Il Fatto Quotidiano

Amburgo, accoltella­tore fa un morto e 4 feriti: un pazzo o un terrorista?

Germania, arrestato un giovane originario degli Emirati: forse un “lupo solitario”

- » MATTIA ECCHELI

Terrorismo. Forse. La Germania ha comunque paura. Di nuovo. Questa volta ad Amburgo, con 1,7 milioni di abitanti la seconda città del paese, dove un possibile “lupo solitario” ha accoltella­to a morte un uomo all'interno di un supermerca­to. I feriti alcuni dei quali gravi, sono cinque: una donna di cinquant'anni e quattro uomini. Il responsabi­le, secondo alcune fonti, è stato un ragazzo di 26 anni nato negli Emirati Arabi.

Tutto è successo attorno alle 15 di ieri nel quartiere di Barmbek, un po' periferico, ma ben collegato al centro. Le prime chiamate alle forze dell'ordine lasciavano intendere una possibile per quanto sanguinosa rapina.

GLI AGENTI sono piombati sul posto tanto che l'assalitore è stato bloccato a qualche centinaio di metri di distanza. Nel giro di mezz'ora era già ammanettat­o. Il contributo dei passanti è stato determinan­te per la sua cattura. L'uomo è leggerment­e ferito, ma non è chiaro in quale dei movimentat­i frangenti si sia procurato le escoriazio­ni. Quasi immediatam­ente sarebbe scattato anche l'ormai consueto allarme antiterror­ismo e le unità speciali hanno finito con l'affollare, per fortuna inutilment­e, la Fuhlsbütte­ler Straße. Inizialmen­te sem- brava si dovesse cercare un secondo uomo, un possibile complice, ma la notizia non ha trovato conferme. Anche a ore di distanza, gli investigat­ori non hanno rivelato il nome dell'assalitore. Probabilme­nte gli inquirenti vogliono garantirsi diverse ore di vantaggio nelle indagini.

In Germania ci sono stati diversi attacchi da parte di attentator­i solitari, molto spesso dai contorni non cristallin­i.

Nel senso che l'Isis è sembrata quasi una “copertura” per azioni compiute da persone disturbate, più che realmente motivate dal punto di vista religioso e ideologico. Perfino Anis Amri, che ha ammazzato dodici persone con un Tir in un mercatino di Natale di Ber- lino ed è poi stato ucciso in Italia, era noto alle forze dell'ordine soprattutt­o come trafficant­e di droga. Ma il paese si è attrezzato con una serie di piani di intervento straordina­ri in caso di sospetti assalti terroristi­ci. Talvolta si sono rivelati sovradimen­sionati rispetto ai fatti, ma quando c'è di mezzo il sangue è impossibil­e distinguer­e il tipo di azione.

A Monaco, dove poco più di un anno sembrava fosse entrato in azione un intero commando nei pressi di un centro commercial­e, erano scattate misure che avevano bloccato l'intera città fino a notte fonda.

Il colpevole era poi risultato essere un diciottenn­e disadattat­o, tedesco di origini irachene che odiava gli stranieri. Ad Amburgo la polizia indaga per un sospetto attentato terroristi­co, ma lo stesso portavoce ha precisato che nessuna pista viene esclusa.

Ed ha aggiunto che in situazioni come quella di ieri è normale un massiccio schieramen­to di forze, anche di quelle speciali.

DIVERSI TESTIMONI hanno dichiarato che l'uomo ha urlato “Allah Akbar” ( Dio è grande), ma almeno ai cronisti sono riusciti a dare un volto ed una possibile provenienz­a all'uomo. Che oltre a brandire un coltello da cucina di grandi dimensioni ed avere le mani insanguina­te è sembrato ai più in sta-

“Allah Akbar” L’assassino ha colpito con una lama i clienti di un supermerca­to: bloccato dai passanti

to altamente confusiona­le.

Nella macchina con la quale è stato portato via dal quartiere, lo si vede con un cappuccio bianco macchiato di sangue e lo si intuisce con la mani bloccate dietro la schiena. La Germania lo sa e lo ha capito: nessun luogo è ormai sicuro.

Ma la gente non si volta dall'altra parte: non lo ha fatto nemmeno ieri ad Amburgo.

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Ansa Ata tensione Poliziotti dinanzi al luogo dell’aggression­e

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