E Vasco tornò a casa: il giorno della leggenda
IL CONCERTOImponenti le misure di sicurezza intorno al Parco, sospesi pure i funerali. Ma in centro c’è chi festeggia (per gli incassi)
Di buono c’è che a Modena da oggi e fino a domani, ma solo dalle 15.30 in poi, per essere precisi, è vietato morire. Nel senso che si può pure decidere di passare a miglior vita, ma senza la possibilità di un funerale. Lo ha deciso il Comune, colpa dell’intasamento da traffico automobilistico delle strade di accesso alla città. Giornata campale, quella di oggi: Modena si prepara alla madre di tutti i concerti. Afflusso record: 220 mila persone. Punti caldi i caselli autostradali dove passeranno 60 mila auto e 900 pullman. La Polizia stradale consiglia percorsi alternativi e ha fornito l’elenco dei 14 caselli disponibili. Il tempo per il deflusso dall’area del concerto è stato stimato in sette ore. Problemi anche per quanti arriveranno in treno. Chi non ha acquistato i biglietti si rassegni. “Siamo al completo. Non ci sono posti disponibil i”, informano le Ferrovie dello Stato che hanno messo a disposizione 22 convogli straordinari.
SUI SITI DI Comune e Modena Park sono elencati i 18 parcheggi disponibili. La zona del concerto, infatti, è stata pedonalizzata e sarà accessibile solo a piedi, creando non pochi problemi ai 3 mila residenti. L’area è stata divisa in zone: blu, riservata solo a chi possiede già il biglietto d’in g re s so , rossa e verde. Imponenti i numeri della sicurezza. La città è blindata. Blindatissima l’area del Modena Park. Un’enclave sorvegliata da 5500 addetti e 55 telecamere con riconoscimento facciale alla distanza di un chilometro. I cancelli del Parco saranno aperti fin dalle nove del mattino, ma per entrare n el l ’ area bisognerà sottoporsi a rigide misure di controllo. Vietato portare zaini e trolley, bastoni da selfie, bottiglie superiori al mezzo litro (queste ultime ammesse ma senza tappo), alcolici, creme solari e spray di vario tipo, ombrelli.
Città supercontrollata, Modena. Già nelle sere della lunga vigilia dell’evento degli eventi, si potevano notare pattuglie di polizia, carabinieri e Gdf, che controllavano il centro storico e le strade che portano al Parco. “I pattugliamenti – confer- mano dalla Questura – sono triplicati”, grazie all’arrivo di un migliaio di agenti. Molti saranno dotati della nuova tecnologia “Lpe”, un sistema di telefonini che consente di trasmettere ai monitor centrali immagini e informazioni in diretta. Saranno usati droni ed elicotteri per monitorare dall’alto l’afflusso di auto e della folla di spettatori. L’allarme per un eventuale gesto terroristico c’è, ma se ne parla poco. “Le misure per prevenire eventuali attacchi”, fanno sapere polizia e carabinieri, “sono state affinate anche alla luce delle esperienze tragiche in Francia e in Gran Bretagna”. Tutto pronto, migliaia di persone al lavoro, 450 i volontari della Protezione civile, centinaia gli addetti al montaggio dei 1500 bagni chimici che da tre giorni fanno parte dell’arredo urbano.
MA LA CITTÀ, come reagisce? Chi proprio non ce l’ha fatta a sopportare l’arrivo di centinaia di migliaia di fan del Komandante, ha anticipato la partenza per vacanze e weekend, chi resta pensa agli affari. Proprietaria di boutique in centro: “Il concerto di Vasco non ci porterà grossi guadagni, il suo è un pubblico che certo non si ferma a fare shopping”. Guadagneranno gli albergatori della zona (almeno 2 milioni, secondo le stime). Sei milioni il calcolo dell’indotto. Cifra potenziale, mentre i 440 mila già versati dagli organizzatori al Comune come rimborso forfettario, sono soldi concreti. Si preparano a incassare tantissimo bar, pizzerie e ristoranti. Al centro, e soprattutto lungo le strade di accesso all’area del concerto, tutti si sono già attrezzati costruendo ban- chi all’esterno per vendere panini, piadine e birre, rigorosamente alla spina e in bicchieri di plastica.
MOLTI RISTORANTI si sono subito riconvertiti: hanno sospeso la somministrazione di pranzi e cene per diventare dei semplici “paninari”. Aumentati anche i negozi di gadget, magliette, felpe e cappellini. Chi non ha un locale si industria alla meglio, come la signora che con un cartello attaccato a una transenna promette t- shirt di Vasco rigorosamente dipinte a mano. Nel centro cittadino i commercianti appaiono divisi, almeno stando alle vetrine. C’è chi le ha trasformate in vetrine-Vasco, scrivendo le frasi della canzoni più belle del rocker di Zocca, e chi no. I più audaci trasmettono a palla una loro personalissima compilation del Komandante. Proprietaria di pasticceria- caffetteria ( una tazzina 1,10 euro): “Vasco è Modena nel mondo, dopo questo concerto tutti conosceranno il nome della nostra città”. Canzoni, passioni, amori e un giro vorticoso di soldi. Il rock è anche questo.