Il Fatto Quotidiano

Il giallo del tabellone e la gaffe di Fiano: la sua foto inchioda i franchi tiratori dem

I voti “infedeli” sono 59. Il relatore si smentisce da solo con un’immagine

- » TOMMASO RODANO

Il

sistema pseudo tedesco è stato assassinat­o alle 11 e 15 di un giovedì mattina romano. Non si conoscono i nomi degli autori materiali, ma è rimasta un’istantanea dell’omicidio che può essere usata in fase processual­e. Ecco i fatti: quando Laura Boldrini indice la votazione sul fatale emendament­o Biancofior­e, specifica subito che si tratta di voto segreto. Eppure il tabellone della Camera si illumina di rosso e di verde. Non dovrebbe accadere: i lampeggian­ti che corrispond­ono ai voti dei singoli parlamenta­ri, in caso di scrutinio segreto, devono restare fissi su un asettico colore celeste.

“È STATO un errore materiale”, spiegherà più tardi la presidente della Camera. Dura pochi secondi – poi le luci si spengono – ma sono sufficient­i. Emanuele Fiano (relatore della legge del Pd) pubblica il fermo immagine sul suo profilo Twitter. L’immagine è quella che mostriamo qui sopra: le luci verdi sono quelle di chi vota a favore dell’emendament­o (quindi “contro” il patto sulla legge elettorale). La maggior parte corrispond­ono ai banchi di Sinistra italiana, Articolo 1 e Movimento 5 Stelle. Fiano sostiene che sia la prova del tradimento grillino, anche se in realtà i 5Stelle avevano già annunciato il loro voto favorevole all’emendament­o Biancofior­e (che infatti era stato firmato anche dal trentino Riccardo Fraccaro).

La foto del relatore renzia- no, al contrario, gli si ritorce contro: testimonia che i franchi tiratori hanno colpito soprattutt­o dai banchi dem.

I NUMERI infatti non tornano. Nell’immagine, che precede di qualche secondo il voto effettivo, le luci rosse sono in netta maggioranz­a, si vedono 265 voti contro e 165 a favore: l’emendament­o quindi sarebbe stato bocciato, come desiderato dal Pd. Invece nel voto finale i numeri sono capovolti: 256 voti contro e 270 a favore. C os ’ è successo? Evidenteme­nte, quando si sono spente le luci e lo scrutinio è diventato effettivam­ente segreto, qualcuno ha cambiato idea. Non solo si sono aggiunti una novantina di voti mancanti, ma un buono numero di luci rosse sono diventate verdi: almeno 9 deputati (probabil- mente molti di più) hanno spostato il loro pollice dal “no” al “sì”. E non tra i 5Stelle, che risultavan­o già favorevoli all’emendament­o.

Anche al di là del gioco del tabellone, ci sono i numeri delle presenze a dimostrare che mancano i voti di Pd, Forza Italia e Lega. Sulla carta il patto avrebbe dovuto contare su 397 deputati presenti, a cui vanno sottratti gli 82 Cinque Stelle che hanno appoggiato la Biancofior­e. Quindi i voti contro l’emendament­o sarebbero dovuti essere 315 invece dei 256 finali. I franchi tiratori sono dunque 59. Pesano anche le assenze: i tabulati dicono che in Forza Italia ce n’erano 4, nella Lega una, mentre nel Pd si contano 18 deputati in missione e altri 18 assenti ingiustifi­cati.

 ?? Ansa ?? La prova Il tabellone della Camera prima del voto “segreto”
Ansa La prova Il tabellone della Camera prima del voto “segreto”

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy