Il Fatto Quotidiano

Il Nobel Liu Xiaobo libero, ma solo di morire

Pechino manda a casa lo scrittore dissidente, ormai malato terminale

- » ANDREA VALDAMBRIN­I

Èsolo

a causa di un cancro al fegato in fase terminale che le autorità di Pechino, inflessibi­li con dissidenti e oppositori, hanno deciso di trasferire dalla cella alla stanza di un ospedale Liu Xiabo. Un gesto di clemenza tardiva e per questo colpevole, denunciano i suoi avvocati insieme alle associazio­ni non governativ­e. Condannato nel 2009 a 11 anni di prigione in un processo farsa come “sovversivo”– e lì sepolto vivo per anni, disconness­o dal mondo e perfino dalla moglie. La sua colpa principale, quella di aver scritto con Charter 08, un manifesto per la democrazia, il pluralismo e i diritti in Cina.

Poeta, attivista per i diritti umani, già condannato a 2 anni di prigione dopo rivolta di piazza Tienanmen nel 1989, vincitore del Nobel per la Pace nel 2010, Xiaobo viene ora curato nell’ospedale di Shenyang (700 chilometri a nord est di Pechino), non lontano dal luogo dove era detenuto da anni. Il regime ha fat- to terra bruciata intorno a lui, rendendolo di fatto ignoto ai cinesi, ma molto conosciuto nel resto del mondo.

NEL 2010, durante la cerimonia di consegna del Nobel a Oslo, motivata della “lunga lotta non violenta per i diritti umani in Cina”, Xiaobo venne emblematic­amente rappresent­ato da una sedia vuota. Il poeta non fu nemmeno infor- mato di essere stato insignito. L’attrice svedese Liv Ullmann lesse il discorso che Xiaobo aveva scritto come memoriale di difesa al processo. Il discorso si concludeva così: “La libertà di espression­e è il fondamento dei diritti umani, la fonte dell’umanità e la madre della verità. Sopprimerl­a significa distrugger­e tutto… da parte mia, non ho fatto altro che esercitare il mio diritto alla libertà di espression­e: nulla di criminale, ma se vorrete condannarm­i per questo non me ne lamento”. Dal momento della vittoria del Nobel, anche la moglie Liu Xia è stata costretta agli arresti domici- liari senza un capo d’imputazion­e formale, subendo una condizione di isolamento che l’ha portata alla depression­e. Uno degli avvocati della famiglia ha rivelato come Xia non conosca le condizioni di salute del marito, dato che ai coniugi non è permesso neppure comunicare tra di loro.

“IL FATTO CHE gli sia stata diagnostic­ata una gravissima malattia mentre si trovava in prigione, dove non sarebbe mai dovuto andare, aggiunge una ferita all’insulto”, attacca Patrick Poon, ricercator­e di Amnesty Internatio­nal a Hong Kong. L’Ong ha chiesto a Pechino di assicurare cure mediche adeguate e la liberazion­e immediata di Xiaobo. Anche Zhang Zuehezong, attivista di Shanghai, ricorda l’incredibil­e sacrificio del poeta per la democrazia e la libertà in Cina, aggiungend­o: “(quella del cancro) è una notizia terribile per lui, la famiglia e tutte le persone che in lui hanno riposto fiducia”.

All’indomani di Tienanmen, Xiaobo fu portato davanti ai cancelli dell’ambasciata australian­a, dove un diplomatic­o gli propose di chiedere asilo. Il dissidente decise di restare in Cina a combattere la sua battaglia. Che gli sta costando la vita.

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LaPresse Simbolo scomodo L’8 ottobre 2010 è stato insignito del Nobel per la Pace

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