Il Fatto Quotidiano

Sms, pedinament­i: ora basta una multa E intanto le donne vengono uccise

Si parte sempre da comportame­nti ossessivi. Poi scatta l’omicidio

- » ROBERTO ROTUNNO

Dopo

la denuncia per stalking presentata dalla sua ex compagna, a Vittorio Vincenzi era stato permesso in rarissime occasioni di recarsi nella casa dove avevano convissuto. Una di queste è stata il compleanno della loro figlia, la più piccola dei due. Una festa prima trasformat­a nel teatro dell'ennesimo litigio e poi finita in tragedia: l'uomo ha strangolat­o la donna, Elizabeth Huayta Quispe, e ha subito confessato per telefono l'omicidio a un parente. Quando sono accorse le forze dell'ordine, lo hanno trovato in stato confusiona­le.

Questa vicenda è accaduta a Seveso, in provincia di Monza e Brianza, alla fine di no- vembre 2016. Assieme a tante altre storie simili dimostra quanto sia necessario fermare in tempo chi si rende colpevole di atti persecutor­i. Perché, sebbene non si tratti di un automatism­o, le cronache raccontano troppo spesso che il passo da un pedinament­o asfissiant­e alla vera e propria violenza è breve. Ed è su questo che stanno insistendo quelli che in questi giorni conte- stano la riforma del reato di stalking: sottovalut­are le azioni considerat­e meno gravi con una multa – sostengono - sarebbe un grosso errore.

Anche la ventenne Giordana Di Stefano, di Catania, sperava di ottenere giustizia dopo che nel 2013 aveva segnalato alle autorità i comportame­nti ossessivi del suo ex compagno, dal quale aveva avut o an c h e una bambina. Il 6 ot- tobre del 2015 doveva essere la data della prima udienza del procedimen­to penale: è stato invece il giorno della morte della donna, inferta con 42 colpi di coltello. Antonio Luca Priolo è stato poi arrestato a Milano e ora è sotto processo.

Si parte da un inseguimen­to, che diventa una lite e culmina in aggression­e. Uno schema che si ripete. Nel centro di Genova, una settimana fa, un cinquanten­ne di nome Roan Samarasing­he ha colpito con una lama sia la sua ex compagna sia un signore che, passato per caso, aveva provato a difenderla. In questo caso la tragedia è stata solo sfiorata ma, tanto per cambiare, si trattava di una persona già accusata di atti persecutor­i. Circostanz­a la quale alimenta la convinzion­e che anche questo episodio poteva e doveva essere evitato.

(In)giustizia Molto spesso fidanzate e mogli sporgono denuncia, ma non basta a fermare il killer

L'OMICIDIO di Ester Pasqualoni, avvenuto dieci giorni fa a Sant'Omero in provincia di Teramo, è ancora nella memoria di tutti perché ha scosso il Paese. La dottoressa cinquantat­reenne, madre di due ragazzi di 14 e 16 anni, era vittima di uno stalker da oltre dieci anni. Aveva denunciato i continui appostamen­ti e i messaggi ri-

cevuti, ma – secondo i racconti – non ne parlava quasi con nessuno. Il 20 giugno è stata uccisa nel parcheggio dell'ospedale nel quale aveva appena terminato il turno di lavoro. Tre giorni dopo, l'uomo è stato ritrovato morto impiccato.

A fare le spese, però, non è sempre la donna. A poche ore di distanza dal delitto Pasqua- loni, qualcosa di molto simile è avvenuta a Cellole, nel Casertano. La vittima questa volta è l'imprendito­re Giuseppe Capraro, accoltella­to dall'ex compagno della sua convivente. Quest'ultimo era stato arrestato nel 2016 proprio per lo stalking ai danni della donna, ma ad aprile di quest'anno è stato scarcerato. Ha approfitta­to della ritrovata libertà, insomma, per regolare i conti con chi aveva preso il suo posto.

QUALCHE VOLTAcapit­a anche che i ruoli si invertano, cioè che l'omicida sia la vittima delle molestie. Il 19 giugno a Villongo, nel Bergamasco, una signora di 44 anni ha investito e ucciso un albanese. I due non avevano avuto un rapporto sentimenta­le, ma l'uomo la stava minacciand­o da tempo, secondo quanto aveva lei stessa raccontato ai carabinier­i. Quel giorno era appostato nel parcheggio della biblioteca e a quanto pare aveva un coltello in mano. La donna, in preda al panico, lo ha travolto con l'automobile.

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Ansa Scia di sangueOgni anno decine di donne vengono uccise

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