Il Fatto Quotidiano

La Grande bellezza. Con inciucio Pd-Fi

La Rizzo (segreteria dem) alla festa della “topolona” di Forza Italia

- » GIANLUCA ROSELLI

Le

feste sulle terrazze romane spesso anticipano i tempi della politica. O li rappresent­ano. Così capita che, in questi giorni in cui l’inciucio tra Pd e Forza Italia incombe nelle aule parlamenta­ri (per ora è saltato sulla legge elettorale, ma ha tenuto botta sull’affaire Consip, con i voti azzurri in soccorso dei dem in Senato), pure le serate mondane facciano da termometro sui rapporti tra i partiti. Qualche sera fa, per esempio, nell’Hotel Palazzo Dama, sul Lungotever­e, si festeggiav­ano i 40 anni della deputata Elvira Savino, quella che Dagospia ha definito “la topolona” di Forza Italia, la giovane pugliese che, secondo le cronache, era coinquilin­a dell’ “Ape Regina” Sabina Began e presentò Giampaolo Tarantini a Berlusconi. Le immagini della festa, riportate da Dagospiae dal Fatto, sembrano uscite dai Cafonaldei tempi d’oro del berlusconi­smo.

A SORPRENDER­E, però, tra le tante donne (Giammanco, Calabria, Polverini, Rossi, Bernini, De Girolamo, ecc..) e l’intero stato maggiore di FI (Brunetta, Gasparri, l’ex Cav ha dato buca all’ultimo), è trovare anche due piddini. Francesco Boccia, presente forse perchè marito della De Girolamo, e Benedetta Rizzo, new entry nella segreteria del Pd. Rizzo è una donna piena di sorprese. A partire dal fatto che, dopo es- sere stata per anni il braccio destro di Enrico Letta acc o m pa gn a n do l o in tutti i suoi incarichi ministeria­li, è finita col suo peggior nemico, Renzi appunto. Rizzo, infatti, con un curriculum che l’ha vista transitare in Rai e al Coni, a Limes e alla società di comunicazi­one Hdrà, definita una delle prime “networker” della Capitale, è stata soprattutt­o l’ideatrice e presidente di Vedrò, la kermesse lettiana andata in scena per anni in Trentino, chiusa nel 2013 proprio perché Rizzo fu chiamata da Letta a Palazzo Chigi a curare l’a- genda digitale con Francesco Caio.

Ex compagna di Francesco Boccia (da cui ha avuto due figli) e del giornalist­a Antonello Piroso, dopo la caduta di Letta, Rizzo inizia un percorso verso il renzismo. Si dice che Matteo la rivoglia con lui a Palazzo Chigi, ma i tempi non sono maturi. Fino alla chiamata in segreteria e lo sbarco al Nazareno: è lei a organizzar­e ogni giorno l’appuntamen­to “Terrazza-Pd”. “Sono sempre stata in buoni rapporti con entrambi, Enrico e Matteo: Renzi non ha mai mancato un’edizione di Vedrò. Per Letta ho sempre ricoperto ruoli tecnici. Questo è il mio primo incarico politico e ne sono lusingata…”, racconta Rizzo. Sì, ma forse, quella festa della Savino, con lo stato maggiore di Fi, non era meglio evitare? “Capisco che qualcuno possa avere storto la bocca. Nella mia vita profession­ale e privata non ho mai avuto preclusion­i nelle amicizie. Detto ciò, a parte quella sera e il compleanno di Nunzia (De Giromano, ndr) qualche mese fa, quelli di Forza Italia proprio non li frequento…”, dice Benedetta. Sarà. Ma la foto-gallery del “Savino-party”, tra i bicchieri di champagne e la disco music degli Eclisse di Soul, è già icona del novello inciucio di fine legislatur­a.

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Benedetta Rizzo

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