Consip, la linea della Rai: non si parla mai di Lotti
Venerdì il servizio pubblico ha ignorato l’interrogatorio del ministro indagato: sul Tg1 solo una notizia di 18 secondi, sul Tg3 un servizio a fine scaletta, sul Tg2 niente di niente
Alla linea editoriale della Rai, se non altro, va riconosciuta una certa coerenza. Dal primo giorno in cui Il Fatto Quotidiano e poi gli altri giornali hanno iniziato a raccontare l’inchiesta Consip, i Tg del servizio pubblico hanno sminuito, imboscato, ignorato con tutte le loro forze le notizie su un’indagine che sta svelando aspetti inquietanti – da qualsiasi lato la si osservi – del sistema di potere italiano.
Chi legge questo articolo, probabilmente, già sa che il ministro dello sport Luca Lotti, braccio destro di Renzi, indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento, venerdì mattina è stato interrogato dai magistrati della procura di Roma. Ecco, se il lettore ne è a conoscenza, di sicuro non è per merito della Rai: nei Tg serali delle prime tre reti, l’interrogatorio di Lotti non esisteva.
IL TG1 HA CAMBIATOdi recente la direzione (da Mario Orfeo ad Andrea Montanari) ma non la linea politica.
L’edizione delle 20,30, venerdì, è durata 36 minuti e 48 secondi. C’è stato spazio per oltre 20 servizi (compresi quelli su sfilate estive e calciomercato) ma nemmeno uno sull’interrogatorio di Lotti.
Ampio risalto alla crescita delle stime sul Pil, con breve intervista celebrativa al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: “Continueremo con le misure che, come dice Banca d’Italia, hanno sostenuto gli investimenti: agevolazione fiscale e per l’innovazione”.
La notizia su Consip invece è letta frettolosamente in studio dal presentatore Francesco Giorgino. Arriva al termine della pagina di cronaca, subito dopo il servizio sui funerali di Torre Annunziata. Siamo nell’ultima parte del tg, al minuto 25 e 50 secondi: “Inchiesta Consip: il ministro dello Sport Luca Lotti, indagato per rivelazione del segreto istruttorio, è stato ascoltato oggi dai pm della procura di Roma. L’interrogatorio è durato circa un’ora. ‘Ha ribadito l’estraneità ai fatti contestati’, fanno sapere i legali di Lotti”. Tutto qui: 18 secondi su quasi 40 minuti.
IL TG2 DELLE 20 E 30 è riuscito a fare peggio: dell’interrogatorio non è stata data nemmeno la notizia. Ecco la scaletta: due servizi sugli attentati ad Hurgada, in Egitto, più un terzo di approfondimento sul terrorismo che colpisce i luoghi turistici occidentali; un servizio sull’anniversario della strage di Nizza, uno sull’incontro tra Macron e Trump, uno sull’attentato a Gerusalemme, uno sugli ultimi casi di femminicidio, due sugli ultimi incendi nel Sud Italia e sui relativi soccorsi, uno sui funerali di Torre Annunziata, due servizi politici sullo Ius soli e sul tema migranti, uno sulla crescita del Pil, un ricordo di Gianni Versace a vent’anni dal suo omicidio e uno sulle passerelle della moda. Niente Lotti, nemmeno una parola.
Il Tg3 è al solito il più eversivo dei telegiornali Rai: all’interrogatorio del ministro renziano è dedicato addirittura un servizio intero. Certo, arriva soltanto al 25esimo minuto della scaletta (che dura poco più di mezz’ora) ed è incentrato quasi esclusivamente sull’imprenditore Alfredo Romeo, arrestato per corruzione e ora ai domiciliari, dopo l’arrivo del braccialetto elettronico.
Di Lotti anche qui si dice l’essenziale: l’interrogatorio durato un’ora, era presente il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, i legali del ministro fanno sapere che ha risposto a tutte le domande.
Il servizio arriva dopo quelli su Hurgada, incendi, crescita del Pil, Trump a Parigi, l’anniversario della strage di Nizza, un reportage da Mosul, gli attentati a Gerusalemme, gli sbarchi nei porti del Sud, il dibattito sullo ius soli e un pastone sulle alleanze nel centrosinistra.
Non c’è spazio Sulla prima rete si copre ogni argomento, compresi moda e calciomercato, ma il renziano no