Il Fatto Quotidiano

Tremila salvati in mare, boom di minori soli Naufragio: 126 dispersi

Sbarchi continui dalla Sicilia a Reggio C. L’Unhcr lancia l’allarme rifugiati a Roma

- » GIUSEPPE LO BIANCO

Le

cifre del fine settimana sono quelle di un esodo biblico: quasi tremila migranti, dei quali oltre 200 bambini, sono sbarcati sulle coste calabresi e siciliane da sabato, recuperati dalle motovedett­e della Guardia Costiera e dalla nave Prudence di Medici senza Frontiere e due di essi hanno lanciato l’allarme di un’altra tragedia del mare: non si hanno notizie, infatti, di 126 migranti a bordo di un gommone naufragato tra giovedì e venerdì scorsi al largo della Libia. Si sarebbero salvati in quattro, due nigeriani e due sudanesi che hanno parlato del naufragio ai funzionari dell’Oim ( Organizzaz­ione internazio­nale per le migrazioni).

A PALERMOier­i mattina sono arrivate 1.096 persone salvate nel Canale di Sicilia: sono 751 uomini, 160 donne (di cui undici incinte), e 185 minori. E venti minori accompagna­ti erano a bordo della nave Prudence sbarcata a Reggio Calabria con 867 uomini, 158 donne, 28 delle quali incinte e altri 500 sono attesi questa mattina a Pozzallo (Ragusa). Dall’inizio dell’anno sono giunti sulle nostre coste oltre 60 mila persone, con un incremento del 26% rispetto allo scorso anno, e di questi sono oltre 8.000 i bambini e ragazzi che hanno attraversa­to da soli il Mediterran­eo con un incremento di circa il 20 per cento, come ha rivelato uno studio di Sos Villaggio dei bambini presentato in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato.

In base ai dati Unchr, le principali nazionalit­à di provenienz­a sono Guinea (579 minori), Gambia (565) e Bangladesh (489). Dagli ultimi dati disponibil­i (aprile 2017) sono 15.939 i minori nelle strutture di accoglienz­a. Degli oltre mille migranti di 23 nazionalit­à sbarcati a Reggio e visitati a bordo, molti sono stati trovati traumatizz­ati, con difficoltà respirator­ie, e ferite causate dai pestaggi cui sono sottoposti i migranti durante in Libia, come ha rivelato Gabriele Eminente di Medici senza frontiere.

A Roma, infine, l’Unhcr esprime “pr e oc c up a zi o ne ” per la situazione di “numerosi richiedent­i asilo che nella capitale, in attesa di poter formalizza­re la domanda di protezione internazio­nale e di accedere al sistema di accoglienz­a sono costretti a vivere in sistemazio­ni di fortuna’’.

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Reuters Soccorsi in mare

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