30mila firme contro l’archiviazione del “caso Manca”
▶VOGLIONO la verità sul caso Manca. Più di 30mila persone chiedono alla procura di Roma di indagare ancora sulla morte di Attilio Manca, urologo 35enne morto a Viterbo l'11 febbraio 2004 in circostanze misteriose. Il gruppo delle “Agende rosse” di Roma ha consegnato le firme raccolte tramite la piattaforma change.org per chiedere di approfondire le cause della morte di Manca. In un primo mo- mento agli investigatori di Viterbo era sembrato un caso di suicidio per un'overdose di eroina, alcol e barbiturici, ma la famiglia non ci ha mai creduto, sostenendo che il medico sia stato ucciso dopo aver lavorato con l'équipe medica che a Marsiglia ha operato il boss Bernardo Provenzano alla prostata negli ultimi giorni dell'ottobre 2003. La procura di Roma ha in corso un'indagine per la quale si appresta a chiedere l'archiviazione: “Noi faremo opposizione – aveva detto l’avvocato Antonio Ingroia che, insieme al collega Fabio Repici, assiste la famiglia Manca -. Sono convinto, ci sono anche le prove, che Manca è stato ucciso dall’apparato mafioso istituzionale che ha coperto la latitanza di Bernardo Provenzano”. La petizione è stata sottoscritta anche da don Luigi Ciotti, Salvatore Borsellino e molti parlamentari.