Motoscafi e contrabbando: e dove sarebbe la prova?
Molti ritengono che dare agli elettori la possibilità di scegliere i propri rappresentanti costituisca la quintessenza della democrazia, mentre, con i capilista bloccati, si verificherebbe l’opposto.
Ciò sarebbe vero in un Paese normale ma, in Italia, i partiti maggiori sono diventati proprietà esclusiva dei rispettivi leader, i quali, se si optasse per le preferenze, non avrebbero alcuno scrupolo a inserire nelle liste candidati individuati nell’ambito del proprio cerchio magico.
All’elettore resta solo la possibilità di scegliere tra la padella e la brace. Avere i capilista bloccati o la possibilità di scegliere, per esempio tra la Boschi e la Madia o tra Gasparri e Brunetta che cosa cambia? Un candidato sgradito al capo-partito non verrà mai inserito nelle liste. Il servilismo sarà la condizione necessaria sia per essere inseriti nelle liste con le preferenze, sia per la nomina nei listini bloccati. E allora, non si capisce tutta questa enfasi sul diritto dell’elettore a esprimere una preferenza, per cui, continuare a porre tale questione, significa perpetuare la sagra dell’ipocrisia.
Se Trump non rispetta gli accordi possono farlo tutti
La questione ambientale costituisce una delle minacce più gravi per il nostro pianeta e per la società umana. L’aumento della temperatura globale è allarmante. In questo contesto è gravissimo che un partner chiave come Donald Trump volti le spalle alla lotta contro il cambiamento climatico globale. Il presidente mantiene la parola data ai suoi elettori e annuncia il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi del 2015, nonostante le rassicurazioni proclamate a Papa Francesco. Trump aveva infatti promesso un’accurata riflessione sulle prossime scelte ambientali; ricevendo anche in dono dal Santo Padre l’enciclica "Laudato sì", proprio in tema di mutazioni atmosferiche. Con la ritirata da parte degli States, rimangono al di fuori della monumentale intesa soltanto altri due Paesi: la Siria e il Nicaragua. Ovviamente è quella degli Usa la componente più inquietante, considerando il rischio emulazione. Quanti altri Paesi potrebbero decidere di non rispettare gli accordi assunti? Una cosa è certa: cessati gli “impegni di riduzione”, conseguenza necessaria è la “riduzione” CARO FURIO COLOMBO, c’era stato un po’ di silenzio dopo le drammatiche dichiarazioni contro i “nuovi pirati", le Ong che salvano i profughi in mare. Adesso una inchiesta accurata ha svelato che motoscafi veloci e costosissimi si dedicano persino al contrabbando di sigarette. È UNA NARRAZIONE CURIOSAche compare su diversi giornali quasi con le stesse parole e alcune frasi identiche, segno che si tratta di informazioni gentilmente fatte pervenire da fonte ufficiale. Il racconto parla di motoscafi veloci che in meno di quattro ore ti portano dalla Tunisia in Sicilia, e che hanno quattro caratteristiche: sono sicuri, costano molto, imbarcano sigarette di contrabbando e trasportano a volte persone sgradite alla polizia tunisina (non ci dicono se per motivi di politica locale o per ragioni internazionali, ma si cita solo l’intercettazione di un tale che chiede aiuto a uno sceicco, che forse non potrebbe aiutarlo in Italia). Difficile dire perché questa notizia (diffusa a cura di tutti i giornali e telegiornali) dovrebbe rincuorarci sulla lotta al terrorismo, mentre i nostri jihadisti locali dei versamenti al Fondo verde per il clima. Spese troppo elevate per l’energia pulita negli Stati Uniti? Quale potrebbe essere per l’uomo più potente del mondo il “giusto accordo” per il futuro?
Gli errori politici del passato peseranno come macigni
Da quando Matteo Renzi vincendo le primarie ha ripreso fra le mani il timone del Pd, non ho notato differenze sostanziali con il precedente metodo di gestione della casa dei Democratici. Proprio in virtù di questo motivo, ho la netta impressione che, legge elettorale permettendo, il risultato che uscirà dalle urne alle prossime elezioni non premierà il lavoro svolto in questa fase dall'attuale Segretario, in favore con molta probabilità del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che comunque si ritroverà a governare il Paese in una condizione di grosse tensioni sociali: disoccupazione, emergenze in politica estera, economia in uno stato molto frammentato dal punto di vista dei conti pubblici. Evidentemente, il partito guidato da Renzi non ha saputo riallacciare quel rapporto con la base elettorale necessario al suo reinserimento in vista delle vanno e vengono tra Italia, Europa e Medio Oriente senza difficoltà e senza rischi. Difficile anche spiegare come fanno motoscafi d’alto mare, dunque facili da notare quando partono e quando arrivano, ma anche mentre viaggiano, a sfuggire a tutte le guardie costiere, le marine militari, i droni, i radar e l’apparato di sorveglianza che pure nota e mette nella lista dei sospettati le navi Ong se si spostano troppo vicino alle acque libiche, persino se lo fanno per soccorrere naufraghi. Resta una domanda: la notizia dov’è? Non nei motoscafi veloci, che si trovano sui cataloghi. Non nel contrabbando, che fiorisce da sempre in certe aree portuali italiane. Non nella fuga dalla Tunisia di persone ricercate o sgradite a quella polizia, nessuna delle quali risulta avere a che fare con il resto del mondo. Non nel fatto che più paghi e più ti trattano bene. Resta sospesa un’ipotesi: e se ne approfittassero anche i jihadisti? Giusto. Non resta che identificarli e arrestarli. Ma di questa parte della notizia non c’è traccia.
