Retromarcia Regione&Acea: Roma, no ai turni per l’acqua
Dopo una trattativa col ministero dell’Ambiente, il governatore Zingaretti firma una proroga dei prelievi dal lago di Bracciano fino a settembre. E Raggi tira un sospiro di sollievo
Una proroga della Regione Lazio, che autorizza nuovi prelievi dal lago di Bracciano, salvando un milione e mezzo di romani dai turni per l’acqua. E pure Virginia Raggi e il Movimento 5 Stelle, che guardavano con terrore all’ipotesi, sempre più concreta col passare delle ore, di ritrovarsi con la città a secco. Lo scenario del razionamento, però, è stato scongiurato, almeno fino a settembre. E senza neppure che il governo dichiarasse lo stato di emergenza (potrebbe comunque arrivare all’inizio della settimana
L’ordinanza Captazioni ridotte a meno di un terzo, dal 1° settembre lo stop definitivo
prossima, la questione è oggetto di discussione).
Alla fine il governatore Zingaretti si è convinto dopo una trattativa col Ministero dell’Ambiente a firmare una nuova ordinanza, che supera quella precedente sullo stop ai prelievi. “Abbiamo evitato il peggio”, ha detto il ministro Galletti. Anche se l’emergenza resta, insieme alle condizioni critiche del lago e alle indagini della procura che coinvolgono Acea.
INTANTO la Regione è stata costretta a tornare sui suoi passi. Pochi giorni fa aveva scelto di interrompere le captazioni da Bracciano, con una decisione “unilaterale” a cui Acea (la municipalizzata che si occupa delle risorse idriche) aveva reagito con l’annuncio di un piano di razionamento. Il provvedimento avrebbe dovuto scattare oggi, con i turni da lunedì. L’ordinanza di Zingaretti, invece, stabilisce una proroga dei prelievi in via straordinaria e sempre più ridotta: 400 litri al secondo fino al 10 agosto (a fronte degli attuali 1.100), poi nella seconda metà del mese appena 200 litri al secondo, prima di arrivare allo stop totale il 1° settembre. Poche gocce, abbastanza per non interrompere il servizio ai cittadini. “Un’opzione per evitare problemi seri di natura sociosanitaria e rischi sulle misure antincendio”, sottolinea il governatore.
LA DECISIONE è arrivata dopo il confronto col ministero dell’Ambiente e le pressioni del Campidoglio per ottenere un intervento del governo, al termine di una lunga giornata di fibrillazione per i vertici locali e nazionali dei 5 stelle, che hanno avuto davvero paura di ritrovarsi fra le mani la Capitale del Paese senza più acqua. Un danno a livello di immagine e di consensi, in vista di un autunno politicamente caldo, dove il Movimento si giocherà diverse partite importanti (a partire dalle Regionali in Sicilia), e a cui ha bisogno di arrivare in buona salute, senza altri scivoloni romani.
Non a caso Virginia Raggi aveva pubblicamente richiesto una soluzione per ben due volte nel giro di poche ore. In mattinata, invocando lo stato d’emergenza: “È intollerabile che Roma venga privata del l’acqu a”. Poi, dopo che l’appello sembrava rimasto inascoltato dal Consiglio dei ministri che rimandava ai “prossimi giorni” le valutazioni sulla crisi, rincarando la dose: “Regione e governo devono fare la loro parte e la devono fare adesso, non abbiamo tempo”. È stata accontentata, con il ministero che ha convinto la Regione a fare dietrofront.
IL CAMPIDOGLIO ha ottenuto la proroga che permetterà ad Acea di continuare a prelevare da Bracciano ed erogare l’acqua, in una settimana in cui tra l’altro si annuncia una nuova ondata di caldo record (con temperature superiori ai 40 gradi nella Capitale).
Certo, la prima cittadina ha dovuto anche incassare la ramanzina di Regione e ministero, che mentre si ringraziano a vicenda, puntano il dito contro il Comune: “Anche in questa occasione la sindaca di Roma conferma l’abitudine a scaricare le responsabilità sugli altri e a non assumersi le proprie”, la stoccata di Zingaretti. “Abbiamo evitato il peggio, ora però Acea e Comune devono fare il loro mestiere”, l’aggiunta di Galletti.
Luigi Di Maio, candidato premier in pectore del Movimento 5 stelle, ha invece ringraziato la Raggi per “aver evitato con la sua mediazione il razionamento”. L’acqua continuerà a scorrere nei rubinetti dei romani, e pure per la loro sindaca.
Danno d’immagine
I vertici del M5s temevano la figuraccia Scontro sulle colpe tra Comune e governo