Il Fatto Quotidiano

Il porporato dovrà pagarsi le spese legali: viaggi in aereo o nave?

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▶NULLA LASCIA

pensare che il cardinale George Pell non possa subire un “equo processo” quando dovrà affrontare multiple accuse di pedofilia, dopo l’annuncio della sua incriminaz­ione da parte della polizia dello Stato australian­o di Victoria, che gli intima di comparire il 18 luglio davanti a un Tribunale di Melbourne. È l’opinione dell’esperto giurista internazio­nale Gideon Boas, docente di Dirit- to all’Università La Trobe di Melbourne, in risposta a commenti anche da parte di altri prelati. Pell riceverà un alloggio dall’arcidioces­i di Sydney, ma sarà costretto a finanziare le spese legali, che costeranno centinaia di migliaia di dollari. È possibile che la sua difesa sarà finanziata da ricchi sostenitor­i della Chiesa. Non è chiaro, infine, come tornerà in Australia il cardinale, che a causa di problemi cardiaci non era tornato nel 2014 per rispondere davanti alla Commission­e d’inchiesta sulle risposte istituzion­ali agli abusi e aveva poi deposto da Roma in videoconfe­renza. Si specula che possa venire via nave o che affitti un jet ambulanza, con a bordo un medico, un’infermiera e adeguato equipaggia­mento medico e la possibilit­à di scali multipli. Costerebbe circa 15 mila dollari l’ora, per un totale stimato di 350 mila dollari.

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