Italia a tutta F-35: in arrivo 24 jet da guerra in tre anni
Spese militari La Difesa si vuole mettere al passo con i partner internazionali e ha firmato un accordo preliminare secondo le indicazioni del Pentagono
Dopo due anni e mezzo di sospensione degli acquisti di F-35, fermi a quota otto dal 2014, il governo italiano torna a comprarli a tutto spiano per recuperare il tempo perduto a causa degli stop imposti dal Parlamento e dalle difficoltà incontrate dal programma negli stessi Stati Uniti.
Secondo le informazioni diffuse dall’Os s er v at o ri o MILEX sulle spese militari italiane, confermate al Fatto Quotidianoda fonti della Difesa e di Lockheed Martin, l’Italia sta comprando quest’anno sette nuovi F-35 e si è impegnata ad acquistarne altri 17 nei prossimi tre anni. In tutto 24 nuovi aerei, con una previsione di spesa ufficiale di circa 2 miliardi, che sale ad almeno 4 miliardi e mezzo calcolando il costo reale di questi aerei.
A MARZOla Difesa ha firmato il contratto di acquisto relativo a due aerei del 9° lotto (uno per l’Aeronautica e uno da portaerei per la Marina), mentre a luglio ci sarà la firma per altri due aerei del 10° lotto (sempre uno e uno) ed entro fine anno è prevista quella per ulteriori tre aerei dell’11° lotto (due per l’Aeronautica e uno per la Marina). Stando ai costi ufficiali forniti dalla Lockheed Martin (85/90 milioni per la versione destinata all’Aeronautica e 110/120 milioni per quella navale) – che però comprendono solo l’acquisto della fusoliera, senza motore ma soprattutto senza tutti gli interventi di upgrade e retrofit dovuti ai difetti di progettazione – il valore dei contratti per questi sette nuovi aerei italiani sarebbe di 700 milioni di euro: la metà del costo reale complessivo, almeno 1,4 miliardi, calcolato dalla rivista specializzata francese Défence-Aerospace (170 e 200 milioni rispettivamente per le due versioni, convenzionale e navale).
Non contenta, la Difesa italiana, lanciatissima e decisa a riprendere il passo degli altri partner internazionali del programma F-35, ha anche deciso di impegnarsi per l’acquisto di altri 17 aerei nei prossimi tre anni.
La settimana scorsa c’era anche un italiano tra i rappresentanti degli undici Paesi che si sono ritrovati negli Stati Uniti, nella sede di Baltimora del colosso bel- lico americano Northrop Grumman (che costruisce radar e sensori degli F-35), per sottoscrivere un accordo preliminare ( Memorandum of Understanding) per l’acquisto, nei prossimi tre anni ( 2018- 2020) di 440 cacciabombardieri F-35 per un valore di almeno 37 miliardi di dollari (più di 33 miliardi di euro).
OLTRE ALL’ITALIA, erano presenti emissari di Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Danimarca, Israele, Giappone, Olanda, Norvegia, Turchia e Corea del Sud. L’intesa, che non ha ancora valore contrattuale, è la formalizzazione della procedura negoziata senza bando ( Class Justification and Approval) pubblicata il 15 maggio dal Pentagono, che autorizza la stipula con Lockheed Martin di un acquisto in blocco ( Block Buy) internazionale relativo ai lotti produttivi 12°, 13° e 14°.
Un impegno d’a cq u is t o che per l’Italia riguarda, appunto, 17 aerei in tre anni: tre del 12° lotto nel 2018 (due per l’Aeronautica e uno per la Marina), cinque del 13° lotto nel 2019 (due per l’Aeronautica e tre per la Marina) e nove del 14° lotto nel 2020 (4 per l’Aeronautica e 5 per la Marina) per un impegno di spesa ufficiale di circa 1,3 miliardi di euro, che diventano 3 miliardi calcolando tutti i costi di procurement.
Sale così da 8 a 12 il numero degli F-35 già acquistati dall’Italia, che diventeranno quindici entro fine anno, con una previsione a 32 velivoli entro il 2020 e una pia-
Richiesta ignorata
Il Parlamento nel 2014 voleva tagliare i fondi da 13 a 6,5 miliardi: ora il budget arriva a 14
nificazione complessiva di acquisizione di novanta aeroplani.
Nessun cambio di rotta quindi, a parte la dilazione dei contratti, rispetto all’impianto originario del programma, nonostante la richiesta votata dal Parlamento nel 2014 di dimezzare il budget originario da 13 a 6,5 miliardi: il budget attuale supera i 14 miliardi di euro (di cui quasi 4 già spesi) e sicuramente non basteranno.