Il Fatto Quotidiano

Motoscafi e contrabban­do: e dove sarebbe la prova?

- MAURIZIO BURATTINI MARIA SALOMONE ERIC MARIO SALVO PENNISI PAOLO MILETTO IDA TESTA ENZO BERNASCONI VARESE DOTT.SSA FRANCESCA FILAURI, NOTAIO S.A.

Molti ritengono che dare agli elettori la possibilit­à di scegliere i propri rappresent­anti costituisc­a la quintessen­za della democrazia, mentre, con i capilista bloccati, si verificher­ebbe l’opposto.

Ciò sarebbe vero in un Paese normale ma, in Italia, i partiti maggiori sono diventati proprietà esclusiva dei rispettivi leader, i quali, se si optasse per le preferenze, non avrebbero alcuno scrupolo a inserire nelle liste candidati individuat­i nell’ambito del proprio cerchio magico.

All’elettore resta solo la possibilit­à di scegliere tra la padella e la brace. Avere i capilista bloccati o la possibilit­à di scegliere, per esempio tra la Boschi e la Madia o tra Gasparri e Brunetta che cosa cambia? Un candidato sgradito al capo-partito non verrà mai inserito nelle liste. Il servilismo sarà la condizione necessaria sia per essere inseriti nelle liste con le preferenze, sia per la nomina nei listini bloccati. E allora, non si capisce tutta questa enfasi sul diritto dell’elettore a esprimere una preferenza, per cui, continuare a porre tale questione, significa perpetuare la sagra dell’ipocrisia.

Se Trump non rispetta gli accordi possono farlo tutti

La questione ambientale costituisc­e una delle minacce più gravi per il nostro pianeta e per la società umana. L’aumento della temperatur­a globale è allarmante. In questo contesto è gravissimo che un partner chiave come Donald Trump volti le spalle alla lotta contro il cambiament­o climatico globale. Il presidente mantiene la parola data ai suoi elettori e annuncia il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi del 2015, nonostante le rassicuraz­ioni proclamate a Papa Francesco. Trump aveva infatti promesso un’accurata riflession­e sulle prossime scelte ambientali; ricevendo anche in dono dal Santo Padre l’enciclica "Laudato sì", proprio in tema di mutazioni atmosferic­he. Con la ritirata da parte degli States, rimangono al di fuori della monumental­e intesa soltanto altri due Paesi: la Siria e il Nicaragua. Ovviamente è quella degli Usa la componente più inquietant­e, consideran­do il rischio emulazione. Quanti altri Paesi potrebbero decidere di non rispettare gli accordi assunti? Una cosa è certa: cessati gli “impegni di riduzione”, conseguenz­a necessaria è la “riduzione” CARO FURIO COLOMBO, c’era stato un po’ di silenzio dopo le drammatich­e dichiarazi­oni contro i “nuovi pirati", le Ong che salvano i profughi in mare. Adesso una inchiesta accurata ha svelato che motoscafi veloci e costosissi­mi si dedicano persino al contrabban­do di sigarette. È UNA NARRAZIONE CURIOSAche compare su diversi giornali quasi con le stesse parole e alcune frasi identiche, segno che si tratta di informazio­ni gentilment­e fatte pervenire da fonte ufficiale. Il racconto parla di motoscafi veloci che in meno di quattro ore ti portano dalla Tunisia in Sicilia, e che hanno quattro caratteris­tiche: sono sicuri, costano molto, imbarcano sigarette di contrabban­do e trasportan­o a volte persone sgradite alla polizia tunisina (non ci dicono se per motivi di politica locale o per ragioni internazio­nali, ma si cita solo l’intercetta­zione di un tale che chiede aiuto a uno sceicco, che forse non potrebbe aiutarlo in Italia). Difficile dire perché questa notizia (diffusa a cura di tutti i giornali e telegiorna­li) dovrebbe rincuorarc­i sulla lotta al terrorismo, mentre i nostri jihadisti locali dei versamenti al Fondo verde per il clima. Spese troppo elevate per l’energia pulita negli Stati Uniti? Quale potrebbe essere per l’uomo più potente del mondo il “giusto accordo” per il futuro?

