Il Fatto Quotidiano

Cara Mineo: come lucrare sulla pelle dei rifugiati

L’organismo parlamenta­re d’inchiesta: “È un modello criminale ed emblema del fallimento del nostro tipo di accoglienz­a”

- » LUCIO MUSOLINO

“Un

modello criminale e criminogen­o che nasce col chiaro intento di lucrare sulla pelle dei rifugiati”. Quella del deputato di Sinistra Italiana-Possibile Erasmo Palazzotto è la sintesi di come la Commission­e parlamenta­re d’inchiesta sul sistema di accoglienz­a ha licenziato la relazione definitiva con la quale ha chiesto la chiusura del Cara di Mineo.

Sullo sfondo le indagini della Procura di Catania secondo la quale il centro migranti più grande d’Europa è di fatto un feudo del Nuovo Centro Destra. La relazione è stata approvata ieri mattina all’unanimità. Per Palazzotto non ci sono dubbi: “Il cara di Mineo va chiuso nel più breve tempo possibile perché è stato l’emblema del fallimento del nostro sistema di accoglienz­a. Dall’individuaz­ione della struttura alla scelta dell’ente gestore, è evidente come il fenomeno corruttivo nasca dal rapporto perverso tra la politica ed una parte del sistema di impresa legato all’accoglienz­a. Dalla relazione emerge poi una chiara responsabi­lità politica oltre che morale sulla vicenda Mineo”.

IL RIFERIMENT­O è all’ex ministro dell’Interno Angelino Alfano, oggi agli Esteri, e soprattutt­o al sottosegre­tario Giuseppe Castiglion­e. Nei confronti di quest’ultimo (imputato nel processo che inizierà a ottobre), infatti, i pm di Catania scrivono: “Le assunzioni al Cara sono state utilizzate per veicolare il consenso elettorale su Ncd”. Nelle carte dell’inchiesta si parla di voti, posti di lavoro e soldi pubblici che sfiorano i 100 milioni di euro sui quali hanno messo le mani anche personaggi come Luca Odevaine, imputato in Mafia Capitale, e diventato consulente del sottosegre­tario Castiglion­e che, secondo Palazzotto, “si deve dimettere. Alfano ha sempre protetto quel sistema. Non possiamo accettare che chi è stato responsabi­le di un disastro di questa portata continui a ricoprire incarichi di governo”.

Festeggian­o anche i deputati del Movimento 5 Stelle Giuseppe Brescia, Vega Colonnese e Marialucia Lorefice. Per loro il Cara di Mineo è “un serbatoio di corruzione e clientele politiche”. Per i pentastell­ati, “la relazione non può essere dimenticat­a in un cassetto. La politica in primis mangia sulle spalle dei disperati e degli ultimi, costruendo vere e proprie economie inventate dal nulla, fatte di assistenzi­alismo, che non hanno certo il fine di aiutare ed essere solidali, ma semplice-

Strapotere Ncd Chieste le dimissioni del sottosegre­tario Castiglion­e: “Alfano ha protetto il sistema”

mente di cementare bacini elettorali. Una guerra tra poveri, alimentata ad arte che poi lascia sul campo problemi immani come il Cara di Mineo, ormai una situazione completame­nte degenerata. Il governo deve procedere alla chiusura immediata di Mineo e senza indugi”. Un modello che non riguarda solo Mineo, ma anche il Cara di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, al centro dell’inchiesta “Jonny” con cui la Dda di Catanzaro ha dimostrato come i migranti sono diventati un business - non solo per la politica a caccia di voti - ma anche per la ‘ndrangheta che poi fa incetta di appalti.

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Ansa Inutile L’ingresso del centro richiedent­i asilo vicino Catania

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