00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquotidiano.it prossime elezioni.
E, credo proprio che su questo abbiano pesato come un macigno i molti errori commessi dallo statista di Rignano sull’Arno quando era alla guida del governo. In politica gli errori si pagano.
E il prezzo tante volte può risultare molto alto, soprattutto in termini elettorali.
La Sinistra unita è la stampella del Partito democratico
Non temete che una lista di “Sinistra unita” possa di fatto rivelarsi, in nome dei ben noti storici e tipici motti del “contrastare le destre” (ipotesi alleanza Pd-Fi) o “battere i populismi”, la stampella organica di un governo Pd, invece di un alleato del Movimento 5 Stelle come il direttore ha nei giorni scorsi auspicato? Io sì, lo pavento.
La porta di Totò Riina è troppo stretta: allargatela
La Cassazione parla di morte dignitosa per il criminale Riina e subito una gran quantità di giornalisti, magistrati (Sabella), avvocati e politici di sinistra si sono accodati a dare man forte a questa grande sciocchezza. La morte dignitosa molti cittadini perbene (si calcola che ogni anno più di 30 italiani vanno a morire in Svizzera) se la devono pagare ben 13.000 euro. La verità, “ca’ nisciun è fesso”, è quella che dice Travaglio e che io condivido in pieno. Riina aveva chiesto di parlare sulla trattativa Stato-mafia ma, inspiegabilmente, dopo 10 giorni ha fatto marcia indietro. Ecco spiegato il regalo (la prima volta che accade) della Consulta. Si vergognassero questi magistrati di cui vorrei conoscere i nomi.
La porta della cella di Riina è troppo stretta e non lascia passare il letto ortopedico? Presto: fate chiamate un muratore e fatela allargare.
Marte è vicino, mentre la sicurezza in auto è lontana
Anche se abbiamo inventato di tutto o quasi, siamo andati sulla luna e grazie alla tecnologia sempre più avanzata ci stiamo avvicinando a Marte, nel 2017 si continua a morire su un seggiolino all’interno di un’automobile che diventa una trappola letale. Cercare di capire cosa abbia provato una giovane vita in quelle 6 interminabili ore è quasi impossibile. E, quel tentativo DIRITTO DI REPLICA
Con espresso riferimento alla notizia pubblicata in data 6.6.2017 avente ad oggetto l’as s eg n az i on e delle casette nella frazione Pescara di Arquata del Tronto, essendo del tutto destituito di fondamento il passaggio in cui si adduce “il ritardo” della sottoscritta, con l’ulteriore aggravante che detto ritardo si eleva, per come fatto intendere, a causa delle tensioni venutesi a creare tra i terremotati al momento dell’assegnazione delle casette. Atteso che la notizia non è vera sotto un duplice profilo, per essere la sottoscritta arrivata in perfetto orario all’appuntamento professionale in argomento, per doversi diversamente ascrivere, il malumore indubitabilmente registratosi tra gli abitanti del borgo, a ben altre cause, e, in primo luogo al disaccordo circa la modalità prescelta per l’assegnazione delle casette. Pertanto, Vi chiedo di voler provvedere, ai sensi dell’art. 8 Legge 47/1948, alla rettifica di quanto riportato nell’articolo nella collocazione prevista dalla legge e con risalto analogo a quello riservato al brano giornalistico cui la rettifica si riferisce. Comuncandovi che, in difetto, intraprenderò le iniziative necessarie volte a tutelare la mia reputazione personale e professionale.
Furio Colombo - il Fatto Quotidiano
Questo è quanto ci è stato riferito da chi era presente ed è stato riportato anche da altri giornali. Se la notizia non è vera come sostiene la dottoressa Filauri ne prendiamo atto e ce ne scusiamo.