Gli errori politici del passato peseranno come macigni

Da quando Matteo Renzi vincendo le primarie ha ripreso fra le mani il timone del Pd, non ho notato differenze sostanzial­i con il precedente metodo di gestione della casa dei Democratic­i. Proprio in virtù di questo motivo, ho la netta impression­e che, legge elettorale permettend­o, il risultato che uscirà dalle urne alle prossime elezioni non premierà il lavoro svolto in questa fase dall'attuale Segretario, in favore con molta probabilit­à del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che comunque si ritroverà a governare il Paese in una condizione di grosse tensioni sociali: disoccupaz­ione, emergenze in politica estera, economia in uno stato molto frammentat­o dal punto di vista dei conti pubblici. Evidenteme­nte, il partito guidato da Renzi non ha saputo riallaccia­re quel rapporto con la base elettorale necessario al suo reinserime­nto in vista delle vanno e vengono tra Italia, Europa e Medio Oriente senza difficoltà e senza rischi. Difficile anche spiegare come fanno motoscafi d’alto mare, dunque facili da notare quando partono e quando arrivano, ma anche mentre viaggiano, a sfuggire a tutte le guardie costiere, le marine militari, i droni, i radar e l’apparato di sorveglian­za che pure nota e mette nella lista dei sospettati le navi Ong se si spostano troppo vicino alle acque libiche, persino se lo fanno per soccorrere naufraghi. Resta una domanda: la notizia dov’è? Non nei motoscafi veloci, che si trovano sui cataloghi. Non nel contrabban­do, che fiorisce da sempre in certe aree portuali italiane. Non nella fuga dalla Tunisia di persone ricercate o sgradite a quella polizia, nessuna delle quali risulta avere a che fare con il resto del mondo. Non nel fatto che più paghi e più ti trattano bene. Resta sospesa un’ipotesi: e se ne approfitta­ssero anche i jihadisti? Giusto. Non resta che identifica­rli e arrestarli. Ma di questa parte della notizia non c’è traccia.

00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it prossime elezioni.

E, credo proprio che su questo abbiano pesato come un macigno i molti errori commessi dallo statista di Rignano sull’Arno quando era alla guida del governo. In politica gli errori si pagano.

E il prezzo tante volte può risultare molto alto, soprattutt­o in termini elettorali.

La Sinistra unita è la stampella del Partito democratic­o

Non temete che una lista di “Sinistra unita” possa di fatto rivelarsi, in nome dei ben noti storici e tipici motti del “contrastar­e le destre” (ipotesi alleanza Pd-Fi) o “battere i populismi”, la stampella organica di un governo Pd, invece di un alleato del Movimento 5 Stelle come il direttore ha nei giorni scorsi auspicato? Io sì, lo pavento.

La porta di Totò Riina è troppo stretta: allargatel­a

La Cassazione parla di morte dignitosa per il criminale Riina e subito una gran quantità di giornalist­i, magistrati (Sabella), avvocati e politici di sinistra si sono accodati a dare man forte a questa grande sciocchezz­a. La morte dignitosa molti cittadini perbene (si calcola che ogni anno più di 30 italiani vanno a morire in Svizzera) se la devono pagare ben 13.000 euro. La verità, “ca’ nisciun è fesso”, è quella che dice Travaglio e che io condivido in pieno. Riina aveva chiesto di parlare sulla trattativa Stato-mafia ma, inspiegabi­lmente, dopo 10 giorni ha fatto marcia indietro. Ecco spiegato il regalo (la prima volta che accade) della Consulta. Si vergognass­ero questi magistrati di cui vorrei conoscere i nomi.

La porta della cella di Riina è troppo stretta e non lascia passare il letto ortopedico? Presto: fate chiamate un muratore e fatela allargare.

Marte è vicino, mentre la sicurezza in auto è lontana

Anche se abbiamo inventato di tutto o quasi, siamo andati sulla luna e grazie alla tecnologia sempre più avanzata ci stiamo avvicinand­o a Marte, nel 2017 si continua a morire su un seggiolino all’interno di un’automobile che diventa una trappola letale. Cercare di capire cosa abbia provato una giovane vita in quelle 6 interminab­ili ore è quasi impossibil­e. E, quel tentativo DIRITTO DI REPLICA

Con espresso riferiment­o alla notizia pubblicata in data 6.6.2017 avente ad oggetto l’as s eg n az i on e delle casette nella frazione Pescara di Arquata del Tronto, essendo del tutto destituito di fondamento il passaggio in cui si adduce “il ritardo” della sottoscrit­ta, con l’ulteriore aggravante che detto ritardo si eleva, per come fatto intendere, a causa delle tensioni venutesi a creare tra i terremotat­i al momento dell’assegnazio­ne delle casette. Atteso che la notizia non è vera sotto un duplice profilo, per essere la sottoscrit­ta arrivata in perfetto orario all’appuntamen­to profession­ale in argomento, per doversi diversamen­te ascrivere, il malumore indubitabi­lmente registrato­si tra gli abitanti del borgo, a ben altre cause, e, in primo luogo al disaccordo circa la modalità prescelta per l’assegnazio­ne delle casette. Pertanto, Vi chiedo di voler provvedere, ai sensi dell’art. 8 Legge 47/1948, alla rettifica di quanto riportato nell’articolo nella collocazio­ne prevista dalla legge e con risalto analogo a quello riservato al brano giornalist­ico cui la rettifica si riferisce. Comuncando­vi che, in difetto, intraprend­erò le iniziative necessarie volte a tutelare la mia reputazion­e personale e profession­ale.

Furio Colombo - il Fatto Quotidiano

Questo è quanto ci è stato riferito da chi era presente ed è stato riportato anche da altri giornali. Se la notizia non è vera come sostiene la dottoressa Filauri ne prendiamo atto e ce ne scusiamo.

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