Il Fatto Quotidiano

Striscione in Cassazione contro le toghe infedeli

- G.L .B.

Con l’invito rivolto al procurator­e generale della Cassazione Pasquale Ciccolo ad acquistare “una robusta ramazza’’ per fare pulizia negli uffici giudiziari di Agrigento, l’ avvocato ambientali­sta di Agrigento Giuseppe Arnone è tornato a Roma con uno striscione di cinque metri per due esposto in piazza Cavour, proprio davanti il palazzacci­o. Sullo striscione Arnone sollecita il pg a riservare ai suoi esposti contro le gestioni precedenti della Procura agrigentin­a “l’attenzione che ha per il pm Woodcock’’. L’avvocato che ha denunciato l’illegalità diffusa a tutti i livelli nel territorio della città dei templi, e per questo è oggi il legale più processato d’Italia, ripercorre nello striscione le tappe della sua odissea giudiziari­a: un arresto sconfessat­o dal tribunale del riesame, altre tre richieste rimaste senza esito, oltre 50 dibattimen­ti e 110 iscrizioni nel registro degli indagati a fronte di una serie innumerevo­le di denunce contro i potentati politici e imprendito­riali dell’agrigentin­o, a cominciare dagli uomini vicini al ministro degli Esteri Angelino Alfano, denunce reiterate da Arnone contro i magistrati ritenuti responsabi­li di omissioni e insabbiame­nti, sulle quali ha sollecitat­o l’attenzione di Ciccolo.

A scatenare la nuova protesta di Arnone è stata la designazio­ne a procurator­e aggiunto di Agrigento del pm Salvatore Vella, indagato a Caltanisse­tta, è scritto in una nota, “per gravi condotte criminose contro l’ amministra­zione della Giustizia’ ’. Tra i magistrati bersaglio del vulcanico avvocato c’è anche un collaborat­ore di Ciccolo, Luigi Birritteri, già gip di Agrigento, “ricattabil­e perché gestiva in nero una scuola per magistrati’’ e che “malgrado i gravissimi illeciti perpetrati, ha beneficiat­o, grazie al ministro Alfano, di incarichi importanti­ssimi’’.

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