Cariche contro i locali, a Torino scene anni 70
Non solo Champions I controlli di sicurezza in un quartiere della movida innescano la guerriglia urbana coi centri sociali
La
movida in piazza Santa Giulia sembrava tornata alla normalità ieri sera. La notte prima, invece, il clima era surreale. Una via coi dehors presidiata dalla polizia in assetto antisommossa e i giovani - tra cui molti del centro sociale Askatasuna - che si opponevano agli agenti.
Sberleffi, provocazioni e poi le violenze, prima quelle su alcuni agenti in borghese rimasti isolati in seguito alla partenza delle camionette della “celere” e poi il ritorno dei “celerini” e le cariche su manifestanti e clienti di bar e ristoranti. Risultato: un agente ricoverato, alcuni feriti e diversi danni a tavolini e sedie.
SCENE MAI VISTE nella movida sabauda, capaci di aggravare un problema sempre più urgente: la gestione dell’ordine pubblico in una città scossa dalla paura e dai feriti del 3 giugno scorso in piazza San Carlo. Se in quel caso ancora non è stato trovato un responsabile, per i fatti di martedì sera la politica si divide. Consiglieri comunali, regionali e parlamentari del M5s ritengono che buona parte delle colpe sia della questura guidata da Angelo Sanna per la gestione del servizio di martedì.
Da corso Vinzaglio ieri mattina era partito un comunicato in cui si spiegava che quelli di martedì sera erano “normali servizi di controllo straordinario del territorio che vengono pianificati settimanalmente in molte zone del centro cittadino e delle periferie, finalizzati a verificare o prevenire e reprimere fenomeni di illegalità” che non erano volti solamente “ad accertare l’osservanza dell’ordinanza sindaca- le che vieta la vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche in alcune aree cittadine”. Insomma, i controlli non erano soltanto frutto del provvedimento dell’amministrazione a 5 stelle contestato dalle opposizioni.
“A seguito di un confronto con il questore e il prefetto - ha dichiarato la sindaca - abbiamo avuto la conferma che si è trattato di un servizio straordinario che non si ripeterà con le modalità viste in piazza Santa Giulia la notte scorsa”. Molti suoi compagni, però, andavano oltre: “Chie- diamo al questore spiegazioni nel merito e più cautela nella gestione dell’ordine pubblico a Torino”, affermavano il senatore Alberto Airola e il consigliere regionale Davide Bono condannando tutte le violenze. Molto simile la dichiarazione dei Cinque stelle eletti in consiglio comunale: “La legalità deve essere rispettata sempre e da tutti, ma la repressione che abbiamo visto ieri sera non può che rendere doverosa una profonda riflessione sulla gestione dell’ordine pubblico nella città di Torino”.
DALL’ALTRA PARTE l’opposizione, Pd in testa, ritiene che questo clima “repressivo” sia stato innescato dal provvedimento “anti-abusivi” adottato dopo il 3 giugno. Da allora sono aumentati i controlli e proprio durante alcune verifiche contro gli abusivi venerdì in piazza Santa Giulia e sabato notte ai Murazzi sul Po uomini delle forze dell’ordine sono stati allontanati, una scena replicata martedì.
Per il senatore Pd Stefano Esposito però molte colpe vanno imputate ad Askatasuna, “sodale politico del M5S e di Appendino da molti anni”, sebbene la luna di miele tra gli autonomi e la sindaca grillina sia finita molto presto. Secondo lui il M5s ha messo in piedi un tentativo di “colpire il questore cercando in questo modo di far apparire lui e la polizia come responsabili”, anche dei fatti del 3 giugno.
Tensione
Un nuovo fronte aperto tra Comune e Questura dopo gli incidenti di piazza S. Carlo