché immobili sul campo
Immobile, come una statua di terracotta di Xi’an. Solo che oggi
Carlos Tevez non spaventa più nessuno; al contrario l’Apache in settimana ha fatto infuriare i tifosi dello Shenhua Shanghai, seconda squadra della città più popolosa al mondo. È accaduto durante il match di Chinese Super League perso 2 a 1 contro il Tianjin Teda, quando, come testimonia un video in Rete, l’ex juventino non ha nemmeno finto il pressing sui centrocampisti avversari, intenti a scambiarsi il pallone. Non è esattamente l’atteggiamento che si richiede al giocatore più pagato al mondo: 38 milioni all’anno per due anni, circa 735 mila euro a settimana. Carlitos è insofferente sin dalla firma: ha più volte detto di voler tornare al Boca Juniors, si è fatto fotografare a Disneyland durante un match dei suoi, ha offeso solo dal punto di vista verbale. “Il campionato cinese è distante 50 anni da quelli europei” il suo ultimo commento. Zavorrato dall’insofferenza, dopo 12 giornate lo Shenhua è impantanato nelle zone basse della classifica, mentre l’ex interista Guarinha già pronte le valigie per la Spagna. Il filo nerazzurro dei guai conduce a Nanchino. Qui ha sede il Jiangsu Suning, società che condivide la proprietà con il club milanese. Nonostante gli investimenti, la squadra è penultima e in piena crisi. Tanto che lungo il Fiume Azzurro è stato spedito il nuovo plenipotenziario Walter Sabatini e a breve dovrebbe subentrare Paulo Sousa in panchina. Aprire il portafogli non basta, nemmeno in Cina. Anche perché in rosa si possono avere solo 5 stranieri, in ossequio all’ossessione del presidente Xi Jinping per una Nazionale in grado di ospitare e magari vincere un giorno i Mondiali. Ma per assecondare le sue ambizioni ci vorranno tempo e pazienza: la Cina di Marcello Lippi, in campo nei prossimi giorni, è quasi fuori da Rus- sia 2018. Negli scorsi giorni la Federazione ha stabilito una ulteriore stretta: i trasferimenti dall’estero saranno tassati al 100% e il numero di stranieri nella formazione iniziale dovrà essere uguale a quello degli Under 23. Un tentativo di fare crescere un vivaio poco produttivo, che probabilmente non sarà sufficiente per fare cambiare rotta ai club.
Per trovare l’unico progetto serio e duraturo bisogna andare a Canton, dove gioca ilGuangzho uE vergrande di Felipao Scolari. Ha vinto gli ultimi 6 titoli, cui vanno aggiunte due Champions asiatiche, e ancora una volta è capolista. Non delude nemmeno lo Shanghai SIPG, l’altra formazione della megalopoli. Guidata da Villas Boas, è seconda grazie al brasiliano Hulk (20 milioni all’anno) e a Oscar (pagato 60 milioni dal Chelsea). I due sono stati tra i primi a sposare la “causa” cinese nel momento più rigoglioso della carriera: non sono figurine e in campo si vede. Dopo un avvio complicato, ha ingranato Lavezzi, che nonostante i 21 milioni di stipendio aveva rischiato il licenziamento per essersi fatto fotografare men- tre imitava i lineamenti locali. Da quando è passato sotto le cure di Pellegrini, il suo Hebei, dove giocano anche Gervinho e Hernanes, è risalito al terzo posto. Sotto ecco Graziano Pellè, che con un buon campionato sta ripagando la generosità ( oltre 15 milioni annui) dello Shandong. Sorride anche un altro italiano, Fabio Cannavaro, tecnico del Tianjin Quanjian. Dopo aver portato il club in A, l’ex Pallone d’Oro si è insediato ai vertici, merito anche dei 6 gol di un redivivo Pato. Chissà, dopo lo shopping da 500 milioni nelle ultime due sessioni di mercato, cosa riserveranno i prossimi mesi, se è vero che, in barba alle nuove regole, sono pronte offerte stellari per Morata e Diego Costa, mentre Giampiero Ventura sarebbe stato blandito con una proposta da 10 milioni a stagione. Il ct avrebbe già detto di no, mentre a pensarci è Francesco Totti, tentato di fare atterrare in Cina quel pallone spedito un paio di settimane fa nel cielo dell’Olimpico. Un buon motivo per guardare questo campionato strampalato e spendaccione, a quel punto, ci sarebbe davvero.
Il campionato cinese è distante 50 anni da quelli europei
CARLOS TEVEZ Fabio Cannavaro, tecnico del Tianjin Quanjian, dopo aver portato il club in A, si è insediato ai vertici, merito anche dei sei gol di Pato L’unico serio
Il Guangzhou Evergrande di Felipao Scolari: ha vinto sei titoli e due Champions asiatiche