Teulada, il “mistero radioattivo” scomparso
Il generale Nordio, sottocapo di Stato maggiore, in commissione uranio impoverito
Lo
scorso 24 agosto materiale radioattivo prodotto nel corso delle esercitazioni militari è stato trasferito dal poligono dell’Esercito di Capo Teulada (Sardegna) al Cisam (Centro interforze studi per le applicazioni militari) di Pisa. Il trasporto è avvenuto “con urgenza” per ordine dello Stato Maggiore dell’Esercito, come confermato ieri dal generale dell’Aeronautica Roberto Nordio, Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, davanti alla commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito.
LA VICENDA era stata denunciata dall’ex governatore sardo Mauro Pili, membro della commissione: si tratterebbe del torio utilizzato come tracciante luminoso sui missili Milan di fabbricazione francese. Il generale Nordio ha fornito i dati su migliaia di missili Mi- lan utilizzati negli anni in Sardegna, a Capo Teulada e nel poligono interforze del Salto di Quirra gestito dall’A e r onautica, ma nonostante l’insistenza di Pili e del presidente della commissione Gian Piero Scanu non ha chiarito come e perché ci fosse tanta urgenza di portar via in elicottero, nella notte, quei fusti che si accumulavano lì da cinque-sei anni. Come è noto, la questione del torio e dei danni ambientali prodotti in Sardegna è molto sentita ed è anche finita nell’inchiesta che ha dato vita al processo di Lanusei contro gli ex comandanti di Quirra.
NON È L’UNICA questione su cui il generale Nordio ha lasciato poco soddisfatti diversi parlamentari. Lo stesso è accaduto, di fronte alle domande di Maria Chiara Carrozza e Gianluca Rizzo del M5s, sul pervicace atteggiamento della Difesa che nega risarcimenti e pensioni a militari e familiari di militari morti (343) o malati (circa 7.000) di tumori e altre patologie che si ritengono connesse all’esposizione all’uranio impoverito usato nei teatri di guerra dei Balcani, con impugnazioni continue e ritardi nell’ottemperare alle pronunce sfavorevoli dei giudici. È successo anche sul tema della vigilanza sanitaria che non si capisce bene a chi spetti. Non è stata gradita, neppure da Scanu, la stessa scelta del generale di presentarsi con una relazione scritta quando era stato riconvocato dopo una prima audizione per le domande a cui non aveva potuto rispondere. Per il Sottocapo di Stato maggiore ci sarà una terza convocazione.
È stata invece rinviata alla prossima settimana, mercoledì 28, l’audizione dell’ex maresciallo della Guardia di Fi- nanza Giuseppe Carofiglio, inizialmente prevista per oggi. L’ex sottufficiale è stato chiamato perché all’inizio di giugno ha raccontato al F atto Quotidiano un episodio che mette in dubbio quanto dichiarato per oltre vent’anni da ministri della Difesa e generali, secondo i quali le forze armate italiane non hanno mai utilizzato proiettili all’uranio impoverito. Carofiglio documenta invece che nel 1994, quando era armiere nel deposito della Marina utilizzato anche dalla Finanza alla Montagna Spaccata di Pozzuoli (Napoli), trovò proiettili contenenti uranio 238. Una vicenda imbarazzante per la Difesa e per la Finanza, ma anche per il Quirinale, dato che l’attuale capo dello Stato Sergio Mattarella è tra gli ex ministri della Difesa che negarono l’impiego di uranio impoverito da parte dei nostri militari.
Spostato in segreto Il torio usato come tracciante luminoso portato via dal poligono sardo a Pisa