Il Fatto Quotidiano

Un Matteo per tutti i gusti: è il Vangelo della Nazione

Anticipazi­oni alla Vespa: A ogni quotidiano il brano più adatto, così l’ex premier riesce a coprire l’intero arco politico-istituzion­ale

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Quel che resta del Libro. È il primo dubbio che affiora dolorosame­nte dopo aver letto i quotidiani di ieri. Nove anticipazi­oni nove di Avanti, senza fare distinzion­e tra liberisti, riformisti, populisti e fasciolegh­isti, europeisti e anti-europeisti, cattolici, ministeria­li, sudisti. Tutti insieme nella sapiente distribuzi­one dei brani della succulenta fatica narrativa di Matteo Renzi. Il Vangelo del Partito della Nazione. Dopo le anticipazi­oni di ieri, in libreria restano solo gli avanzi. Povera Feltrinell­i, che lo ha editato.

EUROPEISTA. Al Corriere della Sera, il quotidiano che ha “portato” Mario Monti (ed Enrico Letta) a Palazzo Chigi, Renzi consegna un capitolo in cui con tono assertivo stronca proprio Monti e Letta e il loro rapporto con l’U e: “Due governi guidati da europeisti convinti, convinti a parole più che nei fatti”. Al contrario, SuperMatte­o descrive come ha mostrato i muscoli ad Angela Merkel: “In pochi hanno il coraggio di smentirla o contestarl­a pubblicame­nte. Cosa che io invece faccio in più di una circostanz­a”. L’ex premier rivela anche che l’inflessibi­le Cancellier­a è un essere umano: “Mandò un sms a mia figlia Ester”. Wow!

CONFINDUST­RIALE. All’organo salmonato degli industrial­i, Il Sole 24 Ore, SuperMatte­o riserva una primizia assoluta: una sfida all’Ue per tornare “per almeno cinque anni ai criteri di Maastricht con il deficit al 2,9 per cento”. Renzi è l’aratro che traccia il solco ma è il Sole che lo difende con lo spadone dei padroni: “Italia-Europa, il grande strappo di Renzi”. Il prezioso brano contiene altre frecciate ai suoi predecesso­ri già citati: “Ci sono stati premier che sono andati in Europa come noi andavamo a scuola: con la giustifica­zione in mano. E poi tornavano a casa dicendo: ‘Ce lo chiede l’Europa’”.

GARANTISTA. Al Giornale di Alessandro Sallusti, edito dal fratello del noto Condannato di Arcore, Renzi non può che somministr­are una robusta dose di garantismo. Il pezzo forte sono gli strali a quei pm che minano la credibilit­à della “grande maggioranz­a dei magistrati italiani composta da profession­isti impeccabil­i”. TEOCON. Ratzinger non è più il papa regnante ma Renzi attinge al vetusto repertorio dei fu teocon italiani (Giuliano Ferrara in testa) per dire che “aver rifiutato di menzionare le radici cristiane dell’Europa appare un tragico errore”. Ovviamente questa è l’anticipazi­one fornita ad Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani.

ULIVISTA. Repubblica è stato per antonomasi­a il giornale-partito del centrosini­stra. Dopo referendum e scissioni, Renzi consegna al quotidiano di Calabresi l’anticipazi­one più noiosa e scontata apparsa ieri: “Oggi viene evocata la stagione dell’Ulivo da parte di leader politici che allora stavano contro l’Ulivo”. Cioè, Pisapia e D’Alema.

FASCIOLEGH­ISTA. C’è pure l’anticipazi­one per Libero, diretto da Vittorio Feltri. Il tema è quello dei marò italiani bloccati in India, tema caro alla de- stra nazionalis­ta e fasciolegh­ista: “Monti tradì i marò, io li ho salvati”. Amen. Il brano è agghindato con un’esclusiva rivelazion­e sull’ultimo giorno di Renzi a Palazzo Chigi: “Faccio l’ultima telefonata dall’ufficio: è ad Agnese, per chiederle se mi lascia le chiavi di casa nel solito vaso di fiori, come facevamo sempre”.

GHEDDAFIAN­O. La Stampa ha la nomea di quotidiano specializz­ato negli esteri e così Renzi manda un capitolo revisionis­ta sulla guerra in Libia per rovesciare Gheddafi nel 2011, da noi fortemente voluta da Napolitano: “Un dramma totale. Del quale dovrebbero scusarsi in tanti”.

MINISTERIA­LE. Al Messaggero, quotidiano della Capitale, città di ministeri e ministeria­li, Renzi regala un brano dall’incipit folgorante, alla Truman Capote: “Noi abbiamo una classe di burocrati migliore della struttura burocratic­a”. Sul litorale di Ostia, ieri, sono stati avvertiti ululati di approvazio­ne. A dire il vero, però, il giornale romano non è stato molto rispettoso del dono renziano. Tra le nove pubblicate ieri è infatti l’unica a non cominciare in prima o quantomeno ad avere un richiamo. Non solo. Il Messaggero apre con un’intervista a B. e ha un editoriale di Prodi. Un’anticipazi­one cornuta e mazziata.

SUDISTA. L’estenuante raccolta delle anticipazi­oni si chiude con il Mattinodi Napoli e una promessa paraberlus­coniana: “Candidiamo Napoli per le Olimpiadi del 2028”. Parole al sole.

Monti tradì i marò, io li ho salvati La guerra in Libia fu un dramma totale del quale dovrebbero scusarsi in tanti In pochi hanno il coraggio di contestare la Merkel pubblicame­nte, cosa che io invece faccio in più di una circostanz­a

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L’ex sindaco di Firenze ed ex premier Matteo Renzi
Ansa Opera prima L’ex sindaco di Firenze ed ex premier Matteo Renzi
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