Il Fatto Quotidiano

Di Maio: “Basta soldi all’Ue senza aiuti per gli sbarchi”

Luigi Di Maio Il vicepresid­ente della Camera: “Altro che razzisti”

- » LUCA DE CAROLIS

“Per affrontare il problema de l l ’ i m m i g r azione non ci servono mance dall’Europa, ma soluzioni. E quando andremo al governo saremo chiari: se l’Europa non ci ascoltasse, potremmo usare le leve a nostra disposizio­ne, dai 17 miliardi che ogni anno versiamo a Bruxelles, fino alla valutazion­e del nostro ruolo in ambito europeo. Non minacciamo nessuno, ma faremo valere i nostri diritti”. Luigi Di Maio, deputato e candidato premier in pectoredei Cinque Stelle, lo ripete più volte: “Non abbiamo bisogno di altri soldi, di gente che ha fatto affari sui migranti ne abbiamo vista troppa”. Per Renzi i numeri degli sbarchi in Italia “non sono so ste nib ili ” e il ministro dell’Interno Minniti ventila la chiusura dei porti alle Ong con bandiera straniera, salvo essere poi smentito dal premier Gentiloni, dal ministro Delrio e dal viceminist­ro Giro. Lei con chi sta? Innanzitut­to dico a Renzi e al governo “bentornati sulla terra”. Mesi fa sottolinea­i la differenza tra le navi delle Ong che sono ambulanze e altre che sono invece taxi del mare, chiedendo trasparenz­a sui bilanci di certe organizzaz­ioni. E mi dettero del razzista.

Ma i porti li chiuderebb­e? Il punto non è chiudere i porti, né tantomeno rifiutare i soccorsi in mare. Piuttosto, va ripristina­to il rispetto delle regole, come quelle che osserva la nostra Marina. Non è accettabil­e che alcune Ong vadano a prendere i migranti in acque libiche, facendo il gioco dei trafficant­i di uomini. Mostrare i denti alle Ong non può certo bastare. Certamente no e, infatti, proponiamo una serie di soluzioni. Il punto centrale è cambiare il regolament­o di Dublino, ripartendo i migranti nei vari Paesi. Ogni cento migranti, 97 devono essere ridistribu­iti fuori dell’Italia. Poi servono veri accordi con i governi africani stabili.

L’Italia prova da tempo a far ridiscuter­e Dublino, ma da soli è complicato. E trovi governi stabili in Africa.

Il nodo è che Renzi e Gentiloni non sono credibili. In questi anni hanno ottenuto solo qualche conferenza stampa congiunta. Una volta al governo, noi del M5S lavoreremo per recuperare credibilit­à ai tavoli europei. E, poi, non bisogna sbagliare interlocut­ori. Trattare con al Sarraj in Libia è stato un grave errore: non è rappresent­ativo.

Macron respinge i migranti a Ventimigli­a: come la mettete?

Macron dovrebbe ricordare che il problema l’ha creato innanzitut­to la Francia, bombardand­o la Libia e portando avanti politiche coloniali. Lo dipingono come europeista, ma fui solo io a dire che il respingime­nto dei migranti per motivi economici era nel suo programma.

Non sembra un buon viatico ai rapporti con lui.

Non voglio rompere con nessuno. Intendo collaborar­e anche con Macron.

Pochi giorni fa ha incontrato gli ambasciato­ri della Ue a Roma. Cosa vi siete detti? Posso dire che ho riscontrat­o molta curiosità e attenzione verso di noi.

Hanno paura che vogliate uscire dall’Ue?

No, sanno che vogliamo cambiarla dall’interno. Ma temono che il nostro governo possa uscire dall’euro.

E hanno ragione?

Per noi il referendum sulla moneta unica è l’extrema ratio. Prima faremo tutti i passi per ridiscuter­e punti come il fiscal compact e gli eurobond. Tra un po’ termineran­no gli effetti del quantitati­ve easing e serve un piano b. E comunque per il referendum servirebbe almeno un anno, così da varare una legge costituzio­nale che lo rendesse possibile.

Nel frattempo, il Pd insegue

Macron ricordi la guerra mossa ai libici da Parigi

LE SCELTE FRANCESI Trattare con il premier al Sarraj è stato un errore CAOS LIBIA I RAPPORTI CON I LEGHISTI

Parlare di un’alleanza col Carroccio è una sciocchezz­a: in tanti anni con B. non hanno risolto nulla e sono quelli delle banche venete

voi e la Lega sull’immigrazio­ne. È una corsa a sfruttare il tema a fini elettorali.

Il M5S non vuole sfruttare nulla, ma solo fare gli interessi della gente. Dovunque vada, i cittadini mi parlano di immigrazio­ne.

Volete solo prendervi i voti della Lega.

La Lega è un partito vecchio stile, e non ha risolto nulla in tanti anni al governo.

Però dopo le Politiche i voti leghisti potrebbero tornarvi molto utili, non crede? Parlare di un’alleanza tra noi e il Carroccio è una pura sciocchezz­a. Loro sono quelli delle banche venete.

Ma al Nord vi battono. È vero che lavorate a una strategia per recuperare l’elettorato sopra Roma, che vi vede come troppo “sudisti”?

Non credo alle strategie mirate, la nostra linea deve essere risolvere i problemi. Nostri eletti come David Borrelli o Mattia Fantinati aiutano le imprese venete, per dire.

Renzi sta affondando? Ormai nel Pd è un tutti contro tutti, anche sull’immigrazio­ne. È un partito che muore.

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La Presse Candidato premier in pectore Luigi Di Maio, deputato del M5S
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