“Mai girato notizie al Fatto”. Il cellulare se lo tengono i pm
La giornalista respinge l’accusa di aver informato Lillo sull’inchiesta di Woodcock
“Sono estranea alla fuga di notizie”. Sono le 17.30 quando Federica Sciarelli e il suo avvocato, Giorgia Papiri, escono dalla Procura di Roma dopo due ore d’interrogatorio. “La mia assistita – dice Papiri – ha risposto a tutte le domande, fornito tutti i chiarimenti del caso e dimostrato l’assoluta estraneità ai fatti contestati”.
Il reato contestato a Federica Sciarelli è quello di aver concorso, con il pm Henry John Woodcock, nel riferire al nostro Marco Lillo notizie coperte dal segreto investigativo. Notizie che, secondo l’accusa, si sarebbero trasformate negli scoop pubblicati dal Fatto il 21 dicembre, quando il nostro giornale rivelò l’e s istenza dell’inchiesta Consip e le iscrizioni del comandante generale dei Carabinieri, Tullio Del Sette, del generale dell’Arma Emanuele Saltalamacchia e del ministro Luca Lotti. I tre sono accusati di favoreggiamento e rivelazione di segreto per aver partecipato a ben altra fuga di notizie: quella che, nei fatti, ha minato l’inchiesta sul mega appalto da ben 2,7 miliardi che vede indagato, con l’accusa di concorso in traffico d’influenze, il padre dell’ex premier, Tiziano Renzi.
IN ATTESA di ulteriori sviluppi sulle fughe di notizie che hanno realmente danneggiato l’inchiesta, nonché sul cuore dell’indagine – il mega appalto Consip – i riflettori della Procura di Roma sono accesi sulle modalità che hanno portato il nostro giornale agli scoop pubblicati a partire dal 21 di- cembre: il procuratore Giuseppe Pignatone, l’aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi – che proprio in quelle ore ereditarono l’inchiesta napoletana su Renzi, Lotti, Del Sette e Saltalamacchia – sostengono che a rivelare il segreto istruttorio sia stato Woodcock con la complicità di Sciarelli. La tesi nasce dall’analisi dei ta- bulati telefonici di Lillo, Woodcock e Sciarelli. Nei giorni 20 e 21 dicembre, effettivamente, Lillo e Sciarelli hanno avuto dei contatti. Non esistono invece contatti tra Lillo e Woodcock. L’ipotesi investigativa è che sia stata la Sciarelli, quindi, a far da tramite tra il pm e il vicedirettore del Fatto. La Procura sta ana- lizzando i tabulati telefonici di Lillo, Sciarelli e Woodcock per verificare se avessero agganciato la stessa cella telefonica e dunque fossero nella stessa area della città..
LE INDAGINI pr os e gu on o anche con l’analisi del telefono sequestrato alla giornalista, che ieri non le è stato restituito, perché i tecnici della Procura stanno continuando a estrapolare i dati necessari per l’i nchi est a. Resta il fatto che la conduttrice di Chi l’ha visto? ieri ha negato dinanzi ai pm qualsiasi coinvolgimento nella fuga di notizie e ai cronisti ha dichiarato di sentirsi as- solutamente serena. Nei prossimi giorni sarà interrogato anche Woodcock, assistito dall’avvocato Bruno La Rosa.
“LA PROCURA di Roma ha preso un grosso brutto granchio. In questo caso ha sbagliato”, ha già spiegato sul nostro giornale Marco Lillo, che ha chiesto alla procura di essere sentito. “Federica Sciarelli non mi ha messo in contatto con Woodccok per scrivere di Consip: sono innocenti e la Procura si è sbagliata. Le telefonate in questione dovrebbero essere quelle fatte da me il 20 dicembre. Dopo avere ricevuto (con altra modalità che ovviamente tengo per me) le notizie sul pezzo, ho chiamato Federica Sciarelli solo per sapere dove si trovasse Woodcock. Volevo sapere se fosse a Roma perché sarebbe stato un riscontro alla notizia, da me già ottenuta, ma che volevo ulteriormente verificare: che fosse in corso una perquisizione alla Consip. Non dissi a Federica perché volevo sapere dove fosse Woodcock. Mi richiamò e mi disse una frase tipo: ‘Mi ha detto che non è a Roma. Aveva un tono sbrigativo e ha attaccato’. Il giorno dopo, Federica ha commentato con me ridendo: ‘Vedi come fa? Quello mi dice un sacco di cazzate quando deve coprire il segreto su una sua indagine’. Questo è tutto quello che è accaduto”.
Il telefonino
Resta sequestrato il cellulare della conduttrice di “Chi l’ha visto”: analisi in corso I tabulati
I tecnici al lavoro anche sulle celle per verificare i movimenti degli indagati