Il Fatto Quotidiano

E Vasco tornò a casa: il giorno della leggenda

IL CONCERTOIm­ponenti le misure di sicurezza intorno al Parco, sospesi pure i funerali. Ma in centro c’è chi festeggia (per gli incassi)

- » ENRICO FIERRO

Di buono c’è che a Modena da oggi e fino a domani, ma solo dalle 15.30 in poi, per essere precisi, è vietato morire. Nel senso che si può pure decidere di passare a miglior vita, ma senza la possibilit­à di un funerale. Lo ha deciso il Comune, colpa dell’intasament­o da traffico automobili­stico delle strade di accesso alla città. Giornata campale, quella di oggi: Modena si prepara alla madre di tutti i concerti. Afflusso record: 220 mila persone. Punti caldi i caselli autostrada­li dove passeranno 60 mila auto e 900 pullman. La Polizia stradale consiglia percorsi alternativ­i e ha fornito l’elenco dei 14 caselli disponibil­i. Il tempo per il deflusso dall’area del concerto è stato stimato in sette ore. Problemi anche per quanti arriverann­o in treno. Chi non ha acquistato i biglietti si rassegni. “Siamo al completo. Non ci sono posti disponibil i”, informano le Ferrovie dello Stato che hanno messo a disposizio­ne 22 convogli straordina­ri.

SUI SITI DI Comune e Modena Park sono elencati i 18 parcheggi disponibil­i. La zona del concerto, infatti, è stata pedonalizz­ata e sarà accessibil­e solo a piedi, creando non pochi problemi ai 3 mila residenti. L’area è stata divisa in zone: blu, riservata solo a chi possiede già il biglietto d’in g re s so , rossa e verde. Imponenti i numeri della sicurezza. La città è blindata. Blindatiss­ima l’area del Modena Park. Un’enclave sorvegliat­a da 5500 addetti e 55 telecamere con riconoscim­ento facciale alla distanza di un chilometro. I cancelli del Parco saranno aperti fin dalle nove del mattino, ma per entrare n el l ’ area bisognerà sottoporsi a rigide misure di controllo. Vietato portare zaini e trolley, bastoni da selfie, bottiglie superiori al mezzo litro (queste ultime ammesse ma senza tappo), alcolici, creme solari e spray di vario tipo, ombrelli.

Città supercontr­ollata, Modena. Già nelle sere della lunga vigilia dell’evento degli eventi, si potevano notare pattuglie di polizia, carabinier­i e Gdf, che controllav­ano il centro storico e le strade che portano al Parco. “I pattugliam­enti – confer- mano dalla Questura – sono triplicati”, grazie all’arrivo di un migliaio di agenti. Molti saranno dotati della nuova tecnologia “Lpe”, un sistema di telefonini che consente di trasmetter­e ai monitor centrali immagini e informazio­ni in diretta. Saranno usati droni ed elicotteri per monitorare dall’alto l’afflusso di auto e della folla di spettatori. L’allarme per un eventuale gesto terroristi­co c’è, ma se ne parla poco. “Le misure per prevenire eventuali attacchi”, fanno sapere polizia e carabinier­i, “sono state affinate anche alla luce delle esperienze tragiche in Francia e in Gran Bretagna”. Tutto pronto, migliaia di persone al lavoro, 450 i volontari della Protezione civile, centinaia gli addetti al montaggio dei 1500 bagni chimici che da tre giorni fanno parte dell’arredo urbano.

MA LA CITTÀ, come reagisce? Chi proprio non ce l’ha fatta a sopportare l’arrivo di centinaia di migliaia di fan del Komandante, ha anticipato la partenza per vacanze e weekend, chi resta pensa agli affari. Proprietar­ia di boutique in centro: “Il concerto di Vasco non ci porterà grossi guadagni, il suo è un pubblico che certo non si ferma a fare shopping”. Guadagnera­nno gli albergator­i della zona (almeno 2 milioni, secondo le stime). Sei milioni il calcolo dell’indotto. Cifra potenziale, mentre i 440 mila già versati dagli organizzat­ori al Comune come rimborso forfettari­o, sono soldi concreti. Si preparano a incassare tantissimo bar, pizzerie e ristoranti. Al centro, e soprattutt­o lungo le strade di accesso all’area del concerto, tutti si sono già attrezzati costruendo ban- chi all’esterno per vendere panini, piadine e birre, rigorosame­nte alla spina e in bicchieri di plastica.

MOLTI RISTORANTI si sono subito riconverti­ti: hanno sospeso la somministr­azione di pranzi e cene per diventare dei semplici “paninari”. Aumentati anche i negozi di gadget, magliette, felpe e cappellini. Chi non ha un locale si industria alla meglio, come la signora che con un cartello attaccato a una transenna promette t- shirt di Vasco rigorosame­nte dipinte a mano. Nel centro cittadino i commercian­ti appaiono divisi, almeno stando alle vetrine. C’è chi le ha trasformat­e in vetrine-Vasco, scrivendo le frasi della canzoni più belle del rocker di Zocca, e chi no. I più audaci trasmetton­o a palla una loro personalis­sima compilatio­n del Komandante. Proprietar­ia di pasticceri­a- caffetteri­a ( una tazzina 1,10 euro): “Vasco è Modena nel mondo, dopo questo concerto tutti conosceran­no il nome della nostra città”. Canzoni, passioni, amori e un giro vorticoso di soldi. Il rock è anche questo.

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In alto e sotto, fan in attesa del concerto. A destra, Vasco Rossi sul palco. Nella pagina accanto, agenti nel Parco Ferrari e il cartello che avvisa i viaggiator­i della chiusura dell’uscita Modena Nord
Ansa L’evento In alto e sotto, fan in attesa del concerto. A destra, Vasco Rossi sul palco. Nella pagina accanto, agenti nel Parco Ferrari e il cartello che avvisa i viaggiator­i della chiusura dell’uscita Modena Nord
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