Effetto contro-Brexit Londra spaventata sceglie l’incertezza
SISTEMAINCEPPATO Scenari complicati da timori sul terrorismo e trattative con la Ue. Il fantasma di alleanze o l’ingovernabilità
Una panoramica completa dei risultati delle politiche britanniche non si avrà prima del pomeriggio di oggi. Intanto è utile capire i vari scenari realistici e le loro ripercussioni sul quadro politico interno, sui mercati e sui negoziati per Brexit che, lo ricordiamo, si aprono ufficialmente il 19 giugno.
Il più probabile è quello di una vittoria netta del Partito Conservatore, con un guadagno di 50-100 seggi sulle consultazioni del 2015. Una maggioranza così ampia darebbe a Theresa May la garanzia di 5 anni per portare a casa i negoziati di uscita dall’Unione europea. C’è un ma. Il referendum su Brexit è stato indetto da David Cameron per dirimere definitivamente un’antica divisione interna al Partito Conservatore, quella fra europeisti e anti-europeisti. Una questione di correnti partitiche, oggi decisiva per le sorti di un intero continente.
Da leader non eletta ma scelta dal Partito dopo le dimissioni di Cameron, la May si è spostata strategicamente su posizioni di destra. In questo modo ha assorbito lo Ukip, che si è quasi dissolto alle recenti amministrative e alle politiche di ieri ha presentato circa 200 candidati in meno che nel 2015.
Per vincere nei distretti pro Ukip, la May ha però spinto i candidati più vicini a posizioni nazionaliste. Sarà quindi cruciale capire non solo quanti nuovi parlamentari Tories usciranno da que- ste consultazioni, ma anche se saranno una “Army of Brexiteers”, cioè sostenitori della hard-Brexit. Se così fosse, la prospettiva sarebbe quella di un rimpasto di governo con la inevitabile inclusione dei “falchi” , una posizione negoziale oltranzista e un inizio dei negoziati ancora più complicato.
SE INVECE FRA I NEOELETTI dovesse prevalere l’ala moderata, la May potrebbe spostarsi su posizioni più centriste e scegliere ministri disposti a compromessi. Quest’ultimo è lo scenario preferito dai mercati, come ci spiega Viraj Patel, Foreign Exchange S tr a te gi s t di Ing Bank: “In questo caso prevediamo una fase uno, con una quotazione iniziale della sterlina a 1.32 sul dollaro e a 0.85 sull’euro, seguita nelle prossime settimane, quando il focus sarà tornato su Brexit, da una stabilizzazione a 1,35 sul dollaro e 0,83 sull’euro”.
Il secondo scenario è quello di una vittoria dei Conservatori con una maggioranza di una cinquantina di seggi. Una situazione che avrebbe comunque il vantaggio di garantire la stabilità di un governo con una politica economica che i mercati preferiscono a quella del Labour di Corbyn. Qui la previsione Ing è di un cambio di 1,30 sul dollaro e 0,86 sull’euro.
Il terzo scenario è il caos:
ACCORDI IMPOSSIBILI
I Conservatori non possono allearsi con il Labour né con i Liberal-Democratici, che hanno fatto campagna per il referendum pro Ue COABITAZIONE COMPLESSA
Se sinistra, Lib-Dem e nazionalisti scozzesi si mettessero assieme aumenterebbe le probabilità di una uscita “soft” dall’Unione europea