Il Fatto Quotidiano

Borse di studio: ne mancano diecimila

Pochi fondi in Campania, Calabria e Sicilia

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55,6 per cento. In Sicilia si sale al 79,5 mentre in Veneto al momento siamo al 73,8. La Puglia è invece al 90 per cento. Si annunciano rimedi, ma non c’è ancora nessuna certezza. “Tutti i ragazzi idonei a ricevere una borsa di studio devono poterla ottenere – ha detto qualche giorno fa la ministra all’istruzione Valeria Fedeli–. Il tema va portato nella Conferenza Stato- Regioni”. La ministra ha riferito distar lavorando con gli uffici delle regioni e degli enti locali“perché–h ad etto–dobbiamo mettere reciprocam­ente a sistema tutto, per superare il fatto che non ci siano le condizioni perché tutti gli idonei ricevano la borsa di studio”. In tutte le altre regioni d’Italia, le borse di studio sono state coperte. Il 2016/2017 è stato infatti il primo anno accademico in cui hanno beneficiat­o del fondo integrativ­o statale per le borse di studio: 217 milioni di euro. La legge di Stabilità 2016 ha poi previsto 50 milioni di euro in più nel Fondo Integrativ­o Statale (Fis), confermati quest’inverno per i prossimi tre anni. “Tuttavia – spiega Andrea Torti, Coordinato­re Nazionale di Link – questo incremento non è bastato per eliminare gli idonei non beneficiar­i”. L’anno scorso, il ministero era dovuto correre ai ripari dopo l’esclusione dalle borse di studio di decine di migliaia di studenti a causa del nuovo Isee, le cui soglie erano state abbassate fino a 16 mila euro. Il governo, infatti, stabilisce un minimo e un massimo delle soglie (tra 15 mila e 23 mila) e poi le Regioni decidono la loro. Così, oggi, la maggior parte ha stabilito un Isee di 23 mila euro come requisito per ottenere la borsa di studio, alcune come Toscana, Sardegna e Marche sono tra i 20 mila e i 23 mila e due, Molise e Campania, sono a 16 mila. Ma men- tre il Molise è riuscito per la prima volta a coprire tutte le borse di studio, la Campania è in difficoltà.

IL CORTOCIRCU­ITOsi legge nei numeri: Regioni che hanno un numero maggiore di idonei, ricevono meno soldi di quelle che ne hanno meno. Lombardia e Lazio, ad esempio, con oltre 14 mila idonei hanno rispettiva­mente ricevuto 23 e 29 milioni di euro mentre Campania e Sicilia che con rispettiva­mente 11.701 e 13.456 idonei hanno ottenuto 7,7 e 13 milioni. “C’è una sperequazi­one territoria­le – spiega Torti - che si può superare solo se il Fondo inizierà a essere calcolato sulla base dei fabbisogni ”.

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