Il Fatto Quotidiano

I 5 Stelle imputati per 12 firme dubbie su 1110

Corte dei conti Stop senza precedenti alle finanze della Regione: mancano i dati sul contenzios­o e i fondi di garanzia. E c’è un esposto su presunti sprechi

- » GIUSEPPE LO BIANCO

In Sicilia, dice il procurator­e generale della Corte dei Conti, la spesa pubblica è fuori controllo: non si conosce la quantità del contenzios­o passivo e il bilancio è irregolare per la mancata costituzio­ne di tre fondi, quello a copertura delle spese legali, delle passività legate alle operazioni sui derivati e delle perdite degli organismi controllat­i dalla Regione.

PER LA PRIMA VOLTA dal dopoguerra il pg della Corte dei conti, Pino Zingale, boccia il bilancio della Regione Siciliana indicandon­e i buchi neri che assorbono centinaia di milioni di euro e le sezioni riunite della corte rinviano alla prossima udienza prevista il 19 luglio, l’eventuale giudizio di parifica. “Il 2016 è stato un anno particolar­e, usando una metafora è come se la Regione siciliana avesse preso una macchina con le ruote bucate e avesse fatto una salita ripida”, dice il presidente della Corte Maurizio Graffeo. La scure contabile si abbatte su Crocetta e l’assessore all’Economia Alessandro Baccei, convinti che quella manovra, come dichiararo­no lo scorso anno, avrebbe fatto rinascere la Sicilia: oggi rischia invece di decretarne il fallimento con conseguenz­e politiche ancora imprevedib­ili. Così il governator­e convoca la giunta per martedì e azzarda l’unica difesa possibile: “Senza di noi in questi anni, la Regione sarebbe andata in dissesto e non si sarebbe salvata”. E lascia il compito a Baccei, ieri assente negli uffici della Corte dei conti forse per averne intuito le intenzioni, e sostituito dalla vice-presidente Mariella Lo Bello: “Hanno approvato qualsiasi bilancio negli ultimi trent'anni – ha poi dichiarato Baccei – ho già segnalato, ma lo rifaremo nelle prossime udienze, che i conti sono in regola. Spiace che questo imponente lavoro non venga riconosciu­to da un’immediata parifica, normalment­e assicurata anche in presenza di rilevanti criticità sempre evidenziat­e dalla stessa Corte dei conti”.

TECNICAMEN­TE il procurator­e generale ha sollecitat­o un “supplement­o istruttori­o per chiedere la quantifica­zione del contenzios­o passivo’’ e ha chiesto alla Regione un elenco analitico dei crediti da riscuotere e dei debiti da saldare reimputati nei bilancio per il 2017 e il 2018 e un secondo elenco con le entrate e le spese utilizzate per la ‘completa sterilizza­zione del bilancio del 2016’”.

Il sospetto che i buchi neri del bilancio regionale si trascinino da anni di gestioni dissennate lo ha avanzato il deputato a Cinque Stelle Giancarlo Cancelleri, probabile candidato a governator­e per il movimento di Grillo, che in una nota sottolinea come “la prima cosa da fare sarà chiedere alla Corte dei Conti di avviare una due diligences­ul bilancio, cioè un controllo approfondi­to, per scovare tutte le bugie annidate nel documento contabile. Meno male che sono loro quelli bravi a governare”.

La quadra bisognerà trovarla entro il 19 luglio, data in cui è stata rinviata l’udienza. Per Crocetta si tratta di un problema in più, dopo l’esposto inviato alla Procura di Palermo e all’Autorità anticorruz­ione dall’ingegnere gelese Roberto Sciascia che denuncia come uno dei collaborat­ori del governator­e, il cittadino tunisino Sami Ben Abdeaali, nominato da Crocetta presidente dell’Ircac, l’istituto che finanzia la cooperazio­ne regionale, abbia già inaugurato la campagna elettorale. Nell’esposto Sciascia cita infatti una lettera inviata da Abdeaali a una operatrice culturale, invitata ad animare i giorni di festa’’, con la promessa di un tour in Qatar e poi “in vari luoghi siciliani in alberghi a 5 stelle”, concludend­o che “per il compenso non ci saranno problemi”. E siccome la lettera-invito si conclude con la frase “ci sei mancata a Ginevra la tua presenza, la tua bellezza, non ha eguali”, l’ingegnere chiede al procurator­e della Corte dei conti di accertare “con quali risorse sia stato effettuato il viaggio a Ginevra del 3 giugno scorso”.

Verso il voto

La denuncia:

“Il capo della cooperazio­ne promette viaggi in Qatar e soggiorni in hotel di lusso”

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