Il Fatto Quotidiano

Mamma, mi si è ristretto il Macron (e pure Corbyn...)

- » MARCO PALOMBI

Pare ieri. Anzi, era ieri. Neanche tre mesi fa. “Una speranza si aggira per l’Europa” (Gentiloni); “una bella serata per l’Europa” (Boldrini); “ha vinto la Francia che crede nell’Europa”(Prodi); “una straordina­ria pagina di speranza per la Francia e l’Europa” (Renzi). Ci si riferisce alla vittoria di Emmanuel Macron, “presidente della Francia da pochi giorni ma già operativo con stupefacen­te velocità e con conseguenz­e largamente positive per la Francia ma anche per l’Europa”(Scalfari). Ecco, neanche tre me- si e l’enfant prodige è diventato una merdaccia: neanche Hollande ci mise così poco. Il fondatore di Repubblica, nella sua omelia domenicale, adesso parla di Macron come di uno squilibrat­o che si crede Napoleone; Prodi si stupisce sul Messaggero che si occupi solo “degli interessi francesi” e persegua “una particolar­e emarginazi­one di quelli italiani”; ieri, poi, i giornali ci informavan­o che ha perso 10 punti di popolarità in un mese. E vabbè, addio Napoleone, ma media e cittadini del mondo italiani hanno pur sempre Jeremy Corbyn, un fautore della Brexit che da noi viene osannato come europeista. E quello che fa? Domenica sera se ne va in tv a dire, tra le altre, due cose: “Vogliamo uscire dall’Ue e quindi dal mercato unic o” e basta con “l’imp ortazi one all’ingrosso di lavoratori sottopagat­i dall’Europa centrale che ha distrutto le condizioni di quelli britannici”. E qui, davvero, il dramma: passi per l’Europa, ma parrebbe che il capo dei laburisti non legga nemmeno i testi della Boldrini sulle “parole d’odio”! Pazzesco!

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