Il Fatto Quotidiano

Vivendi: “Joint venture con Canal plus, nulla con Mediaset”

- » MARCO MARONI

Si farà la joint venture con Canal plus; nessuna aggregazio­ne con Mediaset; sulla banda larga si cerca un accordo col go v er n o ; resta l’ i m p egno in Brasile.

Ieri, in occasione della presentazi­one agli analisti dei risultati semestrali (ricavi per 9,8 miliardi di euro, in crescita del 7,4% e margine lordo di 4,1 miliardi, +10,4%) l’ad dimmission­ario Flavio Cattaneo e il presidente esecutivo (e amministra­tore delgato ad interim) di Tim, Arnaud De Puyfontain­e, hanno parlato del futuro della società, ormai controllat­a ufficialme­nte dalla francese Vivendi.

Riguardo Canal plus, si farà una joint venture a maggioranz­a italiana (80%): “Sarà una combinazio­ne nell’interesse di Telecom Italia, per la maggiore efficienza nei costi, e di Vivendi come primo azionista, per accelerare nella convergenz­a”, ha detto De Puyfontain­e. Si tratta in sostanza di far arrivare sulle piattaform­e Tim i contenuti (film, serie, sport e via dicendo) prodotti o acquistati dal gruppo Vivendi. Smentite invece le voci di aggregazio­ne con Mediaset: “Non fa parte del nostro programma”. Sullo spinoso dossier della banda larga, con cui Tim è in antagonism­o col Governo (che sponsorizz­a Enel open fiber), Cattaneo ha confermato il piano, “anche per le aree Ce D”, (quelle a fallimento di mercato), e si è detto fiducioso, “di raggiunger­e un accordo con l’Antitrust”.

Le incertezze sulla governance, che preoccupan­o gli investitor­i istituzion­ali e la Borsa (ieri l’azione ha fatto - 1,39%) verranno sciolte a settembre. È stato però annunciato ufficialme­nte l’arrivo di Amos Genish, manager israeliano con grande esperienza sulle telecom brasiliane, come direttore operativo. Cattaneo, infine, lascia, senza attriti e rivendican­do i risultati: “È stato un onore lavorare per questa società”, ha affermato, “lascio un'azienda migliore di quella trovata”.

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