Di Matteo a Roma, ma per la Trattativa ritornerà a Palermo
Svolta, il pm entro il 15 giugno si insedierà nella Procura nazionale senza abbandonare il processo Stato-mafia
Non passeranno sei mesi, ma da oggi solo una settimana: entro il 15 giugno il pm Nino Di Matteo sarà a Roma, in via Giulia, dietro la scrivania del suo nuovo ufficio alla Direzione nazionale antimafia e da lì potrà essere applicato al processo della Trattativa Stato-mafia in corso nell’aula bunker di Palermo. Con un inatteso “dietro front”, il ministero della Giustizia retto dal guardasigilli Andrea Orlando ha revocato la decisione di due mesi fa, quando aveva costretto il pm a restare in Sicilia fino a ottobre, disponendo il “posticipato posse sso ”, come il 20 marzo scorso aveva espressamente chiesto il procuratore capo della procura di Palermo Francesco Lo Voi.
Il telex di via Arenula è arrivato ieri mattina in procura e ha colto di sorpresa lo stesso Di Matteo, che adesso ha pochi giorni per fare le valigie. “Il provvedimento indica la strada maestra: quella dell’applicazione per finire il processo sulla Trattativa”, ha dichiarato il pm antimafia visibilmente soddisfatto.
LA RETROMARCIA del ministero chiude la tormentata nomina di Di Matteo in Dna: scartato una prima volta perché superato da colleghi più “esperti nella conoscenza dell’inglese e nell’uso di Skype”, nonostante una maggiore anzianità professionale (e 17 anni ininterrotti da pm antimafia) e bocciato anche alla carica di procuratore aggiunto in via Giulia, Di Matteo aveva finalmente vinto il concorso, dopo avere orgogliosamente rifiutato un trasferimento extra ordinemofferto dal Consiglio superiore della magistratura per ragioni di sicurezza. Ma anche dopo avere ottenuto il posto aveva trovato nuovi ostacoli sul suo cammino: il telex ministeriale chiude, infatti, anche un contrasto che nei mesi scorsi aveva visto Di Matteo in polemica con Lo Voi che ne aveva chiesto il “posticipato possesso”, inchiodandolo di fatto a Palermo per ragioni di sicurezza.
E sono state probabilmente quelle stesse ragioni che il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato ha utilizzato per chiedere a via Arenula la riapertura dell’istruttoria, chiusa la prima volta senza un in- tervento ministeriale, ma solo con l’acritica “adesione agli accordi intervenuti tra i capi degli uffici interessat i”: Lo Voi, a Palermo, e Franco Roberti, a Roma, in via Giulia che aveva dato parere positivo.
Eppure quell’intesa lasciava di fatto scoperta la questione sicurezza di Di Matteo, valutata dallo Stato in modo contraddittorio: da una parte il Csm che solo pochi mesi prima aveva sollecitato l’urgente trasferimento extra ordinem del pubblico ministero per sottrarlo ai “rischi del trit ol o” sul territorio paler- mitano; dall’altra Lo Voi, secondo la cui indicazione il livello di protezione “avrebbe reso particolarmente complesso ogni suo spostamento, sia sul territorio palermitano, che sul territorio nazionale”.
PER IL PROCURATORE, cioè, l’applicazione del magistrato nel processo Trattativa, con periodici spostamenti, sarebbe stata più rischiosa della sua permanenza per i prossimi sei mesi a Palermo, dove più d’un pentito ha parlato di un progetto di attentato con oltre 300 chili di tritolo per Di Matteo.
E non è tutto. Dietro quelle ragioni di sicurezza che trattenevano Nino Di Matteo in procura a Palermo in molti hanno letto la reazione stizzita del suo procuratore capo, Lo Voi appunto, alle dichiarazioni polemiche rilasciate dallo stesso pm antimafia, all’indomani della vittoria concorsuale: “Per decisione di Francesco Lo Voi non sono stato messo nelle condizioni di lavorare a tempo pieno su inchieste totalizzanti. Sono stato costretto a conciliare la gravosità del processo Trattativa con la necessità di occuparmi di reati minori come furti e guida in stato di ebbrezza”.
Via Arenula Sconfessato il capo Lo Voi, che voleva rimanesse in Sicilia fino a ottobre Al ministero Il procuratore generale Scarpinato ha chiesto di riaprire l’istruttoria Il livello di protezione renderebbe complesso ogni spostamento sul territorio nazionale FRANCESCO LO VOI