Il Fatto Quotidiano

Bando a risparmio: Volterra si fa scappare gli attori detenuti

- » CAMILLA TAGLIABUE

opo vent’anni lascio la direzione del Festival VolterraTe­atro perché sono venute meno le condizioni minime per poterlo gestire”: non vuole fare “polemica” Armando Punzo, ma l’a m arezza è tanta e il destino incerto, soprattutt­o il destino di un festival importante come quello di Volterra, un unicum nel panorama teatrale italiano e internazio­nale, essendo la Compagnia della Fortezza di attori-detenuti – la più importante in Italia – diretta da Punzo, il cuore pulsante della manifestaz­ione.

TUTTO HA INIZIO lo scorso 6 giugno, quando il Comune indice una manifestaz­ione di interesse pubblico, invit an d o ci n q u e co m p agnie/artisti a concorrere alla direzione del Festival: “L’unico parametro chiarament­e definito della procedura selettiva consisteva nella migliore offerta economica, senza tenere conto della qualità del progetto, della direzione artistica e della gestione organizzat­iva. La discrimina­nte, quindi, era unicamente il ribasso economico, a partire da un budget di 39.800 euro, divenuto assolutame­nte irrisorio”, spiega Punzo.

“Per me è una questione tecnica, non polemica nei confronti dell’amministra­zione. Non mi interessa attaccare nessuno, lo si capisce anche dai toni della mia lettera (postata ieri sui social network e diffusa via email, ndr). Voglio solo dire che le condizioni che si sono create quest’anno, e di cui non conosco la motivazion­e, sono per la mia compagnia impraticab­ili. Questa procedura di gara pubblica ci ha messo in crisi per due motivi: innanzitut­to perché è una selezione al ribasso, ovvero si aggiudica il bando chi si presenta con un budget inferiore; in secondo luogo perché non ci sono i tempi tecnici di realizzazi­one del festival: quaranta giorni sono troppo pochi”.

Il sindaco di Volterra, Marco Buselli, si definisce “sorpreso dalla decisione di Punzo: per noi è stata un fulmine a ciel sereno. Nessuno ci aveva chiesto un incontro o un colloquio; ho appreso la notizia ieri notte su Face- book. Non è corretto poi affermare ‘lascio la direzione del festival’, poiché il direttore si decide di anno in anno, non è un ruolo fisso, anche se Punzo ha sempre vinto nelle ultime edizioni. A me spiace che Armando non abbia partecipat­o al bando, ma noi cosa potevamo fare? Cosa avremmo dovuto fare? L’investitur­a con la spada? Il settore pubblico ha le sue regole di erogazione dei fondi, e a quelle ci siamo attenuti. Mi rammarico di non aver avuto nemmeno un confronto con la Compagnia della Fortezza, la quale, va detto, è sostenuta anche da contributi comunali. Il festival, però, è un’altra cosa”.

Ribatte Punzo: “Proprio il grande rispetto che abbiamo per i soldi pubblici ci ha imposto di agire secondo coscienza, e di non partecipar­e a questa chiamata, che privilegia il risparmio a scapito della qualità artistica. Come si fa a realizzare in quaranta giorni scarsi un festival di respiro europeo? Il nostro non è un capriccio ma una questione tecnica. I criteri di selezione da parte dell’ente pubblico sono più che legittimi, e funzionano benissimo, ad esempio, per comprare i computer degli uffici comunali, ma non sono adatti per selezionar­e un progetto artistico. Io sono un artista, sono un regista e lavoro per l’arte, per avere cittadini migliori. Cosa sta succedendo alla cultura in Italia?”.

DAL COMUNE fanno sapere che il Festival si terrà regolarmen­te, come ogni anno, l’ultima settimana di luglio, dal 24 al 30, mentre il nome del nuovo direttore si conoscerà lunedì, giorno in cui saranno aperte le buste di gara.

La rassegna, però, è innegabile, ha smarrito il suo cuore, il suo centro nevralgico, ovvero la Fortezza medicea, in cui lavora e si esibisce ogni anno la compagnia di attori-detenuti più blasonata del Paese. Il sindaco Buselli assicura che “non ci sarà competizio­ne tra lo spettacolo in carcere e le pièce sui palchi cittadini. Sicurament­e il lavoro di Punzo e della Compagnia della Fortezza è stato fondamenta­le e centrale per il festival, ma non va bene personaliz­zare”.

Intanto Punzo continua le prove dentro al carcere: quest’anno, dal 25 al 29 luglio, si vedrà il preludio del nuovo lavoro biennale, “Le parole lievi – Cerco il volto che avevo prima che il mondo fosse creato”, ispirato all’opera di Jorge Luis Borges e parte del “P roge tto Hybris”: “Noi della Fortezza ci siamo tolti da VolterraTe­atro ma il nostro lavoro va avanti”, dentro o fuori dal cartellone festivalie­ro, dentro e fuori dalle sbarre.

DIMISSIONI Armando Punzo, direttore del Festival unico nel panorama teatrale italiano e mondiale: “I criteri della gara sono solo economici”. Il Comune senese: “Dispiaciut­i, ma la rassegna prosegue”

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