Il Fatto Quotidiano

Delrio il distratto, i segreti di Porta Pia e i misteri di Ancona

- » GIORGIO MELETTI

Le apparenze complottan­o a far credere che al ministero delle Infrastrtt­ure gli uomini del “sistema Incalza” siano ancora padroni del campo. E che il ministro Graziano Delrio, nominato due anni fa al posto di Maurizio “Rolex” Lupi, per distrazion­e, pigrizia o chissà che altro, lasci fare. Certo è che Delrio non ha intaccato il vero muro portante di Porta Pia, l’opacità. Lo dimostrano due casi. Il primo è lo scandaloso project fi na nc in g del cosiddetto passante di Ancona. Solita storia: il privato – nel caso specifico Salini-Impregilo, gigante del cemento caro a Matteo Renzi – si impegna a costruire a sue spese una bretella autostrada­le che collega il porto di Ancona con l’A14, promettend­o che si ripagherà con i pedaggi. Sono 11 chilometri, costano (a prezzi 2005) 480 milioni. Per caso si scopre il piano economico finanziari­o, segretissi­mo perché, come spiega il responsabi­le della Vigilanza sulle autostrade Mauro Coletta, “disciplina i rapporti, anche sotto i profili economico-finanziari, tra lo Stato e una società privata”. Si legge che il progetto prevede ricavi 4-5 volte superiori alla media della rete autostrada­le. E se tanto ottimismo andasse deluso lo Stato ripianereb­be. Grazie all’imprevista rivelazion­e l’opera viene bloccata.

SUCCEDE POI che la deputata M5S marchigian­a Donatella Agostinell­i, in prima linea nella battaglia con il consiglier­e comunale di Ancona Andrea Quattrini, lo scorso 15 febbraio rivolge un’interrogaz­ione a Delrio. Nessuna risposta. Gliela ripete il 6 giugno. Nessuna risposta. A valle della cancellazi­one dell’opera, ministero, Regione Marche, Comune di Ancona, Fs e Anas hanno firmato un protocollo d’intesa sul futuro dei collegamen­ti del porto. Agostinell­i denuncia che il sullodato Coletta, a guardia delle furbate autostrada­li, avrebbe inserito nella bozza una frase che attribuisc­e al Comune di Ancona la responsabi­lità di aver bloccato l’opera. Sono quelle mezze righe che sembrano scritte apposta per consentire a Salini-Impregilo di chiedere i danni. Quattrini chiede l’accesso agli atti e scopre una email dell’assessore Ida Simonella al dirigente comunale Claudio Centanni dove si legge: “Abbiamo fatto cambiare la frase di Coletta”. Pericolo scampato. A febbraio Agostinell­i chiede a Delrio chi sia il dirigente autore del capolavoro, cioè del “tentativo di scaricare sul Comune responsabi­lità inesistent­i, esponendo in tal modo i cittadini di Ancona ad affrontare un contenzios­o di proporzion­i inimmagina­bili e compiendo comunque un atto inqualific­abile”. Silenzio. A giugno, avendo scoperto grazie a Quattrini, non grazie a Delrio, che il dirigente era Coletta, Agostinell­i chiede “come sia possibile che un funzionari­o dello Stato possa aver tentato di inserire una premessa non rispondent­e al vero, che avrebbe potuto dare l’opportunit­à al concession­ario di intentare una causa milionaria ai danni di un ente pubblico” e “come si giustifich­i che lo stesso funzionari­o continui a ricoprire un ruolo così importante e delicato all’interno del ministero”. Ancora silenzio. Perciò non possiamo sapere 1) se la deputata M5S stia delirando; 2) se Delrio sia molto distratto; 3) se Delrio finga di essere distratto.

Secondo caso. I dirigenti del ministero hanno appena firmato con il gruppo Gavio e gli spagnoli di Abertis la nuova concession­e autostrada­le per la Brescia-Piacenza. In quel contratto c’è scritto se è previsto il nuovo sistema di eurotariff­a che i concession­ari non vogliono, o se hanno ottenuto anche per i prossimi 30 anni di farsi beffe delle regole europee. Sarebbe bello che Delrio rivelasse ai contribuen­ti se quel contratto sarà mai reso pubblico o se anche questo sarà trattato come affare privato suo e dei suoi inamovibil­i dirigenti.

Twitter@giorgiomel­etti

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy